Teatro scolastico – 3 / Con “La sfida delle bandiere” una lezione di convivenza pacifica degli alunni del San Luigi

0
103
La sfida delle bandiere

Al Festival del Teatro scolastico di Acireale, sotto la guida del regista Carmelo Cannavò, gli alunni dell’Istituto S. Luigi hanno rappresentato, con tanto impegno, “La sfida delle bandiere”, con un testo dello stesso regista elaborato dal romanzo “I ragazzi della via Pal”.

La “sfida” è sempre una competizione. E quella competizione della “Sfida delle bandiere” molti di noi l’hanno conosciuta da ragazzi leggendo quel romanzo scritto agli inizi del ‘900 dall’ungherese Ferenc Molnar: “I ragazzi della Via Pal”.Teatro scolastico gli alunni del San Luigi

Gli alunni del San Luigi come i ragazzi di Via Pal

Quella vicenda ambientata in un quartiere della città riporta agli interessi e alle strategie, ai comportamenti e alle conseguenze di ogni guerra. Ma quella “guerra” tra ragazzi diventerà lo strumento per capire che nessuna vittoria sugli altri potrà sostituire i valori del saper stare e vivere tutti uniti.

Quel testo, che occupa un posto prestigioso nella letteratura per ragazzi, è stato pubblicato nel 1907. In quello stesso anno il lord inglese Baden Powell fondò lo scoutismo con l’intento di educare i ragazzi alla fratellanza universale.

Una lezione di convivenza pacifica, di socializzazione, di rispetto reciproco che parte da un romanzo e dalla scena e si trasferisce nel nostro quotidiano tormentato ancora oggi da interminabili e terribili guerre. Conosciamo bene i bollettini quotidiani che ci riferiscono del crescente numero di bambini che muoiono sotto i bombardamenti. E sappiamo anche della disumana indifferenza di chi alimenta le guerre.Chi è di scena, alunni del San Luigi

La lezione di convivenza pacifica degli alunni del San Luigi

I ragazzi del San Luigi, a nome di milioni di ragazzi sparsi nel mondo, hanno, anzitutto, scelto di gridare contro ogni guerra.
Nemessek, il ragazzo più piccolo della Via Pal, è riuscito a convincere tutti che non ha senso una lotta tra bande, un atto di forza per raggiungere il potere nel quartiere o sugli altri. Ma che l’essenza e la bellezza della vita sta tutta nel saper affrontare ogni difficoltà restando sempre uniti insieme.

Gli attori hanno recitato con spontaneità e sicurezza e si sono mossi sulla scena con tempistica e forza espressiva.
Vivace il confronto alla fine dello spettacolo che, mira allo scambio di opinioni ed a sperimentare un dialogo costruttivo.
É emerso, a conclusione, che le “Bandiere” non sono espressione di parte ma devono stabilirsi in alto per rappresentare tutti nell’unità dell’insieme. In alto, l’una accanto all’altra, per abbracciarsi quando spira il vento.

Antonino Leotta