Ricordando il card. Deskur, “amico dei media”

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il card. Andrzej Maria Deskur

Uno dei “figli più illustri” della comunità diocesana di Cracovia, ma soprattutto un uomo che ha servito la Chiesa dedicandosi in modo particolare “all’animazione cristiana nel campo dei mezzi della comunicazione sociale”. Con queste parole Benedetto XVI ricorda in un telegramma di cordoglio il cardinale Andrzej Maria Deskur, presidente emerito del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, spentosi il 3 settembre a Roma all’età di 87 anni. “Ricordo con animo grato la preziosa collaborazione da lui prestata per tanti decenni alla Santa Sede al servizio – scrive il Papa – di ben sei Pontefici”, a uno dei quali, il Beato Giovanni Paolo, era “legato da vincoli di profonda amicizia”. Egli, conclude Benedetto XVI, “lascia il ricordo di una vita spesa nell’adesione coerente e generosa alla propria vocazione quale pio e zelante sacerdote che ha arricchito il suo ministero accettando l’infermità con evangelica rassegnazione”. Con la scomparsa del porporato, il Collegio Cardinalizio è ora formato da 193 membri, dei quali 114 elettori e 79 ultraottantenni.

La vita. Il cardinale Deskur era nato il 29 febbraio 1924 a Sancygniów, nella diocesi polacca di Kielce, da una famiglia di origine francese. Laureatosi in Diritto nel 1945 all’Università Cattolica di Cracovia, è stato segretario generale della più importante organizzazione studentesca polacca dell’immediato dopo-guerra, il “Bratniak”. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel seminario di Cracovia, nel 1950, ha conseguito la laurea in Teologia presso l’Università di Friburgo, quindi – dopo due anni di attività pastorale e di studio in Francia e in Svizzera – nel settembre 1952 è stato chiamato a Roma alle dipendenze della Segreteria di Stato. Durante questo periodo ha ricoperto la carica di sottosegretario della Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la Televisione (1954-1964), di segretario del Segretariato preparatorio per la Stampa e lo Spettacolo del Concilio Ecumenico Vaticano II (1960-1962), di “perito” della stessa assemblea conciliare (1962-1965), oltre ad aver fatto parte delle Commissioni conciliari per i Vescovi, per il Clero, per i Laici, per la Stampa e lo Spettacolo. Nel 1973 è stato nominato presidente delle Pontificia Commissione (ora Consiglio) per le Comunicazioni Sociali. E’ stato, fra l’altro, tra i promotori della stazione radio per i paesi dell’Asia e dell’Oceania “Radio Veritas”. Giovanni Paolo II lo ha creato e pubblicato cardinale nel Concistoro del 25 maggio 1985.

Il dolore della Polonia. Il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e già segretario particolare di Karol Wojtyla ha espresso il profondo dolore della Chiesa polacca. In un comunicato, ha sottolineato che la lunga e difficile malattia del card. Deskur, amico di Giovanni Paolo II “è stata per il pontefice un particolare sostegno al suo ministero petrino”. Facendo appello ai fedeli affinché preghino per il defunto, il card. Dziwisz l’ha descritto come “un grande patriota e un fedele figlio della Chiesa”. L’arcivescovo di Cracovia ha ricordato che il card. Deskur studiò negli anni cinquanta in Svizzera e, a causa delle persecuzioni della Chiesa in Polonia comunista non potendo più tornare in patria, iniziò subito a lavorare presso la Curia Romana. Nonostante la sua malattia, il card. Deskur è rimasto a capo del dicastero per le comunicazioni sociali fino al 1984. L’arcivescovo di Cracovia auspica che le spoglie del defunto possano trovare sepoltura nel Santuario del Beato Giovanni Paolo II a Cracovia.

 (SIR)

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