Coronavirus e scuola / Didattica a distanza, un’occasione d’oro per insegnanti e studenti

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Forse non ne saranno particolarmente entusiaste le migliaia di studenti che già credevano di godersi spensieratamente questo anticipo di vacanze pasquali costretti inaspettatamente a stare a casa; da qualche giorno, però, in tutta Italia, non si fa che parlare anche di didattica a distanza.
E ci sembra anche un po’ paradossale che sia il contagio esponenziale di un virus a mettere alle strette il sistema d’istruzione italiano, ancora molto indietro rispetto a quelli di tanti paesi europei,  forzato ad adottare, così dall’oggi al domani, un’organizzazione all’avanguardia che sappia attingere opportunamente alle risorse digitali già in uso e ai moderni strumenti di comunicazione per mettere in piedi un’alternativa di studio valida che assicuri alla scuola il suo fondamentale ruolo educativo e formativo.
L’Italia ne sarà all’altezza? Anche questo sarà un importante banco di prova e c’è già chi è molto scettico al riguardo. Bisogna ammettere che, come in molti altri settori, il nostro paese investe ancora troppo poco sul comparto Istruzione e si sente parlare troppo spesso di tagli più che di incentivi e sovvenzioni, ma volente o nolente, si trova oggi costretta a darsi una scossa e mettere in piedi un sistema, speriamo efficace, appunto di didattica a distanza.
A seguito delle attuali contingenze storiche, infatti, dovute al diffondersi del COVID-19, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 4 marzo 2020, che ha disposto la sospensione delle attività didattiche, prevede, nel contempo, l’attivazione <per tutta la durata della sospensione….> modalità di didattica a distanza (art.1 comma 1 punto g).
Al tal proposito, il Ministero dell’Istruzione, attraverso un ambiente di lavoro in progress per supportare le scuole, ha reso disponibili strumenti, community, chat e classi virtuali con una piattaforma interamente dedicata alla didattica a distanza per assicurare, a tutte le scuole che ne facciano richiesta, la possibilità di avere gratuitamente strumenti e mezzi garantendo il diritto allo studio a tutti, con particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità. Facciamo attenzione, però, e non confondiamo quest’iniziativa con quello che potrebbe configurarsi con il più banale errore dei così detti <compiti a casa>. Non si tratta, infatti, semplicemente di caricare sul registro elettronico compiti, esercitazioni, argomenti dedicati agli studenti, senza poi preoccuparsi di verificare se saranno svolti o meno. Si tratta piuttosto di usare le piattaforme per ricreare le classi anche da casa, con la possibilità di parlare agli studenti, di interagire con loro e verificarne il grado di apprendimento. E’ ovvio che la didattica a distanza non si può improvvisare e, per tale motivo, spezziamo una lancia a favore delle scuole italiane che comunque, anche se forse non tutte e non in egual misura, hanno già fatto esperienza di questa modalità come supporto o integrazione della didattica di presenza;  le scuole che si sono già approcciate a detta modalità potranno, inoltre, aiutare le scuole meno pronte soprattutto dal punto di vista tecnico e dei software da usare.
Ecco cosa succederà allora nella pratica: ogni studente, se non l’ha ancora fatto, dovrà attivare l’account personale sul Registro Elettronico ed inviarne la mail all’indirizzo indicato dal proprio istituto scolastico così da ricevere le credenziali al Registro Elettronico da dove attingeranno risorse e materiali. Gli insegnanti avranno facoltà di attivare la propria “aula virtuale” attraverso uno dei tanti canali già disponibili; saranno aule virtuali protette a cui accedere attraverso un codice generato dal sistema di gestione dell’ambiente di apprendimento (LMS) e in detto ambiente virtuale sarà possibile condividere materiali didattici, assegnare consegne, comunicarne gli esiti, dialogare con gli studenti attraverso chat ed effettuare video lezioni in diretta. Questo tipo di partecipazione alle attività proposte, attraverso l’ambiente virtuale scelto dai propri insegnanti, garantirà, con diversa modalità, un coinvolgimento attivo dello studente ai percorsi di apprendimento che, nonostante la delicata fase che tutto il paese sta attraversando, non possono essere interrotti.
Dunque, con piena consapevolezza di trovarsi di fronte ad una sfida impegnativa, i dirigenti scolastici confidano nella fattiva collaborazione soprattutto delle famiglie e degli studenti, perché è per loro che la Scuola si spenderà con responsabilità e devozione al proprio ruolo educativo e formativo.
Allora giovani studenti, diamo dimostrazione del nostro di senso di responsabilità verso il personale percorso di formazione che abbiamo deciso di intraprendere, ma anche di grande capacità di adattamento, nonché di percettibilità lasciandoci magari entusiasmare e stimolare dalla nuova modalità che, tutto sommato, ci permette di rimanere comodi nella nostra cameretta e gestire al meglio il nostro tempo.

Cristiana Zingarino


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