Comieco / Cosa resta di un referendum? Milioni di schede elettorali da conservare per 5 anni e poi riciclare

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Domenica 20 e lunedì 21 gli italiani sono stati chiamati alle urne per esprimersi in merito al referendum costituzionale per l’approvazione della legge sulla riduzione del numero dei parlamentari. Parallelamente, si sono svolte le elezioni regionali per Valle D’Aosta, Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Campania Puglia, cui si sono aggiunte le amministrative per 958 Comuni. Ma quante schede sono state stampate? E una volta concluse le operazioni di scrutinio qual è il destino delle schede elettorali ? Cosa si fa con tutta quella carta?
L’Istituto Poligrafico dello Stato – informa una nota del Comieco – ha stabilito un modello di schede elettorali che prevede l’utilizzo di carta copiativa riciclabile della grammatura di 90 grammi al metro quadrato. Il regolamento per le votazioni italiane prevede che per ogni consultazione vengano stampate un numero di schede parametrato al corpo totale elettorale rilevato 45 giorni prima del voto. Sulla base del corpo elettorale individuato dal Ministero degli Interni[1] (circa 46,5 milioni di elettori per il referendum, 18,5 milioni per le regionali, 5,6 milioni per le Comunali e, infine 800.000 per le suppletive), sono quindi circa 72 milioni le schede elettorali stampate per le votazioni del 20-21 settembre (alle quali si devono aggiungere quelle stampate di scorta).
“Passato il clamore delle elezioni, dei risultati, dei vincitori e dei vinti, una volta chiusi i seggi cosa ci rimane? Un’enorme risorsa. La carta delle schede elettorali, dopo aver reso possibile uno dei più alti diritti che la nostra Costituzione riconosce ai cittadini italiani, grazie al riciclo può tornare a nuova vita e quindi continuare, in una nuova forma, a rappresentare un valore per il Paese”, commenta Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. “Certo non è un processo immediato, dato che le schede elettorali stampate devono essere conservate per cinque anni dalla consultazione e solo allora possono essere avviate a riciclo”.
Per vedere riciclate le schede di questa tornata elettorale dovremo attendere quindi fino al 2025, ma quest’anno sono state avviate a riciclo le oltre 30 milioni di schede elettorali[2] del 2015.
La raccolta e il riciclo di carta e cartone in Italia continuano a fare passi in avanti attestandosi su livelli di eccellenza nel panorama europeo: il nostro paese con un tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici dell’81% si conferma tra i leader europei del settore e si avvicina all’obbiettivo dell’85% entro il 2030. Secondo i dati contenuti nel 25° Rapporto Annuale Comieco sulla raccolta differenziata di carta e cartone in Italia nel 2019 si sono superate le 3,5 milioni di tonnellate di raccolto pari a circa 57,5 kg per abitante.
[1] https://dait.interno.gov.it/documenti/corpo_elettorale_elezioni_20.21-09-2020.pdf
[2] https://www.interno.gov.it/it/notizie/elezioni-regionali-e-comunali-31-maggio-2015 nel computo non sono comprese le schede utilizzate per i 65 comuni giunti al ballottaggio

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