Dare voce a forme di arte diverse ma unirle insieme attraverso caratteristiche affini quali armonia, bellezza e perfetto equilibrio tra diverse espressioni artistiche. E’ stato questo lo spirito dello spettacolo svoltosi nella splendida cornice del giardino delle sorelle Rosi e Maria Comitini, nel cuore della Catania antica.
Parte centrale della serata il concerto dell’Ensemble Harmonie des Fleurs formato da Simone Lo Castro (voce) Rosaria Politi (Clavicembalo) Anna Spoto (flauto traversiere), Giuseppe Valguarnera (percussioni storiche). I componenti provenienti da diverse esperienze artistiche, accumunati dall’amore per la produzione musicale del Rinascimento e del periodo barocco, hanno intrapreso un lavoro di ricerca alla scoperta di materiale inedito e manoscritto, di autori sconosciuti o quasi, col desiderio di avvicinarsi ad una lettura quanto più filologica possibile delle opere e all’avventurosa riscoperta della prassi esecutiva dell’epoca.

Lo spettacolo ha avuto un abile presentatore nel prof. Francesco Renna. Egli non si è limitato ad annunciare i titoli dei brani, ma ha abilmente rappresentato il contenuto delle diverse arie. “E stata una passeggiata ideale e musicale attraverso profumi e colori che si snoda tra i giardini all’italiana e quelli all’inglese – ha sottolineato.- Due mondi apparentemente lontani, ma legati da un comune amore per la bellezza della natura, espressa attraverso il rigore geometrico”.
Concerto dell’Ensemble harmonie des fleurs: il giardino italiano e quello inglese
La rappresentazione è stata suddivisa in due parti: la prima ha avuto come tema il giardino italiano, la seconda il giardino all’inglese. Sono stati eseguite musiche di compositori barocchi italiani ed inglesi: Caccini, Purrcell, Dowland, Frescobaldi, Valente, Byrd, Vivaldi e Finger.
Tra i brani più significativi della prima parte, ricordiamo quello di un grande protagonista del periodo barocco, Giulio Caccini, detto Romano. Questi, come ha sapientemente sottolineato Francesco Renna ci offre con “Dolcissimo sospiro” un brano che nella sua delicatezza e poesia, ci immerge nell’emozione che i giardini italiani sanno suscitare.
Come il giardino all’italiana, la musica di Caccini gioca sulle sfumature e sulla raffinatezza esecutiva, accompagnandoci in una passeggiata sonora tra fiori e pensieri.
”Dolcissimo sospiro, che esci da quella bocca dove d’amor ogni dolcezza fiocca”. Questo brano è contenuto nella raccolta “Le nuove musiche” del 1601. E’ un inno alla dolcezza e alla bellezza, che ben si sposa con una riflessione lenta e meditativa. Proprio come una passeggiata tra le siepi geometriche e gli alberi di limoni e cipressi di un giardino italiano.
La seconda parte del concerto è dedicata al giardino all’inglese; la natura in questo caso è più libera quasi selvaggia. Questo stile, è meno rigido rispetto al giardino all’italiana, ma altrettanto profondo e affascinante. Qui la natura sembra crescere senza costrizioni. E’ ancora Francesco Renna a sottolinearlo, ma con una logica che si manifesta nell’armonia dei vari elementi naturali. La musica ascoltata riflette questa stessa concezione, fatta di libertà, espressione e varietà.
Passeggiata di abiti tra i giardini, pittura e profumi
Tra i contributi più originali ed espressivi il suono del tamburo a cornice che accompagna un brano composto da Giuseppe Valguarnera, intitolato Jade, che ci porta in un paesaggio sonoro ricco di suggestioni.

Durante lo spettacolo musicale, c’è stata una “passeggiata di abiti” tra il giardino italiano e quello inglese, abilmente creati da Daniela ed Elisabetta Censabella. Tutti i partecipanti hanno ricevuto in regalo un fiore profumato, realizzato da Francesca Giuffrida che confeziona fragranze di profumeria siciliane, create artigianalmente e diffuse attraverso il marchio “Ciuri Fragranze di Sicilia”.
Infine ci piace ricordare l’esposizione delle creazioni pittoriche di Sonia Streck. E’ l’autrice stessa che narra brevemente le sue creazioni: “Sono pensieri espressi attraverso i colori. Per me i colori sono una cosa meravigliosa, perché esiste la libertà di cambiarli e diventano manifestazioni dei miei sentimenti”.
In ogni quadro, abbiamo chiesto all’autrice, c’è un colore che domina da cosa dipende la scelta del rosso, del giallo?
Il rosso rappresenta l’Etna, il giallo rappresenta un uovo, la cellula prima, poi cresce e crea vita. Un altro quadro rappresentata l’angoscia delle persone che perdono le case, attraverso quest’opera esprimo le mie preoccupazioni.
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Mirella Cannada