Rosario Livatino / Il giudice beato raccontato da Rai Uno nel docufilm “In Fede”

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ritratto Rosario Livatino

La scorsa Domenica 5 maggio 2025, in prima serata su Rai Uno, è andato in onda “In Fede: Rosario Livatino“, un docufilm dedicato alla figura del giudice siciliano assassinato dalla mafia il 21 settembre 1990. Prodotto da Officina della Comunicazione e Loft Produzioni, in collaborazione con Rai Documentari, il film racconta la vita, la fede e la morte di Rosario Livatino, beatificato dalla Chiesa nel 2021 e diventato simbolo della lotta alla criminalità organizzata. Attraverso testimonianze dirette, immagini d’archivio e ricostruzioni, l’opera riaccende i riflettori su una figura di straordinaria attualità.

Il coraggio silenzioso di un giudice giovane e determinato

Aveva solo 38 anni Rosario Livatino quando venne assassinato in un agguato mafioso sulla strada statale 640, mentre si recava al tribunale di Agrigento. Non aveva scorta. Indagava sulla Stidda, la criminalità organizzata che all’epoca si stava espandendo con ferocia nel territorio siciliano. Era un magistrato riservato, devoto, attento, che credeva profondamente nel diritto come strumento di giustizia e non di potere. Il docufilm lo definisce con precisione: “un uomo giusto che ha fatto della legalità una vocazione e della fede un sostegno quotidiano”.In Fede Rosario Livatino

Un racconto fatto di volti, voci e memoria

Al centro del documentario ci sono le parole di chi ha vissuto accanto a Livatino: i familiari, gli ex colleghi, i giornalisti che ne hanno seguito l’operato. Ma soprattutto c’è una testimonianza che colpisce per forza e verità: quella di Piero Nava, il primo testimone di giustizia in Italia, che assistette all’omicidio e trovò il coraggio di denunciare gli assassini. A causa di quella scelta visse nascosto per oltre trent’anni. Oggi, per la prima volta, riappare in un racconto pubblico che restituisce al giudice la voce e la dignità che gli furono strappate.

Una produzione d’eccellenza per una storia di legalità

In Fede: Rosario Livatino” è il frutto di una sinergia tra realtà produttive e istituzionali. La regia è affidata a Omar Pesenti, mentre il soggetto e la sceneggiatura sono firmati da Matteo Billi. Il progetto è sostenuto da Rai Documentari, l’Assemblea Regionale Siciliana, la Fondazione Federico II e SAC – Aeroporto di Catania. Il risultato è un racconto rigoroso ma accessibile, capace di parlare tanto agli esperti di giustizia quanto ai giovani spettatori. Un lavoro che rientra a pieno titolo nel filone del “racconto civile”, sempre più presente nella programmazione Rai.

Un’eredità spirituale e civile che va oltre la cronaca

Nel 2021, la Chiesa cattolica ha proclamato Rosario Livatino beato. La sua morte non fu soltanto un delitto mafioso, ma un vero e proprio martirio in odium fidei, come dichiarato nel decreto di beatificazione. La sua figura, dunque, non è solo quella di un servitore dello Stato, ma anche di un cristiano che ha vissuto la propria fede con coerenza fino alle estreme conseguenze. Il docufilm affronta questa dimensione senza retorica, mostrando come legalità e spiritualità possano coesistere in una vita vissuta nella sobrietà, nella dedizione e nel silenzio.

Livatino tra Puglisi e Diana: un racconto collettivo

Il film si inserisce in un progetto più ampio promosso da Officina della Comunicazione, già produttrice di documentari su don Pino Puglisi e don Peppe Diana, sacerdoti anch’essi uccisi dalla mafia. L’idea è quella di costruire una memoria condivisa dei martiri civili del nostro tempo, uomini e donne che hanno opposto alla violenza l’impegno, la parola, la giustizia. Un filo rosso che lega Palermo a Casal di Principe, passando per Agrigento.

Scheda tecnica dell’opera

  • Titolo: In Fede: Rosario Livatino
  • Regia: Omar Pesenti
  • Sceneggiatura e soggetto: Matteo Billi
  • Durata: 90 minuti
  • Produzione: Officina della Comunicazione, Loft Produzioni, Rai Documentari
  • Data di messa in onda: 5 maggio 2025, Rai Uno
  • Con il sostegno di: Ars Sicilia, Fondazione Federico II, SAC Aeroporto di Catania.

Un messaggio per le nuove generazioni

La storia di Rosario Livatino, riportata in vita da questo documentario, è un invito a non dimenticare. È un esempio di come si possa scegliere la via della giustizia senza clamore, armati solo di competenza, responsabilità e coraggio. In un tempo in cui l’etica sembra spesso piegarsi all’opportunismo, il “giudice ragazzino” ci ricorda che è possibile restare fedeli ai propri valori fino in fondo. Ecco perché la sua memoria non appartiene solo alla Sicilia, ma a tutti noi.

Mirko La Spina