Libri / “Perché Baunei disse no a una ‘seconda’ Costa Smeralda”, di Giampaolo Porcu

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Lungomare e spiaggia di Santa Maria Navarrese

In un saggio ben approfondito e circostanziato, Giampaolo Porcu illustra perché negli anni ’60 del secolo scorso non nacque una seconda “Costa Smeralda” nel comune di Baunei, in Ogliastra (provincia di Nuoro). Ad imitazione di quella realizzata dal principe Karim Aga Khan ad Arzachena, a nord di Olbia (Sassari).

L’autore, originario di Baunei, è un docente di materie letterarie nelle scuole secondarie (laureato all’Università di Cagliari con una tesi di storia contemporanea dedicata a “L’Ogliastra dall’Unità alla fine dell'”Ottocento”), E’ anche un giornalista pubblicista che collabora con il quotidiano “L’Unione Sarda” e con altre riviste specializzate. Ed è pure autore di varie pubblicazioni e di saggi storici dedicati, in particolare, all’Ogliastra.

L'”Editto delle Chiudende”

In questo volume l’autore parte dalla pubblicazione dell’“Editto delle Chiudende”, avvenuta nel 1822 ad opera del re di Sardegna Carlo Felice (ma già firmato nel 1820 dal suo predecessore Vittorio Emanuele I). Il re voleva ripristinare le proprietà private sopprimendo la “proprietà collettiva” di antica tradizione sarda. Detto sistema prevedeva (e prevede, perché tuttora vigente), i tre diritti principali di pascolo, di “legnatico” (possibilità di raccogliere legna, seminare, cacciare e pescare) e di “ghiandatico” (possibilità di raccogliere ghiande ed erbe commestibili). Pochi comuni applicarono la disposizione, mentre la maggioranza di essi decise di lasciare la situazione invariata, e tra questi il Comune di Baunei.

Nel volume si passa poi a descrivere vari eventi storici, che portarono, in qualche caso, alla vendita di alcuni terreni demaniali. Come quando, alla fine dell’Ottocento, nacque la frazione costiera di Santa Maria Navarrese. Ma altri tentativi andarono a vuoto, come dimostrano anche due episodi di “sollevazioni popolari”, nel 1900 e nel 1944.

La mancata realizzazione di un’altra “Costa Smeralda” nel territorio di Baunei

La parte più interessante del volume è quella in cui si espone dettagliatamente ciò che avvenne nel 1965, quando la società “Mediterranea Sarda” aveva proposto al Comune di Baunei la vendita di una parte del territorio costiero per costruirvi un villaggio turistico simile a Porto Cervo, quello che poco tempo prima aveva messo in atto il principe Karim Aga Khan nella zona a nord-est della Sardegna, sopra Olbia.

Il Comune di Baunei esaminò la proposta, avviò una trattativa con la “Mediterranea Sarda” e propose un referendum tra la popolazione (che non si fece). Per rendere allettante l’offerta e tranquillizzare i cittadini, la società in questione aveva posto alcune clausole che andavano a favore della cittadinanza. Tra queste, in particolare, che le nuove strade di accesso e di collegamento sarebbero divenute di proprietà comunale.

Ma, tra le altre cose, la proposta più importante era che tutti i materiali occorrenti per le nuove costruzioni sarebbero stati acquistati in loco, e che tutta la manodopera occorrente sarebbe stata reclutata a Baunei. Con quest’ultima clausola, in sostanza, si proponeva un forte rilancio dell’economia locale e la scomparsa totale della disoccupazione. Con la possibilità di fare pure rientrare i lavoratori emigrati, che avrebbero trovato buone condizioni di lavoro nel loro stesso paese.

Un ricorso bloccò la trattativa

Quando sembrava che la trattativa stesse per concludersi, tutto fu bloccato per un ricorso contro la delibera comunale, inoltrato da un piccolo gruppo di cittadini (appena 29) al Prefetto di Nuoro, in cui si chiedeva l’annullamento della promessa di vendita. E così tutto saltò, grazie ad una piccola minoranza (che tuttavia rappresentava solo la “punta di un iceberg”), e grazie proprio al sistema della “proprietà collettiva”, che dà a tutti i cittadini il diritto di intervenire quando c’è da prendere una decisione importante.

Il libro di Giampaolo Porcu si avvale di una prefazione di Tonino Loddo, direttore della rivista “Studi Ogliastrini”, il quale sottolinea “la pazienza del certosino e la potenza del minatore” dell’autore nel condurre la sua ricerca. Un apparato di note ben dettagliate rende più chiari alcuni passaggi del testo, mentre una ricca bibliografia rende possibili ulteriori approfondimenti sugli argomenti trattati.

Nino De Maria

 

Perché Baunei disse no a una “seconda” Costa Smeralda
Autore: Giampaolo Porcu
Casa editrice: Edizioni Sida, Lotzorai (NU) 2022
Prezzo: € 20,00

 

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