Seconda conferenza del ciclo “Santa Venerina fra Storia, Letteratura, Arte e Tradizione”

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Il 17 febbraio, nell’aula magna dell’I.C. “A. Manzoni” di Santa Venerina, si è tenuta la seconda conferenza del ciclo “Santa Venerina fra Storia, Letteratura, Arte e Tradizione” a cura del prof. Giovanni Vecchio. La manifestazione culturale, organizzata congiuntamente dalla Scuola, dall’Assessorato Cultura e P.I. del  Comune e dall’Associazione Sto.Cu.Svi.T., ha avuto inizio con un video dell’arch. Nino Leotta su Francesco Contarino (nato nel 1925), scultore e pittore acese, molto noto per le sue opere monumentali in chiese e cimiteri e per pregevoli dipinti. Lo stesso Contarino, autentica memoria storica sull’arte e sugli artisti che hanno  operato ad Acireale e Santa Venerina, con una  verve impressionante (il relatore lo ha definito “eccentrico e scoppiettante”), ha parlato della sua esperienza sin dall’età di 13 anni come apprendista con i più bravi maestri del territorio acese e ha ripercorso il suo itinerario di vita e professionale, soffermandosi ,poi,su artisti che hanno lasciato tracce importanti a Santa Venerina, come il pittore romano Primo Panciroli, il quale dal 1907 al 1911 ha dipinto nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù “Il Trionfo della Croce” e “Ascensione di Gesù Cristo” e tanti altri bellissimi affreschi dal 1920 in poi nelle quattro lunette della cupola e nel coro maggiore. Contarino lo ricorda come taciturno e pensoso, ma abilissimo e geniale. Altra sua testimonianza sullo scultore nativo di Santa Venerina Mariano Vasta, a cui si devono tante sculture di altissimo pregio artistico come gli altari della Madonna di Lourdes della Chiesa S. Venera e del S. Cuore , monumenti funerari e la bella statua di Santa Venera nella facciata della chiesa omonima. Il prof. Vecchio ha mostrato le foto di questi autori e le  immagini delle loro opere. Altra testimonianza  originale è stata quella sul costruttore Alfio Grasso del quartiere Badia, che con le sue maestranze costruì la facciata monumentale della chiesa del Sacro Cuore, nonché sull’abilissimo marmista Giovanni Grasso, figlio di Alfio, a cui si devono gli altari dell’Immacolata, della Madonna della Divina Grazia, del Sacro Cuore di Gesù e il Battistero della Chiesa S. Cuore. Per la prima volta sono stati mostrati i busti dei due illustri concittadini. Le testimonianze di Contarino, peraltro autore dell’altare della chiesa di Maria Vergine e della lapide della tomba Cosentini al centro della chiesa “Maria SS. del Rosario” di Cosentini, sono state integrate con la lettura di testi su Panciroli e Mariano Vasta, nonché sull’origine della festa della Madonna della Divina Grazia a cura dell’attore Franco Cannata e della prof.ssa Teresa Maccarrone. Alla festa è stata dedicata buona parte della serata con immagini e video del festeggiamenti degli anni 1988 (centenario dell’apertura al culto della Chiesa S. Cuore), 1990 e 2011  a cura del dr. Salvatore Sciacca nonché spezzoni di un documentario del gruppo Emmanuel sui ricordi della festa  nei parrocchiani anziani e giovani. L’aula magna, gremitissima, ha poi applaudito a lungo i due personaggi locali da scoprire: il giovane maestro Giuseppe Arcadian Musumeci, apprezzato pianista, violinista, compositore, concertatore e direttore di corali, che ha eseguito al pianoforte due sue composizioni premiate in concorsi nazionali e ha riproposto un video con l’esecuzione di tratti di una messa in latino da lui musicata ed eseguita dalla Corale “Notre Dame de Lourdes” con accompagnamento d’archi. Alla domanda “cos’è per te la musica?” Musumeci ha risposto che per lui è “uno status di vita”. L’altro personaggio alla ribalta è stata la diciassettenne Elisa Andronico, acuta ed abile vignettista  capace di far sorridere e pensare in quanto le vignette  (ne sono state presentate  undici) erano tutte di bruciante attualità. La stessa ha poi letto anche tre sue poesie, meritandosi gli applausi del pubblico. Degna conclusione di una serata culturale varia e intensa è stata l’interpretazione della Preghiera dalla cantata in onore di Maria SS. Madre della Divina Grazia di Maria Grazia Calderone, soprano del  Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania e cittadina di Santa Venerina, accompagnata alle tastiere da Melita Murabito. Il dirigente scolastico prof. Antonino D’Urso ha ringraziato le autorità comunali e tutti i presenti e si è congratulato per la qualità della manifestazione nonché per l’afflusso notevole di pubblico, che ha confermato la validità dell’obiettivo del rapporto tra scuola e territorio.

Nhora Caggegi

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