Nivarata 2/ Le antiche neviere e il commercio della neve in Sicilia

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La settima edizione della “Nivarata-Il Festival della granita siciliana” è già entrato nel vivo, con la presentazione nel pomeriggio delle quindici granite in concorso, quando la sera della prima giornata sul palco di piazza Duomo ad Acireale si svolge il talk show “Una granita con…” condotto da Carla Maugeri con gli interventi del ricercatore Luigi Romana, dello scrittore Alberto Traina e del regista Marcello Trovato.

Un incontro tra amici per parlare di turismo, territorio e neviere. Un esperto studioso di queste ultime è certamente Luigi Romana da Caltavuturo (Palermo). Grande appassionato di gelateria e ricercatore delle origini del gelato, si è dichiarato molto contento di essere anche quest’anno ad Acireale “una città che riesce ad organizzare l’unica manifestazione che in Sicilia promuove e valorizza il prodotto più alto nel campo dell’alimentazione, messo a punto in Sicilia e ormai apprezzato in tutto il mondo”. Nell’occasione lo studioso madonita ha presentato in anteprima un progetto per la realizzazione di sito web dedicato totalmente alle neviere siciliane, un vero e proprio catasto in cui censire tutte le varie tipologie di depositi montani utilizzati nel corso del secoli per la conservazione della neve. Romana ha ricordato poi che il gelato nasce in farmacia come medicinale agli inizi del ‘600 per poi passare nelle sale da pranzo e, quindi, nei locali pubblici. Nell’occasione ha presentato sul palco anche una granita al limone, dallo stesso realizzato col metodo tradizionale, attraverso l’utilizzo di ghiaccio e sale come potente mezzo congelante all’esterno del pozzetto, dove si lavora manualmente il preparato di granita (acqua e limone).

A seguire, ha preso la parola Alberto Traina da San Giovanni Gemini (Agrigento). Lo scrittore, discendete da una famiglia di commercianti di neve e gelatieri, ha presentato il volume “La via del ghiaccio”, di cui è autore insieme alla moglie Ester Barone. Una vera e propria guida turistica che documenta la presenza nel territorio dell’alto agrigentino di ben quaranta neviere, ricostruendo il percorso dei sentieri di montagna e documentando anche i canti che intonavano i “nevaroli” per alleviare la fatica del loro duro lavoro. Vi è, quindi, un grande lavoro antropologico dentro questa pubblicazione, in cui sono contenute le ultime testimonianze dirette di coloro che lavoravano nel commercio della neve.

Ha concluso la serata l’intervento del regista acese Marcello Trovato, che ha presentato i primi due capitoli del suo lavoro/documentario, sviluppato a partire dal volume “Il libro di Gioacchino” di Roberto Pennisi, che narra le vicende dell’emigrazione italiana a Mar del Plata (Argentina).

Guido Leonardi

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