Incontro Meic / Don Gaetano Pappalardo sulla “Evangelii Gaudium”

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p. Gaetano PappalardoIl Meic di Acireale, presieduto da Santo Toscano, nella sede di piazza Duomo, ha promosso un incontro con don Gaetano Pappalardo sull’enciclica di Papa Francesco “Evangelii gaudium”( ovvero la gioia del Vangelo),  denso di future prospettive per una vita all’insegna delle illuminanti sollecitazioni  di vari autori di diverso orientamento, ispirate alla pace dell’anima, in un rapporto ecumenico di dialogo con credenti e non credenti, privilegiando i poveri, quale popolo di Dio.
Don Gaetano, con chiarezza e sinteticità, traccia le linee fondamentali della programmatica enciclica, avendo come punti di riferimento Antonio Spadaro di “Civiltà Cattolica”; Enzo Bianchi; don Carròn, successore di don Giussani; lo storico della Chiesa, Andrea Riccardi.
Spadaro, con le cosiddette 4  “tensioni interne dell’enciclica” riesce a fare un discorso molto profondo sulla necessità di riforme. La prima tensione è fondamentale, tra spirito e istituzione sulla “libertà inafferrabile della Parola” e sulla Chiesa “come popolo pellegrino ed evangelizzatore”. La seconda,  riguarda la differenza culturale e l’unità della Chiesa, con la conseguente “decentralizzazione”, intesa al rispetto degli episcopati locali sulle problematiche inerenti al territorio. La terza è la tensione tra missione e discernimento spirituale nel comprendere l’azione di Dio nel mondo, auspicando una Chiesa missionaria. La quarta verte sulla determinazione di Papa Francesco, il quale  non crede “che si debba attendere dal magistero papale una parola definitiva o completa su tutte le questioni che riguardano la Chiesa e il mondo”, aggiungendo che “nel dialogo con lo Stato e con la società, la Chiesa non dispone di soluzioni per tutte le questioni particolari.”
Enzo Bianchi, sulla “Repubblica” del 4 dicembre 2013, scrive un lineare pezzo sulla Primavera della Chiesa: l’evangelizzazione è sempre annuncio di gioia, il perdono è un dono di Dio
Don Carròn, rileva la continuità tra Papa Benedetto XVI e Papa Francesco.
Lo storico della Chiesa, Andrea Riccardi, su “Famiglia Cristiana”, intervistato, dichiara: ” La cosiddetta luna di miele con la gente continua, segno che non era una simpatia effimera. Ma ci sono resistenze interne alle strutture ecclesiastiche, agli episcopati e al clero”, opposizioni da parte di chi non vuol cambiare, più forti rispetto a quelle rivolte a Paolo VI e di recente a Benedetto XVI” .
Don Gaetano, infine, evidenzia la preferenza del Papa per i poveri, a cui tocca un posto privilegiato. Segue un dibattito vivace e interessante.

Anna Bella

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