Vangelo della domenica (11 ottobre) / L’amore di Dio è per tutti, ma solo gli umili di cuori sanno riconoscerlo

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Canto al Vangelo ( Cfr. Ef 1,17 – 18 )
Alleluia, alleluia. Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale  speranza ci ha chiamati. Alleluia
Vangelo ( Mt 22,1 – 14 )
In quel tempo, Gesù riprese a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti e ai farisei] e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». Parola del Signore.
Riflessione
La Liturgia di questa domenica presenta il brano del vangelo di Matteo, nel racconto di Gesù che parla ai capi dei sacerdoti e ai farisei con parabole.
La parabola parla di un re che volendo fare una festa di nozze per suo figlio, manda i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero andarvi.
Allora il re mandò i suoi servi nei crocicchi delle strade per invitare alla festa di nozze tutti quelli che avrebbero trovato. E questi invitati andarono e la sala fu riempita.
Il racconto della parabola ci dice che la chiamata al regno di Dio è universale, è per tutti, ma a volte i chiamati non riconoscono il regno di Dio in mezzo a loro, lasciandosi prendere dalle diverse occupazioni mondane. Altri invece, quelli che non appaiono degni, sanno riconoscere l’amore di Dio che li chiama alla festa del suo regno.
Solo un cuore umile e svuotato di sé può riconoscere Dio che lo invita a gioire del suo amore, chiedendo la grazia di saperlo riconoscere sempre nella propria vita, come si legge nel Canto Alleluiatico di questa domenica: “Il Padre del Signore nostro Gesù Cristo illumini gli occhi del nostro cuore per farci comprendere a quale speranza siamo stati chiamati”.

Letizia Franzone

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