Libri / “Vento dell’anima” di Maria Pia Basso, desiderio di libertà che si scontra con le abitudini

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Maria Pia Basso e Giorgia Fichera
Maria Pia Basso e Giorgia Fichera

Nell’ambito della settimana della cultura, è stato presentato nella sala consiliare del Comune di Santa Venerina il nuovo romanzo della scrittrice Maria Pia Basso intitolato “Vento nell’anima”.
Il titolo potrebbe ingannare gli amanti della musica italiana poiché è lo stesso di un famoso brano dei Pooh scritto da Valerio Negrini e musicato da Roby Facchinetti. Tuttavia, il libro non ha alcun legame diretto con la band pop rock bolognese. È una curiosa coincidenza che l’autrice ha voluto chiarire durante la presentazione.

Solo dopo aver finito di scrivere il romanzo – ha raccontato – ho ascoltato per la prima volta “Vento nell’anima” dei Pooh. Sono rimasta colpita dalla sorprendente affinità tra le atmosfere della canzone e i temi del libro. È un’analogia del tutto causale. Ma che sento profondamente mia”.

“Per te il mio cuore in pausa ha ripreso a battere”, questa citazione tratta dal brano di Negrini, suona come una dichiarazione d’intenti. E proprio questo è ciò che vive la protagonista, Arianna, bloccata tra il desiderio di liberarsi dalle convinzioni e la difficoltà di farne a meno. Arianna detesta i ritmi monotoni, quelli delle giornate segnate da doveri, ruoli imposti e aspettative altrui, ma paradossalmente si aggrappa a essi come se le dessero una sorta di sicurezza.
Questa contraddizione diventa il motore della sua storia, riflettendo una tensione molto attuale: il desiderio di libertà che si scontra con la confortevole gabbia delle abitudini. Maria Pia Basso

Lo stile delicato e profondo di Maria Pia Basso

Con uno stile che alterna delicatezza e profondità, la scrittrice crea un racconto di trasformazione e consapevolezza, dando voce alle fragilità, ai desideri nascosti e alle piccole rivoluzioni interiori.
Il romanzo della Basso scava nell’invisibile: una “lettura catartica che tocca le corde più profonde dell’anima e non lascia indifferenti” così come l’ha definita Giorgia Fichera, giovane e brillante ‘compagna di viaggio’ dell’autrice che ha magistralmente condotto l’incontro culturale.

C’è chi legge per fuggire dalla realtà, chi per apprendere e poi ci sono quelli che leggono per sentire. “Vento nell’anima” rientra in quest’ultima categoria: un romanzo capace di far emergere emozioni nascoste, spesso silenziose, e farle risuonare tra le pagine. Non a caso ha il potere di aprire porte nel cuore del lettore, invitandolo a riflessioni intime e profonde. Non è certo una lettura leggera, né tantomeno neutra: colpisce, coinvolge e rimane impressa. È un viaggio emotivo che non offre scorciatoie ma regala, a chi è pronto ad accoglierla, l’opportunità di confrontarsi con sé stesso.

La storia d’amore tra Arianna e Gustavo è il cuore pulsante di “Vento nell’anima”, un romanzo che si distingue non solo per la suddetta carica emotiva, ma anche per la profondità dei temi che affronta. Non si tratta solo di una semplice storia romantica. Il libro si tuffa con sensibilità e coraggio in questioni sociali di grande importanza, come la violenza di genere, con una narrazione intensa e consapevole.copertina vento nell'anima

Maria Pia Basso racconta l’amore in tutte le sue sfumature

L’autrice, il cui stile unisce passione narrativa e un’attenzione pedagogica, crea un percorso che va oltre il semplice intreccio amoroso. Così il romanzo diventa uno spazio di riflessione, uno strumento educativo, e uno specchio emotivo per il lettore. Insomma, la Basso ci racconta l’amore in tutte le sue sfumature, seguendo il percorso di Arianna, una donna che è in cerca di sé stessa e di un equilibrio emotivo che sembra sfuggirle.
Il suo rapporto con Gustavo, un uomo discreto e rispettoso si sviluppa con una dolcezza unica: è un amore che non si impone, ma che aspetta e guarisce.
Gustavo ha la capacità di ascoltare e di accompagnare Arianna senza mai invaderla, aiutandola a riscoprire sé stessa con pazienza e comprensione.

Ma il romanzo va oltre. L’autrice apre il cuore del libro ad altre forme di amore: quello per Giulio, un bambino di cinque anni fragile e sensibile, poco compreso dalla madre adottiva che si sente inadeguata nel suo ruolo. Arianna, che non ha figli, si prende a cuore il compito di aiutare questa donna a capire cosa significhi davvero essere genitore.
C’è anche l’amore per gli animali, rappresentato da un rifugio per cani randagi, che diventa una metafora di accoglienza e cura. E un legame intimo e profondo con una donna anziana, misteriosa e saggia, capace di leggere nell’animo di Arianna senza bisogno di parole.

Maria Pia Basso e Giorgia Fichera
Maria Pia Basso e Giorgia Fichera

 

Quattro stagioni dell’anima

Questo romanzo si presenta anche come un’opera capace di attraversare con grazia e intensità le quattro stagioni dell’anima. È un racconto che si potrebbe definire scanzonato, intrigante, ingiallito e persino stagionale. Scanzonato perché richiama il tono di una canzone che fa da filo conduttore emotivo. Intrigante per la trama avvincente che si dipana lentamente tenendo il lettore incollato fino al sorprendente colpo di scena finale. Ingiallito come le pagine di un vecchio libro o il mistero che serpeggia nella narrazione, richiamando l’atmosfera del giallo.

E infine stagionale, perché il racconto è attraversato da un ciclo che riflette mutamenti interiori dei personaggi. L’autunno domina la copertina e le prime pagine, tingendo la narrazione di malinconie e riflessioni. Poi arriva l’inverno, con un Natale drammatico vissuto dalla protagonista Arianna. Ma come in ogni ciclo naturale, la primavera arriva puntuale, con una rinascita emotiva, un’esplosione d’amore. L’estate chiude il cerchio.

Con il proseguo di una storia sentimentale che sembra promettere serenità sotto il sole d’agosto. Il finale si chiude con un’immagine potente: un tramonto difficile da accettare che però illumina e avvolge, segnando la fine delle sofferenze e aprendo la strada a un futuro possibile. È una conclusione che non ignora il dolore ma lo trasforma in speranza.
Un messaggio forte e necessario in un’epoca in cui spesso si dimentica l’importanza del sentire. Poliedrica e intensa, la scrittura di Maria Pia Basso si conferma capace di toccare corde emotive profonde, accompagnando il lettore in un viaggio interiore che, come il titolo suggerisce, soffia tra i moti invisibili dell’anima.

 

                                                                        Caterina Maria Torrisi