Catania / Presentato alla città l’affresco settecentesco scoperto nell’Archivio di Stato

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affresco del 700

E’ stato inaugurato nell’Archivio di Stato di Catania l’affresco settecentesco rinvenuto fortuitamente nei depositi al piano terra dell’edificio di via Vittorio Emanuele. Questo dal 1868 ospita scaffalature contenenti volumi, carte sciolte, pergamene, mappe.

Non è solo la scoperta di un’opera d’arte venuta alla luce dopo oltre quattrocento anni di storia – si legge in una nota stampa-. E’ la restituzione alla collettività di un capolavoro pittorico che racconta l’excursus culturale di un edificio che, attraverso la sua intricata evoluzione istituzionale e architettonica, è oggi testimonianza di memoria: dal periodo post-sismico ai bombardamenti bellici. E passando per la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, passati in mano allo Stato per “fini di pubblica utilità” con l’avanzare della modernità.affresco del 700

Storia dell’affresco settecentesco

«Era il 2008 e proprio in questa sala, nella penombra, da un pezzo di muro scrostato apparve lo sguardo mite e luminoso della Madonna in preghiera – ha sottolineato la direttrice dell’Archivio Maria Nunzia Villarosa. Da quel momento in poi si spalancò una finestra sul culto e la cultura catanese. Quel locale, infatti, era la “chiesa nella chiesa” del Convento domenicano di S. Caterina da Siena, primitivo sito di preghiera della congregazione del SS. Rosario.

L’opera d’arte, unica nel suo genere, è venuta interamente alla luce e restaurata grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef. E a diretta gestione della presidenza del Consiglio dei ministri.
Un ringraziamento va a chi mi ha preceduta, e in particolare ad Aldo Sparti, Cristina Grasso e alla compianta Anna Maria Iozzia. Essi hanno voluto restituire alla città questo capolavoro, che esprime ai massimi livelli l’aspirazione alla bellezza e alla grandezza divina, attraverso genialità, intelligenza e maestria pittorica della scuola barocca».presntezione dell'affresco del 700

La nuova sala degli Affreschi – che raffigura personaggi cari alla tradizione domenicana, insieme alla Madonna, a Sant’Agata e Santa Lucia –  è stata dedicata a Matteo Gaudioso (1892 – 1985), storico, professore universitario e direttore dell’Archivio di Stato di Catania.

Apprezzamento del sindaco Pogliese per l’affresco settecentesco

«Oggi è un giorno molto importante per la città di Catania – ha sottolineato il sindaco Salvo Pogliese – perché si restituisce alla collettività un patrimonio d’inestimabile bellezza, attraverso un percorso sinergico fra le varie istituzioni coinvolte. Un tassello aggiuntivo dello splendido mosaico che è il patrimonio culturale e artistico della nostra città. Un’opera carica di quel fervore artistico e religioso post-sismico che è parte della nostra memoria cittadina».

Al momento l’autore più accreditato degli affreschi – paragonabili per bellezza e interezza solo a quelli della chiesa di San Benedetto – sembra essere il pittore messinese Vincenzo Tuccari.  Suo è assolutamente certo il quadro datato 1709, che si trova nella chiesa di “Santa Domenica” a Taormina. Esso raffigura la “Madonna della Lettera”, i cui tratti presentano incredibili rassomiglianze con la Madonna della Sala degli Affreschi.

«Questo ritrovamento ci inorgoglisce – ha continuato la sovrintendente di Catania Donatella Aprile –.  Oggi è una giornata importante per la città, ma anche per l’arte italiana e per il restauro. Poichè consente di recuperare e valorizzare Beni Culturali ereditati da un glorioso passato».

i presentazione affreschi del 700
I relatori: da sin. Gristina, Mirabella, Pogliese, Villarosa, Genovese e Aprile

«La scoperta di questo affresco arricchisce il nostro territorio di un nuovo importante tesoro – ha aggiunto l’assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella – uno spazio d’arte di cui dobbiamo andare fieri. Una riscoperta che s’innesta nel delicato e importante processo di rigenerazione, riqualificazione e apertura alla città dei luoghi culturali, vettori di identità e bellezza».

Il vescovo Gristina: l’affresco settecentesco concilia culto e cultura

«Culto e cultura devono camminare insieme, armonicamente, pur nella loro legittima e necessaria autonomia – ha concluso l’Arcivescovo di Catania Monsignor Salvatore Gristina. La Chiesa è lieta di aver potuto consegnare quest’immagine divina, mi auguro che possa continuare questa sinergia tra le diverse anime della città».

Gristina ha dunque ricordato il discorso di Paolo VI agli Artisti: “Da lungo tempo la Chiesa ha fatto alleanza con voi. Voi avete edificato e decorato i suoi templi, celebrato i suoi dogmi, arricchito la sua liturgia. L’avete aiutata a tradurre il suo messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere comprensibile il mondo invisibile”.

L’evento, coordinato dal ragioniere Salvatore Tomarchio , ha visto l’esibizione del coro Ensemble Cantemus Domino, diretto dal maestro Pietro Valguarnera.
Durante l’incontro, interessanti gli interventi tecnici di Roberta Carchiolo (Soprintendenza Catania) e del direttore dei lavori Maria Carmen Genovese (Sovrintendenza archivistica della Sicilia, Archivio di Stato di Palermo). Presente anche l’assessore comunale Sergio Parisi.

Il 22 dicembre mattina la sala verrà aperta ai visitatori e ai turisti. Si conosceranno successivamente la sua destinazione d’uso e gli orari di apertura al pubblico nel 2022.

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