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Intervista allo psicologo Roberto Di Falco: “Non drammatizzare lo stress; eppoi c’è anche quello positivo”

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Redazione
-
4 Giugno 2013
0
354
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    Sempre più spesso si pa215193_1020097676201_1011_nrla di stress, a volte a sproposito; vediamo di capirne meglio le connotazioni reali parlandone col dott. Roberto Di Falco psicologo e psicoterapeuta.
    – Ci chiarisce che cosa è realmente lo stress?
    “Nel 1936 il neuroendocrinologo Hans Selye fu il primo a studiare il fenomeno dello stress, che definì una “sindrome generale da adattamento”. Il meccanismo  dello stress è spiegato ricorrendo a tre fasi: abbiamo la Fase di allarme in cui di fronte ad una minaccia presunta o reale l’organismo chiama a raccolta tutti i propri meccanismi di difesa iniziando a secernere ormoni, in particolare l’adrenalina e facendo accelerare rapidamente il proprio ritmo cardiaco. Si ha anche una produzione di beta endorfine, gli antidolorifici naturali dell’organismo che innalzano la soglia del dolore per permetterci di affrontare traumi e sforzi molto più intensi di quelli che riusciremmo a sopportare in condizioni normali. Segue la Fase di adattamento in cui l’organismo progressivamente si adegua alle nuove circostanze, cerca un adattamento alla situazione di stress. Continua la produzione di cortisolo che determina una diminuzione delle difese immunitarie. E infine la Fase di esaurimento, vi possono essere due esiti alle situazioni di stress, o l’organismo è riuscito ad adattarsi alle mutate circostanze di vita e in tal caso si scarica e si rilassa (stress acuto) oppure va incontro ad un esaurimento delle risorse psicofisiche atte a fronteggiare la situazione di stress. Siamo di fronte ad uno stress cronico che può avere ripercussioni sia sul corpo che sulla mente”.
    – Quali sono le principali ripercussioni sia sul corpo che sulla mente?
    “Sul corpo, senz’altro malattie cardiovascolari; diabete; malattie autoimmuni; malattie della pelle; ipertensione; emicranie; cefalee; dolore cronico; asma; malattie gastrointestinali; sulla mente: depressione; ansia; disordini alimentari; tossicodipendenza; dipendenza da alcool e farmaci; irritabilità e tensione; ipervigilanza e pensieri intrusivi”.
    – Ci parli invece delle cause più comuni di stress cronico.
    “Una professione ad alto contenuto emotivo e molte responsabilità quotidiane; un ambiente di lavoro estremamente competitivo; ritmi di lavoro costantemente veloci; conflitti con superiori o colleghi; disaccordi all’interno della propria famiglia; preoccupazioni economiche che si protraggono nel tempo; problemi di salute cronici, sensi di colpa dovuti al fatto di non riuscire a conciliare lavoro e famiglia”.
    – Cosa possiamo fare per evitarlo?
    “Lo stress è un evento della vita quotidiana. Non possiamo evitarlo. Ogni cambiamento nella nostra vita comporta una quota di stress. Fortunatamente, non tutto lo stress è negativo. Una piccola dose di stress non solo è auspicabile ma addirittura essenziale per darci una scossa e motivarci ad agire”.
    – Allora cosa dobbiamo fare per gestirlo e mitigarne gli effetti?
    “La competenza più importante per la gestione dello stress è la prevenzione. Per esempio pianificare la giornata in modo da evitare possibili cause di stress ma anche saper delegare i compiti, organizzare i propri spazi e pianificare bene il proprio tempo. Altre due competenze importanti sono il rilassamento e la gestione dei propri pensieri. Risulta fondamentale saper riconoscere le proprie emozioni, capirne l’origine, saperle esprimere e saperle trasformare. Praticando quotidianamente tecniche di rilassamento e di gestione dei pensieri si diventa più preparati ad affrontare gli agenti stressanti senza venirne influenzati.”

                                                                                                       Alessandra Distefano

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