Scuola / La classe seconda E dell’istituto di Scillichenti vince il concorso Aifo con l’opera letteraria “Ci vorrebbe il mare”

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La classe seconda E della scuola superiore di primo grado di Scillichenti, facente parte dell’Istituto Comprensivo Rodari – Acireale,  è la  vincitrice del settimo concorso scolastico nazionale AIFO, “Una comunità per includere”: primo premio con l’originale opera letteraria “Ci vorrebbe il mare”.
Martedì 6 giugno, nell’ambito della festa di fine anno scolastico, promossa dalla dirigente scolastica, dott. Elisabetta Maggio, nel salone dell’Istituto gremito di alunni, genitori e insegnanti, si è svolta l’attesa premiazione sia della seconda E, guidati dalla prof. di lettere Cinzia Castorina, sia degli alunni dei corsi d’inglese; tutti, esultanti di gioia.
L’evento si apre con il  saluto all’assemblea della dott.ssa Maggio. Il referente del gruppo AIFO di Acireale, prof. Giuseppe Vicari, offre alla scuola una bella targa con la nota frase di  Raoul Follereau “Vivere è aiutare a vivere”, donata dal gruppo AIFO di Acireale ed  inoltre, il primo premio nazionale di materiale didattico del valore di duecento euro. Il suo dettagliato intervento sull’AIFO è in connessione con la commemorazione del francese professore di storia e filosofia, nonché scrittore e giornalista, Raoul Follereau, l’apostolo dei lebbrosi, da lui incontrati la prima volta in grotte nell’Africa centrale, in stato di completo abbandono.  In Italia, l’Associazione sorge nel 1961. Negli anni Ottanta, attraverso la scoperta di un medico scandinavo del virus della lebbra, allignante nel degrado, la funesta malattia diventa curabile, ma, sostiene il prof. Vicari, la miseria di diverse popolazioni del Pianeta non permette ancora che essa venga del tutto debellata, per cui urge l’aiuto di tutti. Il momento della premiazione della II E è esaltante: ciascun alunno riceve una maglietta e una penna AIFO.

 Uno studente della seconda E legge l’opera premiata, “Ci vorrebbe il mare”, di cui riportiamo testualmente dei passi.
Analizzata la Costituzione Italiana, dove non si contempla il diritto alla felicità, i giovanissimi scrittori mettono in luce come nella vita questo obiettivo sia difficile da raggiungere, se non si condivide la vita dei compagni di viaggio: “Per essere felici, è necessario sentirsi voluti bene, accettati, amati semplicemente per quello che si è”, allo scopo di potersi realizzare. Nel viaggio “s’incontra sempre…il mare con tutto il suo azzurro dove pesci di ogni forma e colore si muovono liberamente…Ci vorrebbe il mare ogni volta  che pensiamo che non possiamo fare niente per quell’altro che sembra tanto diverso da me ed è esattamente come me, con le mie stesse paure…..ci vorrebbe quel mare metaforico a cui dobbiamo fare ricorso tutte le volte che ci sentiamo condizionati dalle nostre paure, le diversità si appianano, rendendoci liberi e speriamo…felici”.

La classe II E, che ha  sperimentato questo “viaggio”, attraverso la significativa opera citata, è composta dagli alunni:  Giuseppe Arcidiacono, Emanuela Cannavò, Riccardo Conti, Sabrina Fresta, Michela Giuffrida Federica Guerra, Adriana Leonardi, Carla Leonardi, Carmelo Marino, Alessandro Memuskaj, Alessia Musmeci, Giulia Musmeci, Clara Parlato, Pennisi Gloria, Micael Pennisi, Francesca Scandura, Andrea Torrisi, Cristina Vasta e Giulia Vasta.

                          Anna Bella

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