Libri / Presentato a Leonforte “Raccontarsi per riconoscersi” di Teresa Scaravilli, spaccato di vita contadina nel secondo Novecento

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La presentazione del libro “Raccontarsi per riconoscersi”, con sottotitolo “Vita e cultura contadina a Leonforte nella seconda metà del Novecento” di Teresa Maria Scaravilli è stata un’occasione, per la cittadina ennese, per ricordare i tempi che furono, senza nostalgie e rimpianti, ma con la consapevolezza della utilità del fare memoria.
L’ evento, che si è tenuto nella suggestiva location della chiesa di Sant’ Antonio da Padova, fa parte di un ricco calendario di incontri di cultura e di arte del Comune di Leonforte; hanno presenziato, tra gli altri, anche il sindaco, avv. Salvatore Barbera  e l’assessore al ramo, Antonino Lo Pumo.
La serata si è svolta in un clima sereno e tranquillo perché si sono rispettati i criteri di sicurezza per il distanziamento fisico previsti a difesa dal Covid. La presentazione del libro, dopo l’introduzione di Emilio Barbera titolare della casa editrice “Euno”, e i saluti del primo cittadino, è stata affidata a Tanina Li Calzi, una cara amica d’infanzia dell’autrice, anch’ella citata nei racconti.
Alla presentazione ha partecipato anche il giornalista Giuseppe Vecchio, direttore della testata cattolica “La Voce dell’Jonio”, con la quale la Scaravilli, da diversi anni, collabora attivamente con pezzi di carattere sociale ed editoriali. La Li Calzi, che ha letto alcuni brani e ha inquadrato il libro nel periodo storico e nella vita cittadina, e Vecchio hanno stimolato l’autrice con diverse domande.
Rispondendo, l’autrice ha raccontato la storia del suo paese e della sua famiglia sin dalla sua nascita. Nei suoi racconti si evince il radicato senso di appartenenza alla sua terra di origine e il grande amore verso la vita trasmessole dalla sua famiglia.
La lettura dei brani e le domande e risposte sono state inframmezzate dalla musica del violino di Alessio Lo Gioco e del flauto di Gaetano Crimi. I due artisti si sono esibiti in brani musicali che inneggiano alla vita.
Il momento più emozionante della serata non era previsto: ne è stato protagonista l’ottantottenne Matteo Zappalà, cugino dell’autrice, che, nel suo commosso intervento, ha sottolineato la grande ricchezza d’animo e la sconfinata bontà di Teresa Scaravilli nei riguardi del prossimo.
La serata si è conclusa, con un momento di convivialità, cui hanno partecipato parenti ed amici.

Oriana Iaci

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