Cronaca / La Distilleria Russo nel Consorzio di tutela della Grappa

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consorzio grappa

La Distilleria Russo Siciliano entra a far parte del Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa come rappresentante della Sicilia. L’azienda storica – si legge in una nota stampa – da 152 anni vive ai piedi dell’Etna e rappresenta per i siciliani un punto di riferimento imprescindibile nella storia della distillazione dell’Isola.

Anna Maugeri Russo, responsabile commerciale della Distilleria Russo Siciliano, emozionata e felice per questo riconoscimento ha coì commentato. “L’ingresso nel Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa è una tappa importante per la nostra azienda perché rappresenta il riconoscimento del ruolo che la Distilleria Fratelli Russo ha da 152 anni in Sicilia, ossia quello di custode della tradizione della distillazione. La solidità della Distilleria si deve alle cinque generazioni che hanno continuato e perfezionato l’antica arte dei mastri distillatori isolani. Attraverso la partecipazione al Consorzio noi dimostriamo concretamente di avere un riconoscimento importante sul territorio. E un ruolo chiave nella distillazione e nell’eccellenza dei distillati in Sicilia. Siamo l’unica Distilleria attiva nella Sicilia Orientale con un impianto, composto da 7 colonne di distillazione, che può produrre circa 400 litri di alcool all’ora. Non possiamo che esserne orgogliosi”.

Nasce il Consorzio nazionale di tutela della Grappa

Giovedì 3 marzo 2022, presso la sede di AssoDistil, – informa la nota della Distilleria Russo – si è concluso ufficialmente il procedimento di trasformazione dell’Istituto Nazionale Grappa, presieduto da Sebastiano Caffo, in Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa. Il più importante distillato a livello nazionale è infatti registrato dal 2008 come Indicazione Geografica (IG) a livello europeo. E in quanto tale deve essere protetto e tutelato.

Sin dal momento della sua elezione a Presidente dell’Istituto Nazionale Grappa, Caffo si era promesso di portare a compimento il processo di istituzione del Consorzio. Processo avviato dal suo predecessore Elvio Bonollo.

Anna Maugeri Russo
Anna Maugeri Russo

A partire da oggi – ha affermato il Presidente Caffo – ci sarà possibile agire coralmente ai fini della tutela e della promozione della Grappa IG. E’ a questo punto della massima importanza che il Governo vari al più presto il decreto per il riconoscimento della personalità giuridica ai Consorzi delle bevande spiritose, come già fatto da anni per quelle del vino e delle specialità alimentari, in modo che il Consorzio possa svolgere appieno le proprie funzioni”.

“Le sfide che ci aspettano – ha detto il Presidente del Comitato Nazionale Acquaviti di AssoDistil Cesare Mazzettisaranno impegnative ma grazie al sodalizio con AssoDistil questa nuova avventura potrà contare su una realtà già consolidata, in continuità con gli obiettivi già portati avanti da tempo dall’Associazione”.

Dall’Istituto nazionale Grappa…al Consorzio di tutela Grappa

L’Istituto Nazionale Grappa è stato fondato nel 1996 nel tentativo di garantire un coordinamento nazionale tra i principali produttori di Grappa. Nel corso degli anni, l’Istituto ha visto la partecipazione di oltre settanta aziende rappresentate, direttamente o indirettamente, da diversi Istituti regionali.

Il nostro Paese vanta una storia antichissima di tradizioni, di marchi, e di processi di produzione unici. La Grappa, disciplinata per la prima volta a livello nazionale nel 1951, è stata poi tutelata a livello internazionale attraverso il Regolamento CEE 1576/89. Tale norma ha autorizzato l’utilizzo dell’espressione “Grappa” soltanto per quella prodotta in Italia.

In seguito, attraverso il Regolamento UE 110/2008, si è creata la categoria delle “Bevande Spiritose a IG”, all’interno della quale si è inserita la IG Grappa insieme a nove denominazioni di Grappa a valenza territoriale (Grappa della Valle d’Aosta, del Piemonte, di Barolo, della Lombardia, del Veneto, del Trentino, dell’Alto Adige/SudTirol, del Friuli Venezia Giulia, della Sicilia) . Riconoscimento confermato poi dal Regolamento UE 787/2019.

 

 

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