Domenica delle Palme / Acireale, messa all’aperto a San Michele ravviva lo spirito comunitario

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Le palme, i rametti d’ulivo, simbolo della pace, e un forte senso di “comunità” hanno caratterizzato la messa domenicale nella parrocchia di S. Michele Arcangelo ad Acireale.
La Chiesa cattolica ha celebrato ieri l’inizio della Settimana Santa. Ha ricordato l’ingresso di Gesù a Gerusalemme. Noi raccontiamo nel dettaglio una “domenica delle palme”, vissuta all’insegna della condivisione e della solidarietà.

Intanto una scelta: svolgere la celebrazione eucaristica all’aperto. Nello spazio antistante la chiesa di S. Michele è stato allestito un altare, che guardava tutti i fedeli riuniti e disposti intorno allo stesso. Le palme lo incorniciavano, mentre il profumo d’incenso si diffondeva nell’aria. I ramoscelli d’ulivo, distribuiti ai bambini, assumevano il valore della fiducia e della speranza.

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Don Marcello Pulvirenti ha celebrato all’aperto la messa della domenica delle Palme

Padre Marcello Pulvirenti ha guidato i fedeli in ogni fase della messa. Si rivolgeva loro con parole di accoglienza, come si addice al pastore che conduce la comunità. I bambini,  gli adulti e gli anziani pregavano all’unisono mentre il vento scuoteva le palme.
Il silenzio profondo ha evidenziato le parole del prete nella lettura del Vangelo. Rivivere la “passione di Gesù” è un momento emozionante. Il fedele ripercorre le fasi che conducono alla sofferenza del figlio di Dio. Si immedesima, riflette su un sacrificio compiuto per amore dell’umanità.

Una domenica delle Palme col pensiero alla guerra in Ucraina

Un accostamento ha occupato in modo spontaneo la mente di chi pregava. Cristo si è sacrificato per l’uomo, l’uomo fa la guerra con l’altro uomo. Un’ombra che mina il cuore di ognuno: la guerra in Ucraina. La speranza, però, non soccombe. Si attende la resurrezione di Gesù, si attende la pace. Ognuno dei presenti si disponeva ordinatamente per ricevere “il corpo di Cristo”. messa domenica palme

Il sacerdote è sceso dall’altare ed è andato tra i fedeli per dare l’Eucarestia, mentre il sole contribuiva a riscaldare i cuori. Si mescolava con la gente. Ad uno ad uno li avvicinava e porgeva l’ostia. I canti finali sono stati scanditi dai ramoscelli di ulivo sventolati in aria da bambini ed adulti. La gioia riconquista i cuori. La chiesa ha aperto le sue mura, ha divulgato la sua parola nella piazza. È uscita dai confini materiali, ha accolto passanti e chi, invece, vi si è recato con l’intento di partecipare alla celebrazione. Lo spazio aperto ha conquistato i bambini, ha “avvicinato” le persone, abituate a mantenere le distanze.

L’immagine di Gesù che parla tra la gente è più attuale che mai.  I credenti hanno ripercorso insieme i passi di Gesù. Hanno provato rispetto per la sua sofferenza, hanno ringraziato Dio per il dono della vita. Le palme ed i rametti, benedetti da don Marcello, hanno portato nelle case la speranza dello spirito comunitario.

Rita Messina

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