Come ogni anno con l’arrivo del mese di luglio la Comunità parrocchiale di Aci Platani si appresta a vivere la Solennità liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.
Le origini di questa festa si perdono nel passato, in tempi e modi che ci sono stati consegnati dai nostri padri, custodi di una tradizione che si tramanda da secoli.
Un forte momento di fede e di gioia, che, a differenza dei festeggiamenti dell’Ottava di Pasqua, conserva un carattere più sobrio ed essenziale.
Il 16 luglio la festa patronale di Maria del Monte Carmelo
La ricorrenza del 16 luglio, infatti, invita i platanesi a vivere la festa nel segno del Carmelo. E come occasione di raccoglimento interiore, di riflessione e di preghiera semplice ma intensa.

A questo proposito il parroco don Salvatore Coco, nel breve messaggio che per l’occasione ha voluto consegnare ai fedeli, così scrive. «Con gioia e gratitudine volgiamo lo sguardo su Maria, “nuvola”. Perché senza di lei non avremmo avuto Cristo, “pioggia” di salvezza. Se ci lasciamo inzuppare in quest’anno giubilare dalla pioggia di salvezza allora potremo rinvigorire la nostra vita personale ed essere anche noi “nuvole” che portano “pioggia” di benedizione ai fratelli, con la nostra bontà e il nostro buon esempio di vita».
Ciò che da sempre ha caratterizzato la vita della popolosa frazione acese è la particolare devozione all’amata Patrona. Una devozione fortemente radicata nel cuore di ogni platanese, che resiste al passare del tempo. Non c’è festa della Madonna in cui la comunità non si ritrovi unita attorno alla Vergine Santissima. E anche coloro che da tempo hanno lasciato Aci Platani, per andare ad abitare altrove, in quel giorno riscoprono la propria identità comunitaria e ritornano, pieni di gioia, ai piedi di Maria.
La Quindicina e il triduo momenti di raccoglimento per la comunità
Come ogni anno, l’attesa della solennità è arricchita dalla “Quindicina in onore della Madonna”. Un forte momento di orazione che coinvolge tutta la parrocchia.
Per circa due settimane, le famiglie si riuniscono nei diversi quartieri per celebrare questa tradizione radicata nel cuore della comunità.
Alla Quindicina segue il triduo di preparazione, che quest’anno verrà predicato da don Raffaele Stagnitta vicerettore del Seminario vescovile di Acireale. Il giorno della festa sarà segnato come sempre dalla tradizionale ed attesa apertura della cappella che da secoli conserva l’artistico simulacro della Vergine Santissima e la sua traslazione all’altare maggiore.
Seguiranno le sante messe fino alla sera. Alla 20.30 trionfale uscita del simulacro della Madonna in piazza IV Settembre e S. Messa solenne presieduta dal parroco don Salvatore Coco. Al termine, cantata in onore della Madonna, spettacolo pirotecnico e rientro in chiesa, dove al canto delle antiche litanie lauretane, sarà chiusa la cappella.
Giovanni Centamore