Calatabiano / Tra sacro e profano la spettacolare “calata” di San Filippo

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Festa san Filippo Calatabiano

Sabato 17 maggio alle 18,30 si svolgerà a Calatabiano la tradizionale “Calata” di San Filippo. Appuntamento fisso ogni anno è il sabato antecedente la terza domenica di maggio e si snoda in un percorso che va dal monte Castello al paese.

Presso la chiesa del SS. Crocifisso, dopo la S. Messa, ogni 15 minuti, i colpi a cannone scandiscono i tempi di preparazione alla discesa. Poi tre colpi annunziano la partenza del Fercolo sino alla chiesa Madre.

Si tratta di una corsa precipitosa che vede come scenario le mura del castello arabo-normanno ed una stradina tortuosa ed accidentata lunga poco più di mille metri, caratterizzata da grandi scaloni. La calata è un misto di sacro e profano, religioso e folkloristico. Ciò a cui il pubblico fa più attenzione in quei momenti è lo sforzo dei fedeli che portano il pesante fercolo con ardore e fede. Prima della partenza sono tangibili nei loro volti l’emozione e l’ansia per il percorso e soprattutto per affrontare la “curva pericolosa”, una curva a gomito e ripida.calata di san Filippo Calatabiano

San Filippo è molto conosciuto in Sicilia e come scrive in un suo vecchio articolo il giornalista Giuseppe Fumia, originario di Calatabiano, “scrittori e storici illustri fra cui Filoteo degli Omodei, e Tommaso Fazello nella prima metà del cinquecento, Bonaventura Attardi nel settecento, Santi Correnti, Filippo Zappalà, Giuseppe Marzullo e l’americano Eugene Bonner negli anni cinquanta del secolo scorso ne hanno parlato largamente”.

La spettacolare “calata” di San Filippo per un sentiero dirupato

Per quanto riguarda la discesa, scrive Santi Correnti: ”il simulacro di San Filippo viene portato a spalle da una cinquantina di robusti giovanotti. Sul monte non esiste una strada praticabile ma solo dirupi e tutta la calata si svolge in meno di sei minuti. Dopo lo sparo del terzo mortaretto si vede un grosso serpentone scendere sobbalzando a rotta di collo”.

comitato festeggiamenti e parroco
Il comitato festeggiamenti insieme al parroco don Salvatore Sinitò

La calata richiama un numero importante di persone che vengono da varie parti della Sicilia e vi assistono con il fiato sospeso per l’irta discesa e la pesantezza del fercolo.
L’ultimo sparo segna l’arrivo alla cosiddetta “prima croce”, dove i portatori si fermano per ristorarsi un po’ prima di giungere alla chiesa Madre.

Il Santo è noto in diverse parti della Sicilia come riferisce in un suo scritto di anni fa la dott.ssa Laura Sorbello, ricercatrice storica. Ad accomunare il culto e la devozione in onore del Santo sono delle manifestazioni che si svolgono lungo percorsi accidentati.
A Limina, per esempio, si simula una lotta di San Filippo contro il demonio. Questi è impersonato da un gruppo di fedeli che sbattono con violenza contro la porta della chiesa in cui si trova la vara.  Il Santo ne esce vittorioso e viene portato di corsa per i vicoli del paese dove viene fatto “ballare”.san filippo

Emozionante anche la “chianata” di San Filippo

“Calata” e “chianata” di San Filippo sono i termini chiave che caratterizzano la festa di Calatabiano. La domenica della settimana successiva alla calata si svolge infatti la “chianata”. Con la stessa intensità di emozioni si assiste al rientro del Santo che, ripercorrendo la medesima strada impervia, è accompagnato nella sua chiesetta di cui rimane custode fino all’anno successivo. Così egli compie la tradizionale sosta di una settimana nel paese per proteggere i numerosissimi fedeli giunti in suo onore.

L’impetuosa corsa del fercolo rappresenta la simulazione di una lotta contro il demonio. La tradizione leggendaria narra che il colore scuro della pelle di San Filippo è dovuto alla sua discesa negli inferi per intraprendere un’estenuante lotta contro il demonio. Alla fine riesce a sconfiggerlo avvolgendolo con i fili della sua barba. Questo episodio oggi è ricordato simbolicamente da fili di cotone colorato dati ai fedeli in cambio di una piccola offerta.

Per vedere la “calata” in sicurezza è bene giungere sul luogo prima dell’orario previsto. Per la pericolosità della discesa del fercolo lungo l’impervio percorso e per la stradina poco agevole.

Comitato e parroco don Sinitò
Il comitato e il parroco don Sinitò durate la Sagra delle nespole

Domenica 18 San Filippo in processione con il compatrono San Giorgio

La novità di quest’anno è rappresentata dalla processione di domenica alle 18 che avverrà con i simulacri assieme dei compatroni San Giorgio e San Filippo. Come riferisce il parroco don Salvatore Sinitò sul quotidiano La Sicilia: “Tutto avviene nel contesto dell’Anno Santo per rinsaldare i legami e camminare assieme uniti”.  La salita è prevista domenica 25 maggio alle ore 19.

Ogni anno, antecedentemente alla festa inoltre il comitato organizza la Sagra delle nespole. Queste rappresentano per Calatabiano una primizia molto apprezzata per la dolcezza e per la loro trasformazione in marmellate e dolci tipici.

Adele Maugeri