Catania / “Chi nutre la mafia?”: incontro dell’associazione Alfredo Agosta allo scientifico Principe Umberto

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Angelo Busacca (foto ANM)

Dopo il ciclo di incontri all’Istituto Alberghiero, dove è stata toccata la problematica relativa alla violenza di genere, prosegue l’impegno dell’Associazione nazionale antimafia Alfredo Agosta, in collaborazione con Piazza Grande Adv, che esordisce con l’interrogativo: “Chi nutre la mafia?”
Questo l’argomento trattato stamani al liceo scientifico Principe Umberto di Catania. A relazionare: Maria Raciti (preside) Fausto Sanfilippo (presidente) Giuseppe Agosta (figlio del maresciallo dei carabinieri ucciso nel 1982 dalla mafia), Angelo Busacca (sostituto procuratore e componente della giunta nazionale dell’associazione nazionale magistrati). Quest’ultimo ha spiegato agli studenti del quarto anno, di quali metodi si serva la criminalità organizzata per incrementare il proprio mestiere. Ed ancora: l’ANM(associazione nazionale magistrati) è da oltre trent’anni vicino alle scuole con incontri di formazione, perché si può formare solo informando. Il fine ultimo “è risvegliare le coscienze dei giovani che sono molto compresse da un certo tipo di informazione, da distrazioni legate all’età e portare al loro cospetto testimonianze reali, così da rendere tangibile nel  suo significato più profondo, il principio di legalità”.
Il sostituto procuratore ha illustrato i comportamenti che generano ricchezza a Cosa Nostra muovendo da quelli quasi trascurabili per approdare ai incontro alberghiero cataniacolossi: parcheggiatori abusivi, usurai, estorsioni clamorose, appalti, spaccio di droga. In tutto ciò ha puntualizzato il valore della scuola, delle associazioni e di coloro i quali combattono,  quotidianamente, in difesa della legalità.
Busacca raccomanda all’uditorio di “agire con la propria testa senza timore di essere additati, non fermarsi alla prima difficoltà, insistere, soprattutto quando si persegue un giusto obiettivo. La lotta alla mafia è un impegno quotidiano, parte da gesti semplici”.
A seguire, Giuseppe Agosta, che sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine e dei loro sacrifici, anche a costo della vita, rimarcando come gli anni ’80 fossero difficili e molto diversi dai tempi attuali: allora non vi erano rilevatori ambientali e cellulari, bensì informatori e confidenti, quindi la bravura si centrava maggiormente sull’investigatore, il cui compito era molto più arduo nella ricostruzione del puzzle.

A conclusione, la preside, entusiasta dell’attenzione e dell’ interesse riscontrato tra gli studenti, ha sottolineato ch,e non solo ha appoggiato l’iniziativa della due giorni sulla legalità, ma ha anche inserito nelle linee di indirizzo la conoscenza del territorio, ed ha designato una referente per la legalità, la professoressa Maria Orsola Maugeri.

Maria Pia Risa

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