Libri / I pericoli della virtualità in “Piraterie 2 – La Vendetta” di Francesco Pira

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Riportiamo la recensione del professor Mariano Indelicato sul libro del professor Francesco Pira “Piraterie 2- La Vendetta”. Un testo che affronta tematiche attuali legate al mondo dei social, dell’overload informatico che ci invade quotidianamente e nuovi fenomeni sociali che prendono sempre più il sopravvento.

Viviamo in un mondo dove domina la virtualità, un mondo di maschere, apparenza e finzione. Il grande scopo della vita è trovare di nuovo la realtà.
(F. Caramagna)

Recensione / “Piraterie 2 – La Vendetta” di Francesco Pira

L’autore attraverso le puntuali pungolature settimanali di notizie giornalistiche e fatti che accadono nel mondo, con grande rigore scientifico dà uno spaccato della realtà che ci circonda in riferimento in particolare al mondo social. L’abbondanza di notizie, infatti, che quotidianamente bombardano il nostro cervello possono passare totalmente inosservate o diventare materia di ricerca e riflessione anche quando sembrano del tutto ovvie o insignificanti. La scelta di quelle su cui soffermarsi potrebbe essere del tutto casuale. O al contrario, frutto di una attenta analisi della realtà e delle tendenze verso le quali la nostra società si muove. Ad esempio su quali mode e fenomeni sociali stanno prendendo il sopravvento. E non solo quali pervadono continuamente il quotidiano ma, soprattutto, da cosa e da chi sono indotte.

Non vi è dubbio che internet , prima, ed i social con il proliferare di continue nuove applicazioni riempie un vuoto educativo e relazionale. Un vuoto dovuto alla rottura dei legami generazionali e alla nascita, come sostenuto da Baumann, della “società liquida”. All’interno di questa i giovani e gli adulti privi di valori e di punti di riferimento, di fronte alla transitorietà e alla caducità della vita, ricercano un senso per dare un significato e una missione alla quotidianità. Poiché capita spesso che vivano e senza sapere perché vivono.

Indelicato / Il cittadino globale nella comunità mondiale

La rottura del patto tra le generazioni ha trasformato gli individui in alberi senza radici che abbisognano per nutrirsi di qualsiasi cibo venga loro fornito. I social con tutte le loro applicazioni hanno di fatto sostituito la nostra storia proiettandoci in “non luoghi” e “non spazi”. Inoltre, hanno permesso ad ognuno di noi di diventare grandi eroi capaci di padroneggiare il mondo intero. Tutto questo comodamente seduti dietro una scrivania o su una poltrona con un tablet o uno smartphone. Aumentando così a dismisura non solo il senso di onnipotenza di infantile memoria ma, anche, in questo tentativo, di non distinguere tra reale e virtuale.

Il cittadino globale apparentemente interconnesso con il resto della comunità mondiale, così come definito sempre da Baumann, in effetti vive all’interno di una solitudine esistenziale che di fatto lo rende estraneo alle relazioni reali. L’esempio estremo sono i soggetti affetti dalla sindrome di hikikomori che ritirandosi totalmente dalla vita sociale restano in contatto con il mondo esterno solo attraverso internet e i social. Eppure, l’autore in uno degli articoli, citando una ricerca dell’Università di Rochester, indica la necessità di prendersi un quarto d’ora di solitudine per diminuire in maniera considerevole le emozioni negative. Restare da soli, però, da smartphone, tablet, tv, radio, etc. in modo da potersi connettere, di poter parlare con sé stessi.

Gli hikikomori, infatti, restano apparentemente da soli poiché sono, al contrario, continuamente interconnessi rapportandosi con la virtualità. La loro è una fuga di tipo psicotico in quanto riempiono il loro vuoto relazionale attraverso contatti con una realtà fantasmagorica rappresentata dal mondo virtuale.  In quest’ambito, e non solo gli hikikomori, possono autorappresentarsi ed autoricostruirsi dando spazio ai propri desideri senza dover sottostare, in senso lacaniano, alla “Legge”.

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Recensione / “Piraterie 2 – La Vendetta” di Francesco Pira

È questa la straordinarietà del libro: analizzare il gossip con gli occhi dello scienziato. Dietro il Pirata, desideroso di impadronirsi di tutti i tesori, vi è uno studioso attento della realtà. Egli mette in guardia dai pericoli disseminati all’interno dell’universo della rete. Proprio in questa doppia veste e lettura della realtà sociale, il Pirata assume la veste dell’accumulatore di notizie. Mentre lo studioso assume quello della “legge”. Il grande problema della rete, infatti, è l’assenza di un ente regolatore. È il luogo dove tutto è possibile e dove tutto può accadere. Essa apparentemente ha risolto i grandi nodi psicoanalitici: la pulsione, per dirla con Freud, può non essere inibita alla meta.

L’esperienza del godimento diventa espressione del desiderio senza i freni inibitori della legge. È questa la grande illusione della virtualità che attrae miliardi di persone che davanti ad uno smartphone si credono totalmente liberi. Totalmente ignari che “le applicazioni ed i servizi ad essi collegati sono il prodotto delle grandi multinazionali dell’intrattenimento e della comunicazione. Sono tese a fidelizzare e incentivare il consumo mediale degli adulti e dei giovani”.

Piraterie 2 – La Vendetta / La pornografia in rete

La ricerca dei like o delle condivisioni è funzionale al loro scopo: accumulare guadagni attraverso i messaggi pubblicitari o le inserzioni a pagamento. La rete è regolata dal principio del piacere nel quale la soddisfazione pulsionale deve avvenire immediatamente indipendentemente dalla realtà o dagli altri. Il mondo “altro” non esiste e non trova rappresentazione poiché ci sarà sempre un’app in grado di soddisfare la pulsionalità. Le esigenze sessuali possono essere immediatamente soddisfatte e il libro riporta molteplici esempi di utilizzo di app e altri strumenti.

La pornografia trova ampio risalto all’interno della rete tant’è che il termine cliccato su Google è sesso. Ampie le pagine dedicate agli amori e al sesso virtuale, soprattutto, negli anni della pandemia. Tante ricerche hanno messo in luce che oggi i giovani si sentono appagati sessualmente solo attraverso l’utilizzo della rete e dei rapporti virtuali. L’incontro con la realtà si ha nel momento in cui si cade nelle bufale o negli hacker che, maneggiando bene gli strumenti tecnologici, tentano di fare truffe attraverso il web. Emblematico l’esempio riportato delle migliaia di persone frequentatori assidui di siti porno che, sotto la minaccia di rivelare la loro identità, hanno visto recapitarsi una richiesta estortiva di 300 €.

Recensione / “Piraterie 2 – La Vendetta” di Francesco Pira

L’assenza del reale, dell’Altro, che vien messa bene in luce da Francesco Pira, di fatto fa perdere il contatto con l’oggetto come strumento mediatore e di transazione relazionale. Oggi gli oggetti transazionali sono diventati il tablet e lo smartphone: tutti i genitori e i nonni si rallegrano perché i loro figli e nipoti li sanno utilizzare fin dai primi anni di vita in maniera competente. Addirittura, in molti casi la suddetta conquista viene letta come un segno premonitore dello sviluppo cognitivo ed intellettivo. In pratica, i vecchi segni come saper esplorare il mondo esterno, saper leggere, saper scrivere sono stati sostituiti da questi nuovi parametri.

Non è un caso che nel libro viene riportato il progetto, nato a Balestrate in provincia di Palermo, di un parco giochi dove è vietato l’uso degli smartphone. Nelle intenzioni dei genitori e degli amministratori del comune il divieto dovrebbe servire per ridare valore agli oggetti e al gioco reale. Per Winnicott, il primo che ha fatto rilevare l’importanza degli oggetti transazionali, essi sono funzionali alla conquista dell’autonomia. Il bambino sostituisce la madre con un oggetto esterno alla ricerca del proprio spazio nel mondo.

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Recensione / “Piraterie 2 – La Vendetta” di Francesco Pira

La riflessione che viene fuori dalla lettura del libro è che i nuovi strumenti tecnologici si sono talmente infiltrati nei rapporti e nelle relazioni umane che di fatto hanno sostituito gli oggetti. In questo modo il processo di oggettivazione non passa attraverso i dati reali ma solo e semplicemente attraverso quelli virtuali. Lo specchio che serve, dapprima, a restituirci la nostra immagine e, successivamente, a costruire la nostra identità è lo schermo di un qualsiasi strumento tecnologico.

Ne consegue una domanda che attraversa più o meno implicitamente tutto il libro: la realtà virtuale corrisponde al reale? È uno specchio fedele o infedele della realtà? Questo è il grande dilemma della comunicazione social. Gli emoticon o i like esprimono delle sensazioni reali o, invece, tendono ad accontentare semplicemente l’altro? Dietro queste domande mistificazione delle relazioni ovvero il ruolo della comunicazione paraverbale e non verbale.

Da tante ricerche emerge che la comunicazione linguistica o simbolica costituisce solo il 15% dell’intero processo comunicativo, mentre l’85% è costituita dai codici paralinguistici. Inoltre, la comunicazione analogica (para verbale e non verbale) è la modalità scelta dalle emozioni per potersi esprimere. I gestori dei social hanno cercato di ovviare a questo sistema attraverso gli emoticon che vengono continuamente aggiornati ma sicuramente non risolvono il problema. Anzi, al contrario, aumentano in maniera vertiginosa i processi di “vetrinizazzione” in cui si tende, alla ricerca di like ed emoticon, a mostrare il meglio di sé stessi.

Recensione / “Piraterie 2 – La Vendetta” di Francesco Pira

Per concludere, il libro meriterebbe tanti altri approfondimenti. Francesco Pira, attraverso l’attenta analisi e scelta degli argomenti da trattare, immette il lettore, come se ne fosse il protagonista, all’interno di una commedia Pirandelliana che in Uno, Nessuno e centomila. Scrive: “Una realtà non ci fu data e non c’è, ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere: e non sarà mai una per tutti, una per sempre, ma di continuo e infinitamente mutabile.”  I social permettono di crearci la nostra realtà; come quest’ultima si incontra con quella degli altri per adesso è oggetto di analisi e sicuramente solo le generazioni future ne vedranno i risultati. A studiosi del calibro di Pira tocca semplicemente ammonirci e farci riflettere sui pericoli a cui potremmo andare incontro.

mariano indelicato

Mariano Indelicato*

Psicologo Psicoterapeuta; Docente a.c. Psicometria delle Neuroscienze Cognitive Università degli Studi di Messina

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