Natale e dintorni / Mineo, presepe dell’accoglienza nei luoghi del Verismo

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Presepe dell'accoglienza

Dopo domenica 1, il 6, 7 e 8 gennaio, dalle ore 17 alle ore 22, a Mineo (CT), in via Ducezio, è proposto all’attenzione dei visitatori l’atteso “Presepe dell’Accoglienza nei luoghi del Verismo”. E’ realizzato nell’ambito del Progetto SAI “Vizzini MSNA” ed inserito nel contesto del “Natale a Mineo” 2022/2023.
Sempre in via Ducezio – informa una nota stampa – sono state allestite e si possono ammirare le “Botteghe degli antichi mestieri” che rievocano la storia del presepe, animate dagli ospiti dei Progetti SAI  e da alcuni cittadini menenini.

Innestata tra esse si potranno incontrare Capuana e Verga, in una miscela di straordinarie emozioni tra sentimenti di solidarietà umana e pagine di cultura verista. Grazie al ”Presepe dell’Accoglienza” possiamo ricordarci del vero valore dell’accoglienza e della solidarietà che dovrebbe accompagnarci lungo tutto l’anno. Farà da sfondo, in questa rievocazione di una storia di umanità e di fede, sarà la letteratura “Verista” dei principali scrittori della stessa corrente letteraria. Così la Cultura diventa un efficace veicolo di integrazione della popolazione migrante.locandina presepe dell'accoglienza

Insieme al Presepe dell’accoglienza gruppi musicali

Oltre alla possibilità di ammirare il “Presepe dell’Accoglienza”, si potrà assistere agli appuntamenti previsti nell’ambito dell’iniziativa “Natale in musica tra le vie del Presepe“.
In programma negli stessi giorni del presepe vivente, all’interno del percorso della manifestazione “Natale a Mineo” 2022/2023. Questo è il calendario degli eventi: zampognaro Sebastiano Nanè (venerdì 6 gennaio); Piccola Ensemble Menenina (sabato 7 gennaio); The Voice of Brass (domenica 8 gennaio). 

Così come riportato sulla locandina, tutti gli eventi sono sponsorizzati dal Centro Studi C.E.S.T.A., in collaborazione con MCL – Circolo “Don Rosario Pepe” di Mineo.

L’originalità della rappresentazione proposta dal ”Presepe dell’Accoglienza” di associare Gesù, Giuseppe e Maria ai migranti dei giorni nostri che scappano via mare alla ricerca di una vita migliore sarebbe stata troppo avventata. “ll piccolo Gesù – ha detto Papa Francesco – ci ricorda così che la metà dei profughi di oggi, nel mondo, sono bambini, incolpevoli vittime delle ingiustizie umane”.
Come non bisogna dimenticare che alcune persone (anche italiani, non sono solo i migranti) vivono in condizioni di difficoltà. Di povertà o di solitudine, affrontando situazioni di fragilità e di disagio sociale. Persone alle quali il presepe racconta anche un messaggio di speranza.

 

 

 

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