Pubblichiamo integralmente il saluto del Rettore del Santuario di Vena, don Carmelo La Rosa, al nuovo Vescovo, Mons. Antonino Raspanti in occasione del mandato ai catechisti della diocesi, mercoledì 23 ottobre.
la Glicofilusa, la dolce amante, la Madonna della tenerezza, l’accoglie qui a Vena per la prima volta. L’attenderà e l’accoglierà a braccia aperte, per ricaricare e rimotivare la ‘dulcedo’ del Suo motto episcopale. Nel Suo discorso di inizio ministero Lei ha citato San Gregorio Magno e qui siamo nella sua terra e in un’opera che è nata dal suo amore alla Madre di Dio.
Negli ultimi tempi questo santuario diocesano, uno dei più antichi, significativi e ricchi di storia e spiritualità al mondo, sta ripartendo, sta vivendo la sua primavera. Mentre ci sono grandi santuari che assistono impotenti a una diminuzione di movimento e di interesse attorno ad essi, questo santuario sta riprendendo respiro. Ma manca ancora una piena riappropriazione della diocesi, il riportare il Santuario in diocesi e la diocesi nel santuario.
La spiritualità, il luogo, la collocazione, il clima, i locali permettono uno sviluppo e una utilizzazione ideale. La diocesi e la Chiesa potrebbero trarne grande beneficio su tutti i fronti da una promozione del Santuario e delle sue strutture. Il Suo episcopato può lasciare il segno e può incidere nella storia anche ridonando alla diocesi e alla Chiesa la singolare dulcedo della Glicofilusa di Vena che ha bisogno dell’entusiasmo, delle energie e dell’impegno in prima persona di un Vescovo giovane come Lei che si ispira alla dulcedo.
C’è perciò da augurarsi che il Suo servizio episcopale sia inscindibile da questo luogo privilegiato, ricco, pieno, pregnante, carismatico, forte come pochi altri perché abitato da quasi 1.500 anni dalla tenerezza contagiosa di Maria e per 1.000 anni dai monaci oranti. E noi ci auguriamo che Maria la prenda fra le Sue braccia e non la lasci più e Le faccia bruciare il cuore da una nostalgia inguaribile di ritornare qui e di sostarvi, per respirare la Sua aria e bere la Sua acqua.
Le faccio un regalo simbolico, il calendario biblico del santuario che rappresenta l’impegno dei devoti di diffondere la Parola di Dio in maniera capillare e a goccia a goccia. A tutti Voi catechisti benvenuti e bentornati qui, a casa vostra.