Valverde / Al via il progetto legalità della professoressa Epaminonda: “Per formare i ragazzi e far conoscere gli eroi siciliani”

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Il progetto legalità, che dal 2015 coinvolge gli studenti dell’I.c. Statale “Pgm Allegra” di Valverde, nasce con Rossana Epaminonda, docente di italiano della stessa scuola, supportata dal dirigente scolastico Laura D’Agata e dall’associazione culturale “TerSicula”, che lo ha finanziato. Obiettivo principale del progetto educare i ragazzi al vivere civile e far conoscere loro gli eroi siciliani; quest’anno, da novembre si concluderà ad aprile con una mostra e con la premiazione dei tre lavori migliori realizzati dai ragazzi con materiale da riciclo.

“Il progetto nasce non solo perché si vuole dare un’educazione civica ai ragazzi, ma anche per far conoscere gli eroi che hanno contraddistinto la Sicilia”, ci ha detto Rossana Epaminonda. “Abbiamo fatto conoscere una Sicilia pulita che vuole crescere non solo attraverso gli eroi ma anche grazie a tutti i cittadini onesti che vogliono portare avanti questo progetto. Il primo anno – continua la professoressa – abbiamo parlato di racket, mafia, droga, alcolismo, abusi, bullismo ed abbiamo avuto come ospite il procuratore della Repubblica di Catania Michelangelo Patané insieme al comandante dei carabinieri di Gravina. I ragazzi hanno mostrato molto entusiasmo ed il procuratore è rimasto esterrefatto dalla loro preparazione. Il 23 maggio abbiamo portato gli studenti alla giornata della legalità a Palermo, tutto a spese di “TerSicula”. Nel secondo anno ciascuna classe ha approfondito l’argomento su un eroe, come Falcone, Borsellino o Peppino Impastato. La professoressa Francesca Brunetto ha riprodotto l’inno siciliano scritto da Vincenzo Spampinato; è stato un momento molto emozionante. Vogliamo far nascere dentro i ragazzi il senso e la cultura della sicilianitudine. Sono intervenuti il procuratore della Corte di Appello di Catania, il dott. Scalia, insieme al vice questore. Il terzo anno abbiamo parlato di educazione al vivere civile, dei siciliani che vanno al lavoro, che compiono il loro dovere, dei siciliani “piccoli eroi” della quotidianità. Abbiamo trattato la violenza, ospitato il centro antiviolenza “Galatea”, tenuto incontri con psicologhe e avvocati che si occupano di abusi sui minori, di bullismo e di cyberbullismo. Abbiamo spiegato anche il funzionamento del web. Anche in questa occasione abbiamo portato i ragazzi a Palermo a vedere l’”Ars”; ringraziamo il presidente di “TerSicula”, Rosario Filippo Tomarchio che ha permesso ciò. La responsabile culturale della stessa associazione, Lucia Tuccitto, ci ha accompagnati in questi anni ed insieme abbiamo realizzato un progetto ricco di emozioni”. ”Quest’anno – ha aggiunto Rossana Epaminonda – tratteremo la cultura, ambiente e legalità; dobbiamo insegnare i giovani a rispettare le regole. Il nostro territorio è stato maltrattato, aggredito dall’uomo e dall’inciviltà. Vogliamo insegnare il riciclo, come si esegue una corretta differenziata, a difendere la natura. Si terrà anche un corso di pittura gratuito offerto dall’associazione “A casa di Charlie”, da Annalisa La Vecchia e Clelia Costanzo; i ragazzi alla fine del progetto realizzeranno dei lavori con materiale del riciclo ed allestiremo una mostra all’interno della scuola. Saremo sempre accompagnati dal coro della professoressa Brunetto; ringrazio anche Mimmo Aiola, la professoressa Contarino e Montecheti che ogni anno creano splendide scenografie inerenti agli argomenti che trattiamo, la preside che crede fortemente nel progetto. “TerSicula” crede nella cultura della scuola che è stata abbandonata dalle istituzioni. La scuola non è solo un posto dove si studia, ma un posto per crescere – conclude la professoressa”.

A Rossana Epaminonda abbiamo chiesto: Cosa significa educare alla legalità?
“Insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole, del territorio, che la Sicilia è fatta da persone perbene e non da quello che i ragazzi vedono nelle fiction, che ci sono stati eroi che hanno sacrificato la loro vita per la nostra terra, che la legalità deve essere alla base del nostro vivere civile perché una società fondata sulla giustizia e sulla legalità è libera.  Insegnare il rispetto delle regole, far capire che anche buttare le cartacce per terra è illegale”.

Graziella De Maria

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