Sicilia / Progetti di valorizzazione del territorio tra iniziative e poche risorse

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Le iniziative di valorizzazione del territorio sono fondamentali per luoghi come la nostra regione Sicilia. Essa è una delle gemme più preziose d’Europa, con una ricchezza storica, culturale e paesaggistica che affonda le radici in millenni di storia. Per questo motivo sono tantissime le iniziative di valorizzazione attive: molte riescono nel loro obiettivo, proteggendo il nostro patrimonio e rendendolo allo stesso tempo una fonte di denaro. Tante altre falliscono rischiando di distruggere il nostro paesaggio o sprecando risorse.

Il progetto regionale “La Sicilia che ci piace”

Tra le varie iniziative regionali per la valorizzazione del territorio, l’assessorato regionale alle Attività produttive ha emanato il bando “La Sicilia che piace”. E’ rivolto agli enti locali e ha un budget di 400 mila euro con cui sta finanziando 42 progetti sparsi in tutta la regione. Il contributo regionale, in conto capitale, copre l’80% del costo dell’intera iniziativa. Si intendono valorizzare prodotti dei settori agroalimentare, artigianato, nautica ed economia del mare, moda e oreficeria, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e meccatronica. L’obiettivo è anche quello di promuovere una digitalizzazione della nostra regione.

Il premio In/Architettura come iniziativa nazionale

Due settimane fa si è conclusa l’edizione 2023 del premio In/Architettura, kermesse che dal 1961, riconosce l’importanza di progetti che mirano a valorizzare il territorio attraverso l’architettura. Oltre 1200 i partecipanti in tutta Italia, ben 112 le opere siciliane in gara. I progetti in gara sono opere architettoniche già realizzate e che devono rivolgere una particolare attenzione alle nuove necessità sociali e ambientali.

Tra le idee vincitrici spicca quella di una nuova cantina sita a Castiglione di Sicilia. Essa stabilisce un sottile equilibrio tra ambiente naturale ed esigenze produttive, con una particolare attenzione agli spazi della sala interna centrale. L’edificio è quasi inserito completamente nel suolo, quasi nascosto, e proprio questa fusione totale con la natura ha convinto i giudici.

Il problema dei fondi del PNRR tolti alla Sicilia

Ma non tutti i progetti di valorizzazione del territorio riescono a raggiungere i propri obiettivi. La responsabile del Dipartimento PNRR, Cleo Li Calzi, ha messo su un osservatorio sui dati e un sistema di monitoraggio permanente. Vuole supplire alle carenze informative sui fondi PNRR da parte della Regione. Erano stati finanziati e affidati a Comuni e città metropolitane totale 4 miliardi e 129 milioni, e sono stati tagliati 1,49 miliardi. Si sarebbero potuti finanziare progetti di recupero e riqualificazione di aree degradate ma anche interventi a valenza ambientale, culturale e turistica.

Per quanto riguarda Catania sono stati tolti in totale 369 milioni di euro: -185 milioni per i PUI; -86 milioni per la rigenerazione urbana; -58 milioni per per la valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei comuni; -27 milioni per il potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità; – 8 milioni per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie; -5 milioni per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano;

Il flop di SeeSicily

SeeSicily è un progetto con cui la regione Sicilia regione aveva stanziato 75 milioni presi dal plafond UE del FESR. I soldi, su proposta dell’assessore al Turismo, Manlio Messina, erano stati destinati all’acquisto anticipato di servizi turistici da operatori e professionisti del settore, strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, agenzie di viaggio e tour operator, da veicolare a fini promozionali tramite card e voucher, nei mesi successivi alla cessazione dell’emergenza sanitaria.

Il controvalore dei soggiorni effettivamente fruiti è stimato in circa 875mila euro. Soltanto le poche strutture convenzionate, appena 633, sono riuscite a mettere le mani un tesoretto di 6,4 milioni di bonus prepagati, per un totale di 124.596 pernottamenti, dei quali l’86% mai davvero avvenuti. I soldi sono stati utilizzati da Messina per finanziare eventi e comunicazione di dubbia utilità, secondo il presidente della commissione Esame attività Ue dell’Ars che ha monitorato gli investimenti.

Martina Fidelio

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