Acireale, dove Vivaldi si suona “in segreto” e nel frastuono

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Mercoledì 6 luglio 2011: nello scenario barocco della piazza Duomo di Acireale è previsto un concerto dell’associazione musicale Arturo Toscanini, nel contesto delle attività del “Circuito del Mito”, un circuito regionale di eventi culturali e musicali organizzati sotto l’egida della Regione Siciliana. In programma “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, con la presenza del maestro Massimo Barrale, violino solista. L’evento è stato in effetti poco pubblicizzato: solo qualche televisione locale ha dato l’annuncio un paio di giorni prima e su “La Sicilia” c’era un trafiletto la mattina dello stesso giorno 6. L’orario d’inizio comunicato a mezzo stampa era le 20,30, ma alle 20,35 nella piazza (adeguatamente riempita di sedie) ci sono sì e no una decina di persone sedute in attesa, mentre sul palco un paio di musicisti sta sistemando le luci e gli strumenti.

Nel resto della piazza giocano vari bambini, urlando gioiosamente e girando attorno al perimetro delle sedie con biciclette e monopattini. Verso le 20,55 arrivano alla spicciolata gli altri musicisti che subito provvedono alla sistemazione dei leggìi e degli strumenti e alla successiva accordatura. Alle 21,15 in punto inizia il concerto (al che ci viene il dubbio che probabilmente l’orario ufficiale d’inizio fosse le 21 e non le 20,30), davanti ad una piazza piena (si fa per dire) di circa 20-30 persone (alcune delle quali, scopriamo successivamente, venute appositamente da Catania e da altri centri vicini), con i bambini che continuano a giocare e urlare davanti al sagrato della basilica di S. Pietro, con il traffico di auto strombazzanti e moto scoppiettanti che continua a scorrere regolarmente (sorvegliato da un unico vigile urbano) lungo il corridoio laterale dell’isola pedonale. Nessuna autorità locale è presente, nessuno ha fatto alcuna introduzione, ma lo stesso tastierista del gruppo ha provveduto a presentare il maestro Barrale (con la sola forza delle sue corde vocali, senza amplificazione). La musica (senz’altro bella ed eseguita magistralmente dai musicisti), senza alcun mezzo di amplificazione, si è così dispersa nell’ampia piazza tra le chiese ed i palazzi barocchi, disturbata dalle grida dei bambini e dai rumori degli automezzi.

Tanto che lo stesso maestro Barrale, facendo una pausa dopo il primo movimento, ha chiesto scusa per il fatto che arrivasse poco suono alle orecchie degli spettatori. C’è da sottolineare che il gruppo (una tipica formazione per musica da camera composto in tutto da dodici suonatori con violini, viole, contrabbassi e tastiera) non era una banda (la cui musicalità, come tutti sanno, è più adatta alle esecuzioni all’aperto), e avrebbe sicuramente figurato molto meglio all’interno di una chiesa (di cui Acireale dispone in grande quantità) o in un luogo più raccolto (come quello del parco delle Terme, in cui sono state presentate le manifestazioni dello stesso “Circuito del Mito” negli anni scorsi).

Che altro c’è da aggiungere? Una battuta finale a mo’ di commento: “I soliti cosi di Jaci”.

Nino De Maria

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