Scuola / Adotta una DaD: doniamo o prestiamo pc ai bimbi

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Un bambino su quattro, soprattutto tra i nostri territori di Sicilia, non può seguire le lezioni previste dalla scuola, perché sprovvisto di pc o dispostivi idonei per farlo. Nonostante basti una decente connessione internet e un semplice computer portatile o tablet, l’accessibilità alla DaD (Didattica a Distanza) resta un problema gravissimo cui molte famiglie vorrebbero far fronte ma, per molteplici motivi, non possono. I dati ci dicono infatti che, benché le lezioni online restino l’unica soluzione per garantire il diritto all’istruzione in tempo di scuole chiuse per la pandemia da Covid-19, questo fondamentale cardine costituzionale stia venendo a mancare tra i bambini più bisognosi. Se la scuola e il livello di cultura dei più piccoli sono specchio di un paese, il nostro è gravemente ferito.

Adotta una DaD: la cultura è vita e speranza

Per fare fronte a questo bisogno prioritario, l’Ufficio per la pastorale della cultura della Diocesi di Acireale, diretto da Mario Agostino (nella foto) e La Voce dell’Jonio lanciano un appello a donare o mettere a disposizione, anche in prestito, i pc portatili o i tablet inutilizzati presso le famiglie o strutture di cui si abbia conoscenza. Non sarà difficile individuare tra i propri vicini o conoscenti qualcuno che possa indicare una famiglia bisognosa ma, se proprio non si dovesse sapere a chi dare, basterà inviare un’email all’indirizzo redazione@vdj.it. Le email saranno processate e, in accordo con le domande e le offerte giunte, verranno smistate anche con la collaborazione della Caritas di Acireale, diretta da don Orazio Tornabene. Non sarà risolutivo, ma sarà un modo per non restare a guardare o perdersi tra le tante voci della pandemia, che pure abbiamo ascoltato.

#AdottaUnaDaD: la scuola per tutti

“Non c’è tempo da perdere – afferma Mario Agostino – al di là dell’amara constatazione che l’Italia in cui siamo cresciuti sia davvero un paese da ricostruire dalle fondamenta, se persino queste basi sociali vengono erose in materia di istruzione, come di sanità o di efficienza amministrativa. Doniamo o prestiamo i nostri pc portatili in più! Oppure, facciamone occasione di riuso solidale tra quanti sappiamo possederne alcuni inutilizzati, purché ovviamente funzionanti. Anche solo momentaneamente, i nostri dispositivi non usati o accantonati, anche se un po’ più vecchi, aiuteranno un bambino a studiare”. Dopo quella sanitaria, questa è un’emergenza prioritaria, perché tagliare la possibilità di studiare ad un bambino significa rischiare di compromettere tutta la sua vita e, con questa, quella del territorio di riferimento.

O si rifà la scuola o si muore

“Dal 23 febbraio scorso – spiega Agostino – con la chiusura delle scuole e l’avvio, il 4 marzo, della Didattica a Distanza, la scuola attraversa un’ardua fase di sperimentazione: resta obbligatoria… ma non accessibile per tutti. Non occorrerà, ci auguriamo, ricorrere alla straordinaria testimonianza di don Lorenzo Milani, offerta tra i poveri ragazzi di Barbiana, per ricordare a tutti che ‘se si perde loro (gli ultimi) la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati’ e che ‘il mondo ingiusto l’hanno da raddrizzare i poveri e lo raddrizzeranno solo quando l’avranno giudicato e condannato con mente aperta e sveglia come la può avere solo un povero che è stato a scuola’. Ora, i problemi sono molti ma, ‘se ognuno fa qualcosa, ricordava sempre un altro grande alfiere dei ragazzi, il Beato Padre Pino Puglisi, insieme si può fare molto’. Non c’è tempo da perdere – conclude: – un paese che non studia è un paese destinato a morire”. Intanto perciò, come possibile e dove possibile, adotta una DaD.

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