Vangelo della Domenica (16 ottobre) / La fede si alimenta con la preghiera e realizza la comunione tra l’uomo e Dio

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Canto al Vangelo (Ebr 4,12)
Alleluia, alleluia. La parola di Dio è viva ed efficace, discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Alleluia

Vangelo (Lc 18, 1- 8)
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: lc-181-8-dio-fara-giustizia-ai-suoi-eletti-che-gridano-verso-di-lui
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Parola del Signore.

Riflessione
Il brano del vangelo di Luca che la liturgia di questa domenica celebra, mette in evidenza il valore e la necessità del pregare sempre senza mai stancarsi. Per rilevare tale importanza, Gesù racconta la parabola del giudice stolto importunato dall’insistenza di una vedova che gli chiedeva di farle giustizia con i suoi avversari. Il giudice, anche se non temeva Dio, soltanto per togliersi dal fastidio della vedova, accordò la sua richiesta. E, dopo aver raccontato questa parabola, Gesù aggiunse: “E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”. E’ la fede in Dio che cambia la vita del discepolo rendendolo capace di vincere le avversità. E la fede, che è dono di Dio, si alimenta attraverso la costante preghiera. E se  la vedova in modo costante e arduo si rivolge al giudice, fiduciosa di ottenere ciò che chiede, tanto più l’uomo, consapevole di essere figlio di un Padre misericordioso, dovrebbe fidarsi di Dio, sicuro di ottenere soltanto ciò che è bene. La preghiera realizza sempre il grande dono della comunione tra l’uomo e Dio, rendendolo sicuro di essere tra le sue braccia, esclamando con il Salmo responsoriale: “Il mio aiuto viene dal Signore”.

Letizia Franzone 

 

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