Francesco Pira / Papa Francesco raccomanda: “non toccate le rughe”

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Riportiamo le riflessioni del prof. Francesco Pira in merito alle parole di Papa Francesco sulla vecchiaia e la cultura dell’eterna giovinezza che viviamo oggi. Un’epoca, la nostra, in cui l’aspetto esteriore ha preso il sopravvento e in cui il corpo è diventato il centro di tutto.

Tante volte ho affrontato il tema dell’individualismo e della concentrazione su sé stessi. Il corpo è infatti diventato centrale e rappresenta in un certo modo (ancora da determinare) il dominio della sessualità. L’aspetto esteriore viene curato e in molti si rivolgono alla chirurgia estetica per modificare le parti del proprio corpo che non apprezzano. Papa Francesco recentemente nell’udienza del mercoledì ha analizzato quanto accade nella nostra epoca.

Bergoglio ha condannato i ritocchi estetici e il desiderio di quanti vogliono restare giovani a tutti i costi. “La nostra epoca e la nostra cultura coltivano il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione disperata di una carne incorruttibile perché la vecchiaia è, in molti modi disprezzata. Si fa tanto per riavere questa giovinezza sempre, tanti trucchi, tanti interventi chirurgici per apparire giovani. Una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito della giovinezza”. E ancora ha voluto citare l’attrice Anna Magnani che non temeva di invecchiare.

Francesco Pira / Papa Francesco: “non toccate le rughe”

Queste parole fanno parte di un discorso complesso che mette in luce gli aspetti della vecchiaia. Mi piacerebbe chiedere a quanti stanno leggendo questo articolo se riflettono, o hanno mai riflettuto, sulla vecchiaia. Noi non abbiamo tempo, non siamo capaci di accontentarci e difficilmente siamo disposti a sacrificarci. Infatti, siamo troppo concentrati sul nostro io e le motivazioni che spingono tante persone a ricorrere alla chirurgia estetica sono legate ad un nuovo modo di intendere il proprio corpo e la propria fisicità.

Nella dimensione social il corpo ha assunto poi una duplice dimensione. Da un lato un centro di potere “un portatore visibile di identità di sé” e del proprio stile di vita. Dall’altro è diventato strumento, il corpo esibito come altro da sé, una dimensione che appare con tutta la sua evidenza nell’universo social. La trasformazione dell’intimità si accompagna così all’evoluzione del concetto di privacy, che da sistema di regole diventa processo connesso alla teoria cognitivista di Bandura Human agency. In questo senso la privacy così come la applichiamo alla nostra auto-rappresentazione diventa espressione del nostro agire.

Prof Francesco Pira / Papa Francesco sulla vecchiaia

In particolare, proprio i giovani stanno sperimentando nuove strategie di adattamento al contesto dei pubblici in rete. Una rappresentazione di sé nella quale l’intimità riveste ruolo chiave. Evidenziando tutte le criticità legate anche alla definizione della propria sfera sessuale, ancora da svelare e comprendere fino in fondo. Questa estrema fluidità delle identità può portare a un rallentamento del processo di costruzione delle stesse. Avendo come ulteriore conseguenza quella di rendere precarie e “leggere” le relazioni sociali come conseguenza della loro costruzione all’interno degli ambienti social.

La possibilità di autodefinirsi avviene nella doppia veste di consumatori e di prodotto di consumo per altri. Un aspetto così importante del processo individuale di definizione della propria identità sociale non è più il risultato del nostro percorso all’interno della comunità a cui abbiamo deciso di aderire. Ma è anzi guidato dalle opzioni di una piattaforma tecnologica.

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Francesco Pira / Il consumismo emozionale

Il consumismo emozionale sta prendendo il sopravvento e il sociologo Bauman ha parlato di comunità guardaroba, sottolineando la provvisorietà delle relazioni. Stiamo entrando in un ambito di grande provvisorietà che si caratterizza per un uso delle relazioni piuttosto che di un processo di costruzione di relazioni. Ciò significa di fatto consumo delle stesse che vengono scartate quando non più corrispondenti ai propri desideri, con la conseguenza del concretizzarsi di quelle comunità guardaroba.

I social sono gestiti da imprenditori che hanno fiutato quanto siamo disposti a cedere le nostre emozioni, la nostra privacy, la nostra intimità per farci giudicare e approvare dagli altri. Emerge un forte desiderio di “vetrinizzazione” che ci porta ad esporci su queste piazze virtuali. E molto spesso esponiamo anche gli altri per ottenere “like” su Facebook o “cuoricini” su Instagram. Ecco, perché bisogna essere sempre perfetti per essere apprezzati ed ammirati da chi ci guarda come se fossimo realmente esposti in vetrina.

Francesco Pira / Papa Francesco: “Non toccate le rughe”

Quando il corpo non corrisponde a determinati canoni di bellezza diventa bersaglio di critiche anche feroci da parte degli odiatori seriali. Gli ultimi report dimostrano come violenza e cyberbullismo non siano più marginali, ma prassi comportamentale. I dati appena pubblicati da Terre des Hommes e Scuolazoo ci mostrano che il 61% dei giovani afferma di essere vittima di bullismo o cyberbullismo e il 68% dichiara di non sentirsi sicuro online.

Il body shaming, o derisione del corpo, è l’atto di deridere una persona per il suo aspetto fisico. Sono tempi in cui si parla diffusamente di body positivity e sui social si moltiplicano  le influencer che decidono di mostrarsi senza filtri. Recentemente, è stata offesa anche l’attrice e presentatrice Vanessa Incontrada per un suo scatto rubato in cui appare in costume da bagno. Il popolo del web ha condannato il suo aspetto fisico, definendola “troppo grassa”. Qualche tempo fa anche la cantante Billie Eilish è stata vittima di body shaming.

Francesco Pira / L’importanza di scardinare gli stereotipi

Bisogna dare un segnale molto forte alle nuove generazioni, o a chiunque nutra un complesso di inferiorità a causa del suo aspetto fisico. Per riuscire a osservare, al di là delle proprie imperfezioni e i “difetti”, quanta bellezza sia presente nel corpo di una donna, indistintamente dalle forme o dalle proporzioni. La strada da percorrere è davvero lunga, ma è importante scardinare ogni tipo di stereotipo e riflettere sul valore della propria identità, del proprio cuore e della propria anima come spesso ci invita a fare il nostro Pontefice.

Allo stesso tempo è necessario riscoprire l’importanza della vecchiaia portatrice di valori e in una società cattolica cristiana come la nostra,  dove il rispetto degli anziani dovrebbe essere intrinseco, purtroppo non lo è ancora. Allora, se abbiamo compreso quanto grave sia la “mercificazione” del corpo dobbiamo essere capaci diventare portatori di nuovi e sani ideali per aiutare le nuove generazioni ad accettarsi e ad accettare chi non corrisponde a determinati standard.

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Francesco Pira

Delegato del Rettore alla Comunicazione all’Università di Messina, dove insegna comunicazione e giornalismo ed è coordinatore didattico del master in social media manager del Dipartimento di Civiltà antiche e moderne. 

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