Mostre / A Catania “Boom!!!” dei fumetti dagli americani al Neopop

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Ha avuto avvio con delle vignette inserite come strisce negli inserti domenicali dei giornali, a New York, alla fine dell’Ottocento, si è evoluto poi in storia a puntate e si è ampliato a tal punto da diventare un genere a sé, autonomo, originale e con molti estimatori.
Il fumetto si presenta in tutto il suo sviluppo, con i suoi personaggi, a colori, in bianco e nero, nella mostra intitolata “Boom!!! Dal fumetto americano al Neopop”, che è attualmente visitabile e lo sarà fino al marzo 2020, a Palazzo Valle di Catania, in via Vittorio Emanuele.
Certamente i suoi appassionati ritroveranno nelle circa 500 opere esposte il cammino cronologico che il genere ha seguito, con i nomi noti e legati ad esso. I meno appassionati rivedranno volti, eroi, i loro beniamini, primo fra tutti Mickey Mouse, in Italia meglio conosciuto come Topolino. Ed è con lui, con i primi disegni che lo vedevano acquisire fisionomia, una sorta di schizzi di base, del 1931, che inizia il percorso della mostra. I colori accesi di alcuni fumetti si alternano al bianco e nero di altri. Un albo del fumatore di pipa più famoso per la forza che trae dai suoi spinaci, ovvero Popeye (Braccio di Ferro), rallegra la vista e stupisce per la particolarità di avere un numero con il “giudizio di conservazione”.
Chi è esperto del settore, sa bene che può fare la differenza anche lo stato in cui il fumetto si è preservato nel corso del tempo. Quale sia quel voto è curiosità che conviene lasciar svelare agli interessati. Il celebre e senza tempo Charlie Chaplin figura in una teca con diverse sue iconografie. Interamente dedicato alle imprese di Tarzan è l’Audace del 1943, in cui i disegni, con pochi colori, risaltano la figura agile dell’uomo che si muove tra la natura. Il percorso incuriosisce per la sua varietà di soggetti e bozzetti.
Si alternano come in un cambio di scena personaggi della fantascienza, quale Flash Gordon, di cui vi è esposto un fumetto della pagina domenicale del 1935, con quelli del poliziesco, fra cui predomina Dick Tracy, il duro poliziotto americano del 1931, ed anche con quelli erotici. Così come i nomi dei loro autori: dagli italiani Pratt, Manara, Battaglia, Galep, etc., agli stranieri Roy Lichtenstein, Caniff, Buscema, etc. ed agli autori giapponesi. E se siamo abituati a vedere Spiderman in azione, anche al cinema, nei fumetti conservati e mostrati al pubblico per la prima volta compare con i suoi antagonisti. Lo affrontano uno dopo l’altro, numero dopo numero, per metterlo in difficoltà. Si ritrova anche un singolare Superman con la caratteristica “S” della sua tuta cancellata e con il nome Nembo Kid.
E non sveleremo se nel fumetto esposto di Cocco Bill ci sia qualche insaccato o meno, che a volte compare, tra la morbidezza del tratto di disegno tipica di Benito Jacovitti, suo creatore. Immagini più recenti, conosciute anche dai più giovani, completano il percorso, come Capitan Harlock e Ufo Robot Goldrake, disegnati a pennarello.
Una mostra che non stanca, ma che riesce ad incuriosire e divertire chi ha voglia e tempo di apprezzare la cultura anche in questa forma, giacché ripercorre in grandi linee le tappe di formazione del fumetto.

                                                               Rita Messina

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