Non poteva scegliere un giorno migliore Papa Francesco per lasciare questa terra e volare libero all’alba del lunedì dell’Angelo, che ci ricorda la tomba vuota e il saluto del Risorto a Maria di Magdala: “Maria!”, “Rabbunì!”. “Va’ e annuncia ai tuoi fratelli di aspettarmi in Galilea. Là mi vedranno!”. Mai annuncio più bello è stato ascoltato!
Così anche Papa Francesco, dopo la bellissima omelia della sua ultima domenica di Pasqua, scritta di suo pugno, e la benedizione urbi et orbi al popolo del mondo e a quello che lo aspettava in Piazza San Pietro, salutato e osannato da tutto il mondo, ci lascia. Tutto il mondo lo piange, tutto il mondo si sente più povero senza di lui. Il suo sorriso e i suoi gesti hanno conquistato il cuore di tutti coloro che lo hanno incontrato.
“Non piangete per me”, ci direbbe, sorridendo, come Gesù ha detto alle donne che lo hanno incontrato lungo la via dolorosa, sotto il peso della croce, flagellato dalle frustate. “Non piangete su di me. Io ho fatto la mia parte, ora tocca a voi, uomini di buona volontà. Uomini che avete il potere di decidere sulla sorte dell’intera umanità, questa è l’ora per voi. Voi che avete l’autorità di liberare gli uomini dalla schiavitù, dall’oppressione, dalla fame, dalla malattia, dalla morte per le molti guerre che in molti Paesi ancora uccidono e fanno strage di innocenti”.
Gli insegnamenti di Papa Francesco / Trovare soluzioni di pace per ogni conflitto
Lui le ha elencate tutte, ad una ad una le guerre in corso nel mondo, in questi anni del suo pontificato. Non c’è stato giorno in cui non ha manifestato il suo dolore per i numerosi conflitti nel mondo. Non esitando a dichiararli una terza guerra mondiale a pezzi. Ha chiesto e supplicato in ogni occasione di porre fine alle armi e di trovare vie di mediazione e di accordi tra le diverse esigenze di chi vive nel conflitto. Voce applaudita, si ma non ascoltata!
Ora il suo ultimo messaggio scritto, possiamo anche impararlo a memoria e trovare soluzioni di pace per ogni conflitto. Lui ce li ha lasciati scritti, come memorandum, Palestina, Israele, Gaza, Libano e Siria, Medio Oriente, Yemen, Ucraina, Caucaso Meridionale, Armenia e Azerbaigian, Balcani occidentali, Repubblica Democratica del Congo, Sudan e Sud Sudan, Sahel, Corno d’Africa, Regione dei Grandi Laghi, Myanmar.

“Nessuna pace è possibile laddove non c’è libertà religiosa, dove non c’è libertà di pensiero e di parola e il rispetto delle opinioni altrui. Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo”. E suggerisce quali sono le azioni utili per costruire, proteggere, mantenere la pace. “La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale per ogni persona”.
Gli insegnamenti di Papa Francesco / Non spendere soldi per le armi
Sappiamo bene che quel che si spende per le armi sarebbe non solo sufficiente a fornire cibo e cure mediche ma anche a fornire mezzi di sviluppo e istruzione ai popoli che non ce la fanno con le loro risorse. E così accumulano debiti con quegli stessi paesi che li sfruttano e li tengono assoggettati e dipendenti.
E’ giunto il tempo in cui, spentasi la voce di Papa Francesco, sorgano le voci del mondo intero. Di quanti lo hanno omaggiato e applaudito e ora piangono la sua scomparsa, il suo silenzio. Ora è il tempo che ogni uomo di buona volontà faccia sentire la propria voce per fare opera di pacificazione e di mediazione fino a placare gli animi di tutti e mettere in pratica gli insegnamenti che ci ha trasmesso con le sue parole e i suoi gesti concreti. Ricordiamo che la guerra è sempre una sconfitta. Unico vincitore è sempre l’Amore. Vince solo chi ama, sia in vita che in morte. Impariamo tutti ad amare e sarà un mondo fraterno, giusto, in pace e felice.
Teresa Scaravilli