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Luisa Trovato / Nuovi pellegrinaggi, alla ri-scoperta di luoghi di fede e natura

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Nuovi pellegrinaggi, alla ri-scoperta di luoghi di fede e natura è il testo realizzato da Luisa Trovato ed edito grazie alle Edizioni VdJ, l’offerta della Voce dell’Jonio in qualità anche di editrice. “La felicità è un percorso, non una destinazione” amava ricordate Madre Teresa di Calcutta.

Come del resto il testo stesso introduce in prima pagina. D’altra parte, come è possibile leggere nel prologo, “nel tempo corrente il turismo si veste di nuove abitudini, si cambia il volto all’idea del viaggio. L’esplorazione verso nuovi siti non è una semplice avventura da mettere in atto, bensì rappresenta la maturazione di una scelta precisa, per poter conseguentemente assaporare le caratteristiche virtuali e virtuose di un luogo. Il turismo – leggiamo – si appropria di innovative caratterizzazioni, in particolare, diviene responsabile. Ormai si fa un gran parlare anche di sostenibilità! De facto, anche questo neologismo è subentrato a pieno titolo nella cerchia delle etichettature da porre a latere del lemma turismo”.

Luisa Trovato / Nuovi pellegrinaggi, alla ri-scoperta di luoghi di fede e natura

Non di rado, ci fa riflettere l’autrice, si inneggia a rivedute forme di attraversamento dei luoghi. In parte, sembra di ritrovare un’idea romantica del viaggio e, in parte, sembra di rivedere una pellicola retrò, calibrata nel tempo del XIX secolo. Uno degli aspetti sociologici che primeggia nelle movenze dei soggetti e che si attiva all’attraversamento, è quello della riveduta flânerie, applicata ai camminamenti del turismo lento o slow. Il viaggio, innanzitutto, è un viaggio mentale”. Qui si gioca in effetti..

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Autore: Luisa Trovato

Anno pubblicazione: 2022

ISBN: 978-88-947226-0-4

Descrizione

Nuovi pellegrinaggi, alla ri-scoperta di luoghi di fede e natura è il testo realizzato da Luisa Trovato ed edito grazie alle Edizioni VdJ, l’offerta della Voce dell’Jonio in qualità anche di editrice. “La felicità è un percorso, non una destinazione” amava ricordate Madre Teresa di Calcutta.

Come del resto il testo stesso introduce in prima pagina. D’altra parte, come è possibile leggere nel prologo, “nel tempo corrente il turismo si veste di nuove abitudini, si cambia il volto all’idea del viaggio. L’esplorazione verso nuovi siti non è una semplice avventura da mettere in atto, bensì rappresenta la maturazione di una scelta precisa, per poter conseguentemente assaporare le caratteristiche virtuali e virtuose di un luogo. Il turismo – leggiamo – si appropria di innovative caratterizzazioni, in particolare, diviene responsabile. Ormai si fa un gran parlare anche di sostenibilità! De facto, anche questo neologismo è subentrato a pieno titolo nella cerchia delle etichettature da porre a latere del lemma turismo”.

Luisa Trovato / Nuovi pellegrinaggi, alla ri-scoperta di luoghi di fede e natura

Non di rado, ci fa riflettere l’autrice, si inneggia a rivedute forme di attraversamento dei luoghi. In parte, sembra di ritrovare un’idea romantica del viaggio e, in parte, sembra di rivedere una pellicola retrò, calibrata nel tempo del XIX secolo. Uno degli aspetti sociologici che primeggia nelle movenze dei soggetti e che si attiva all’attraversamento, è quello della riveduta flânerie, applicata ai camminamenti del turismo lento o slow. Il viaggio, innanzitutto, è un viaggio mentale”. Qui si gioca in effetti l’interpretazione di ciascun soggetto, quando si intende cimentarsi nella scelta e sperimentazione di una particolare modalità di turismo. Notiamo in merito come a declinazione delle tipologie sia alquanto variegata.

Un’immersione tra Fede e natura

Ma è anche vero che in una forma esperenziale è possibile coniugare e rinvenire più forme turistiche. Invero, nella directory del turismo rurale, si può riflettere sulla ricognizione di percorsi di fede, o ancora, di stampo enogastronomico. Soprattutto, sottolinea l’autrice, “si resta fedeli all’idea di saggiare un turismo all’insegna della sostenibilità e della responsabilità. Così da godere dei luoghi, praticando il totale rispetto degli ambienti, oggetto del palinsesto del viaggio”. E’ ormai conclamato come la conoscenza dei territori si maturi, per di più, mediante modalità di viaggio slow. Concretizzati peraltro con cammini, trekking, cicloturismo, itinerari di pianura, montagna e collina, vie d’acqua e percorsi spirituali. Questa rappresenta un’opportunità autentica per assaporare anche gli aspetti più intimi di un luogo, legati alla sua cultura, alle sue eccellenze e al suo paesaggio.

E’ possibile un turismo sostenibile?

Ci si chiede allora, in questo testo, come quanto sia possibile un viaggio all’insegna della sostenibilità. “Se si volesse tener a mente, quanto evidenziato dall’ UNWTO – Organizzazione Mondiale del Turismo, il turismo sostenibile è “Quella forma di turismo che soddisfa i bisogni dei viaggiatori e dei territori ospitanti e allo stesso tempo tiene conto degli impatti economici, sociali e ambientali.” Di conseguenza un viaggio che reca questi presupposti identitari, deve vertere all’adozione di best practice e pratiche sostenibili” scrive Luisa Trovato. Il testo riflette pertanto su quanto occorra rileggere gli effetti individuati come negativi e promuovere, secondo un nuovo spirito vivificato, le visioni protese a valorizzare atteggiamenti virtuosi e positivi del turismo.

Un nuovo paradigma culturale?

Quindi sottolinea come anche la tipologia turistica culturale contenga i semi del turismo a vocazione rurale o religioso. Infatti, sotto l’epiteto culturale, si rinviene un mondo variegato, che osserva e riverisce un compendio di tradizioni arcaiche e contemporanee. “A volte – scrive l’autrice – alcuni prodromi culturali, vengono anche reinterpretati alla luce di forme integrative, così si vede porre l’antico e il nuovo, l’uno accanto all’altro. Insomma, una sorta di revisione che apre la porta a nuovi percorsi turistici, magari resi più appassionanti e capaci di restituire emozioni perdute al nuovo stuolo di pellegrini”.

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