Ultracentenaria / Vi presento mia madre nonna Mara, una vita affidata alla Divina Provvidenza

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Conoscere nonna Mara

Compiere centoquattro anni e non dimostrarli.
Felicitazioni e auguri per il raggiungimento dell’ambito traguardo. Maria Pavone, nata ad Acicatena il 22 novembre del 1910, seconda di nove figli, di cui  viventi, oltre lei, i fratelli Angelo e Francesco (detto Ciccio), si trovò a vivere da bambina gli stenti della guerra, tant’è che non ebbe la possibilità di andare a scuola perché, anche se piccola, servivano anche le sue braccia per aiutare a sfamare la famiglia. Da sorella maggiore ha dedicato la sua gioventù a servire con umiltà e dedizione i suoi fratelli,  ad accudire i genitori anziani e malati e a collaborare con profondo e vero amore il suo consorte Sebastiano (detto Neddu) Motta nei duri lavori dei campi.

nonna Mara correttaEbbe anche lei come i genitori una famiglia numerosa, ben 9 figli di cui viventi  8,  una deceduta tragicamente in tenera età mentre mancavano pochi giorni alla nascita del quintogenito. Nonna Mara è da considerarsi una mamma nonna poiché nel 1955 all’età di 44 anni diede alla luce due splendidi gemelli eppure, grazie a Dio non ebbe alcuna complicazione e pensare che 55 anni fa non esistevano i mezzi diagnostici e la medicina era  molto rudimentale. Nell’arco della sua vita si è sempre dedicata alla famiglia;  tra tanti sacrifici come donna di casa e contadina, è stata anche e soprattutto una madre esemplare allevando ed educando con dei sani principi  i  figli Antonino (detto Nino), Santo, Orazio, Giuseppe (detto Pippo), Rosa, Salvatore (detto Bastiano), Franco e Mario.

Ma per nonna Mara, famiglia non era solo quella costituita con Neddu, ma anche quella dei fratelli ai quali non mancava di manifestare vicinanza, affetto, sostegno e consiglio.  In  particolare non si tirò indietro quando il fratello Orazio rimase vedovo con due bimbi piccoli da accudire divenendo,  per Rosa e Santo, rimasti orfani,  una madre attenta e premurosa.

La vita di nonna Mara è stata segnata da tanta sofferenza: la morte della figlioletta mentre era gravida, la morte del marito avvenuta quando  aveva 73 anni, la morte tragica di due nipoti, figli dei figli Santo e Orazio, avvenuta quando doveva compiere 79 anni e,  non ultimo la morte  di quella che per lei era una figlia, la nipote Rosa, ma da donna di fede non ha mai smesso di confidare nella Divina Provvidenza e soprattutto non ha mai smesso di lavorare.

Oggi, nonostante gli acciacchi dell’età, continua ad essere per tutti, figli, nipoti e pronipoti, un punto di riferimento e un sostegno forte. Nonna Mara parla in dialetto siciliano e dice sempre “Fai beni e scordalu, fai mali e pensaci” (Se fai bene, dimenticatene; se fai male, pensaci).

Auguri nonna Mara; grazie per la testimonianza e per gli insegnamenti che ci doni con la storia della tua vita.

(Breve profilo biografico a cura del figlio Pippo Motta)

 

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