Vangelo domenica 8 giugno / Il dono dello Spirito Santo apre i cuori all’amore per Dio Padre

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Spirito Santo

Canto al Vangelo domenica 8 giugno

Alleluia, alleluia. Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore. Alleluia

Vangelo domenica 8 giugno ( Gv 14,15 – 16.23b – 26 )

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto». Parola del SignoreSpirito Santo

Riflessione sul vangelo di domenica 8 giugno

La liturgia di questa Domenica di Pentecoste, presenta il brano del vangelo di Giovanni nel racconto di Gesù che annuncia ai suoi discepoli il dono dello Spirito Santo.

Questo brano del Vangelo si apre con l’immagine di Gesù che ai suoi discepoli dice: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre”.

Il Paraclito, cioè lo Spirito Santo, ci ricorda le cose che ha detto Gesù, ci ricorda cioè il Vangelo.
Invocando lo Spirito Santo, impariamo ad ascoltare e a ricordare  la realtà più importante della vita, cioè quella di essere figli amati da Dio. Ci ricorda la realtà donataci nel Battesimo, quella di essere figli di Dio, capaci di amarlo come un Padre. Amarlo da figli liberi e non da schiavi.

Dopo la Resurrezione di Gesù, cinquanta giorni dopo, lo Spirito Santo discese sugli apostoli chiusi nel cenacolo pieni di timore dei giudei.
Lo Spirito Santo diede loro il coraggio di uscire e testimoniare al mondo il Vangelo di Gesù, rendendoli uomini pienamente liberi.

La Pentecoste rende vivibile la Pasqua

La Pentecoste rende vivibile la Pasqua. Non basta infatti, vivere l’esperienza della Resurrezione, non basta entrare dentro il mistero della Pasqua poiché è l’esperienza dello Spirito Santo che permette che la Pasqua diventi anche vita vissuta. Diventi esperienza concreta e vivibile.

Tutti noi abbiamo bisogno del dono dello Spirito Santo affinchè la realtà della Resurrezione di Gesù trasformi concretamente la nostra vita, il modo di pensare e di agire.

I discepoli per cinquanta giorni hanno fatto esperienza dell’incontro del Risorto, eppure erano impauriti e incapaci di testimoniarlo. Solo dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo hanno avuto il coraggio e la luce di uscire fuori a proclamare che Gesù Cristo è risorto.

La verità del cristianesimo non è tanto nella fedeltà a delle regole, non è tanto nel seguire uno schema. Ma è  domandarci se tutto quello che stiamo facendo ci ha resi abbastanza liberi da poter prendere delle decisioni. Da poter spiccare il volo, da poter esprimere con la nostra vita che realmente la Pasqua è diventata qualcosa di vero dentro di noi. A tal punto da trasformare la nostra vita, il modo di pensare e di agire.

Bisogna avere l’umiltà di capire che  per vivere realmente da cristiani è fondamentale chiedere il dono dello Spirito Santo, affinchè il cuore sia capace di aprirsi all’azione dell’amore infinito di Dio. Come ci ricorda il Canto Alleluiatico di questa Domenica di Pentecoste. “Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore”.

Letizia Franzone