C’è un luogo, a Catania, dove l’arte diventa cura e l’immaginazione un rifugio. Questo luogo somiglia a un bel sogno: si chiama WonderLAD. Sembra l’inizio di una favola, invece, è una straordinaria realtà. Un’isola gentile dove il tempo è scandito da colori, gesti creativi e risate condivise. Ed è qui che sono state create le opere esposte sabato 7 giugno nelle stanze di palazzo Scammacca del Murgo a Catania.
La mostra, dal titolo: L’isola che non c’era, ha accolto disegni, ceramiche, fotografie, gioielli. Opere realizzate dai piccoli pazienti che frequentano i laboratori di arte terapia del progetto WonderLAD. L’esposizione è stata suggerita e sostenuta dai proprietari dello storico palazzo catanese che vanta oltre duecento anni di storia. Sapientemente ristrutturato, nel 2019, palazzo Scammacca mette a disposizione i suoi eleganti salotti per piccoli e raffinati eventi culturali.
“Quando ho visto tutto l’allestimento con i lavori dei ragazzi – ha raccontato Cinzia Favara, presidente del progetto LAD – mi sono commossa, perché quelle creazioni, fuori dal contesto ordinario, hanno acquisito un valore aggiunto. E come mi ha già suggerito qualcuno, la loro bellezza merita di essere mostrata ancora, anche fuori Catania. Quindi ci stiamo organizzando anche per questo”.
WonderLad / Quando l’arte diventa cura e l’immaginazione un rifugio
Le opere che sono state esposte non sono solo il frutto dei laboratori, sono mappe interiori, emozioni, visioni di un mondo che continua brillare. Ogni giorno, bambini e ragazzi, in cura oncologica, riscoprono attraverso queste piccole officine uno spazio dove poter essere semplicemente se stessi. Svuotando il percorso diagnostico e terapeutico dei contenuti traumatici, questi laboratori vogliono impedire alla malattia di bloccare il processo naturale di crescita.
Ci sono gioielli che non si misurano in carati ma in immaginazione. Grazie alla collaborazione tra LAD e Isola Bella Gioielli, infatti, piccoli artisti hanno esplorato il mondo del design e hanno dato vita a dettagli, proporzioni, pezzi unici. Ogni creazione è diventata una piccola grande storia, un piccolo segreto da indossare.
Nel laboratorio di pittura, invece, sotto la guida attenta di veri maestri, i piccoli artisti non hanno imparato solo una tecnica, piuttosto un linguaggio da lasciare fluire. Hanno realizzato che la tela o il foglio sono spazi aperti dove lasciare il proprio pensiero, la propria intuizione. In questo laboratorio, sbagliare non esiste. Esiste solo la possibilità di esplorare. Il punto di partenza è sempre l’ascolto: delle emozioni, del corpo, dello sguardo.
E poi? Poi, dalla materia all’idea: un viaggio nel costruire insieme. Il legno diventa maestro di pazienza e di precisione nel laboratorio di falegnameria. Costruire un oggetto significa prendersene cura. Ogni gesto è un esercizio di fiducia: nel proprio corpo, nelle proprie capacità, nell’altro. In un mondo di oggetti che durano poco, i piccoli artigiani hanno imparano quotidianamente il valore della solidità.

Il concetto di “Cure&Care”: le radici del LAD Projet
Nato per garantire il “Cure&Care” ai bambini affetti da malattia oncologica ed ai loro congiunti, il Lad Project (LAD è l’acronimo di L’Albero dei Desideri) nasce come format finalizzato a migliore la qualità della vita dei piccoli pazienti, stimolando la vitalità dei bambini e delle famiglie. LAD propone laboratori di cucina, scrittura creativa, pet terapy, laboratori di ceramica, falegnameria; ma anche fisioterapia, logopedia, discipline sportive e tanto altro
LAD non è convenzionato per scelta ma esiste grazie ad una rete di sostenitori e partners, di cui fanno parte grosse aziende così come semplici privati, appartenenti a tutti i settori del tessuto sociale. Anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha contribuito al progetto con dei fondi. Hanno tutti un ruolo strategico in un disegno di solidarietà partecipata che riesce a far leva nel contrasto al peso della malattia.
Cristiana Zingarino