Teatro scolastico / I ragazzi dell’Istituto Eris hanno interpretato un’Isola resiliente e ospitale

0
22
Teatro scolastico istituto Eris

Gli alunni dell’Istituto ERIS di Acireale al Festival del Teatro scolastico di Acireale “Chi è di scena”, hanno fatto un viaggio su un’ Isola che…c’è.
Attorniata dal mare e bruciata dal fuoco, è presente, salda e viva, la fecondità di una terra. Segnata da interminabili prove, talvolta vilipesa e sfruttata, continua a gridare l’essenza della propria esistenza: ci siamo. Come realtà viva. E libera.

Per quasi mezz’ora una ragazza è rimasta al centro della scena legata all’apice di una scala posizionata su un bidone nero. Abbastanza forte il fatto espressivo. Abbastanza chiaro il momento di una liberazione che sa di riscatto. Di innegabile conquista.
Certamente quel “triangolo” sospeso ma intrecciato di corde che imprigionano, ci conduce ad esplorare il cammino travagliato di un popolo.interpretazione dell'istituto Eris

Chi è di scena / Magnifica performance dei ragazzi dell’Istituto Eris

Per un attimo ho accostato quell’agglomerato a una piramide egiziana. Che, nella sua antica civiltà, intendeva far partire, dalla morte giacente in basso, una spinta che puntava decisa verso il cielo.
I ragazzi dell’ ERIS ci hanno suggerito che il nostro triangolo di terra è un insieme ben stretto che lega tradizione e speranza, memoria e futuro, riscatto, impegno, accoglienza, umanità e libertà. Perché è un “triangolo” palpitante che ha dimostrato e continua a dimostrare di saper accogliere gente di ogni civiltà che ha conquistato ma si è lasciata conquistare, che ha occupato ma ha lasciato valori inestimabili.

Il nostro Teatro scolastico ci aiuta, anzitutto, a meditare, a riflettere. A pensare. Perché il pensiero ci fa anche penetrare nella realtà della vita per scegliere di costruirla nonostante gli ostacoli.

Il regista e autore del testo Alosha ci ha invitato a lanciare uno sguardo sul teatro Brekettiano che provoca e coinvolge, su un realismo che ci ha sempre temprato e su un espressionismo che ci ha conquistati.

I ragazzi dell’ERIS ci hanno provocato. Ci hanno coinvolto. Ci hanno scosso e temprato. Proiettando i nostri errori, i nostri difetti, i nostri condizionamenti, i nostri limiti, verso una pienezza di vita.

Antonino Leotta