Aci Catena / Il lupino, eccellenza agroalimentare e culturale della Sicilia orientale

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Il lupino di Aci Catena rappresenta un’eccellenza agroalimentare e culturale della Sicilia orientale, simbolo di una tradizione contadina che affonda le radici nel tempo. Appartenente alla famiglia delle Fabacee, trova nel territorio etneo un habitat naturale particolarmente favorevole. Dal punto di vista agronomico, si distingue per la sua straordinaria adattabilità. Cresce in quasi tutti i climi, resiste al freddo e si sviluppa anche in terreni poveri, sabbiosi e sciolti. Tuttavia, predilige suoli con pH subacido o acido, rifuggendo quelli subalcalini o alcalini.

È proprio grazie alla natura vulcanica del suolo dell’Etna, con i suoi terreni fertili e ricchi di minerali, e a un clima mite, che questa coltura prospera con facilità nella zona. Si tratta di un vero e proprio “super food” di nuovo in rampa di lancio, grazie alla promozione costante da parte del GAL Terre di Aci, attivissimo nella valorizzazione dei prodotti identitari del comprensorio delle Aci.

Lupino delle Aci / Proprietà nutrizionali e benefici

Storicamente considerato un cibo povero, si rivela oggi una fonte preziosa di elementi nutritivi. Ricco di proteine vegetali, contiene anche una buona quantità di fibre solubili e insolubili, utili per la regolarità intestinale e il controllo del colesterolo. È naturalmente privo di glutine e rappresenta una scelta adatta a chi segue diete vegetariane, vegane o senza glutine.

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Dal punto di vista nutrizionale, il lupino offre anche una combinazione bilanciata di omega-3 e omega-6. Nonché vitamina E e sali minerali come manganese, ferro e zinco. Contiene inoltre la conglutina gamma, una proteina con effetto insulino-mimetico che può contribuire alla regolazione della glicemia. Queste proprietà rendono il lupino un alleato nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e metaboliche. Non a caso, negli ultimi anni è stato rivalutato anche in ambito medico e zootecnico. È infatti considerato un’alternativa naturale alla soia nei mangimi biologici.

Consumo e lavorazione tradizionale del Lupino di Aci Catena

I semi di lupino richiedono una lavorazione accurata prima di poter essere consumati, poiché contengono alcaloidi amari che, se presenti in concentrazioni elevate, possono risultare tossici. La tradizione prevede un processo di ammollo prolungato, seguito da bollitura e successivo riposo in acqua salata. Questo permette di eliminare queste sostanze sgradevoli e rendere il legume sicuro e gustoso.

Negli ultimi anni, grazie alla diffusione di varietà di lupino dolce, la presenza di alcaloidi è notevolmente ridotta, semplificandone la preparazione. Inoltre, le moderne norme igieniche impongono la vendita in confezioni sigillate, a differenza del passato. Prima, infatti, i lupini erano venduti sfusi nei caratteristici “bachi” e confezionati a mano con carta paglia, secondo un’antica tradizione.

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Origini e storia del lupino di Aci Catena

Nel cuore della località Reitana, ad Aci San Filippo, frazione di Acicatena, la lavorazione artigianale del lupino si tramanda da oltre 250 anni, grazie all’impegno della famiglia Chiarenza. Durante i tempi difficili della guerra, i lupini lavorati assumevano un valore particolare, venendo utilizzati come forma di scambio tra le famiglie dei paesi dell’area etnea. Questo legume, simbolo della valle dell’Aci, è stato per lungo tempo un alimento associato ai ceti meno abbienti. La coltivazione era concentrata principalmente nella contrada Reitana, dove il lupino cresceva spontaneo o con minima cura e alcuni stabilimenti artigianali ne curavano la lavorazione. Oggi, nella zona è rimasto un solo stabilimento che conserva questa tradizione antica, situato in piazza Reitana, nel territorio di Acicatena.

I lupini sono ancora presenti anche nello storico mercato di piazza Marconi, ad Acireale, conosciuto come ‘a piscaria’. La zona è inoltre legata al celebre scrittore Giovanni Verga, che, durante le visite all’amico poeta Francesco Guglielmino ad Aci San Filippo, trovò ispirazione per il romanzo “I Malavoglia”. Nel 2016, per valorizzare questo prodotto tipico, è stato istituito il Premio “Lupino d’Oro”, riconoscimento che ne celebra il valore sia a livello locale che nazionale. Oggi il lupino di Acicatena incarna l’essenza di un territorio dove la memoria contadina si intreccia con la valorizzazione contemporanea. La riscoperta di questa antica coltura non solo conserva un prezioso patrimonio agroalimentare, ma può diventare motore di nuove opportunità per la promozione culturale e gastronomica della Sicilia orientale.

Mariachiara Caccamo