Acireale / Aldo Cazzullo in dialogo tra cultura, fede e divulgazione

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Acireale Aldo Cazzullo

Una serata intensa e partecipata ha animato il centro storico di Acireale, dove la comunità si è riunita per accogliere il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo, protagonista di un incontro pubblico attorno al suo ultimo libro dedicato alla Bibbia, letta e interpretata attraverso una prospettiva laica e storicistica. L’iniziativa, promossa grazie all’impegno del giornalista Paolo Valentino, ormai presenza costante nel panorama culturale cittadino, ha rappresentato un’ulteriore tappa del percorso di promozione della cultura avviato da alcuni anni nel territorio acese.

A portare i saluti istituzionali è stato il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, che ha ringraziato Paolo Valentino per il suo impegno e ha sottolineato come eventi di questo calibro contribuiscano a valorizzare il ruolo della cultura nella vita cittadina. Ha poi espresso la sua gratitudine, definendo Cazzullo una figura ben nota al grande pubblico non solo per la sua attività giornalistica, ma anche per il successo delle sue trasmissioni televisive, seguite con interesse da molti cittadini. In conclusione, ha ribadito l’importanza di occasioni come questa, che rafforzano il legame tra la città e i grandi protagonisti della cultura nazionale.

In foto, A. Cazzullo. Fonte: Wikipedia

L’intervento di Nicola D’Agostino

Il deputato regionale Nicola D’Agostino ha sottolineato il significato simbolico della scelta della location sotto la casa del Vescovo, collegandola al tema centrale del libro di Cazzullo, basato sul testo biblico. Ha evidenziato come la Bibbia rappresenti non solo un fondamento religioso, ma anche storico, giuridico e culturale della civiltà occidentale. D’Agostino ha lodato il giornalista Cazzullo, vicedirettore del Corriere della Sera, definendolo un moderno divulgatore capace di rendere accessibile a un pubblico ampio un testo complesso come la Bibbia, con equilibrio e rigore. Ha spiegato che il libro non si pone in alternativa al messaggio religioso tradizionale, ma invita a riscoprire le radici culturali comuni, spesso trascurate.

Secondo il deputato, Cazzullo, facilita la comprensione della Bibbia, mettendo in luce il valore universale di norme, racconti e precetti che hanno influenzato nei secoli diritti, doveri, costumi e concezioni morali. D’Agostino ha inoltre ricordato che la Bibbia è patrimonio condiviso anche dall’ebraismo e, in parte, dall’islam, sottolineando così l’importanza dell’opera nel promuovere il dialogo interculturale contemporaneo. Infine, ha paragonato l’approccio di Cazzullo a un “tutorial moderno” che guida il lettore attraverso un testo denso e complesso, offrendo una chiave di lettura contemporanea che ne rivela l’attualità e la rilevanza anche per il mondo di oggi.

Perché scrivere un libro sulla Bibbia?

Riflettendo sulla sua produzione editoriale, Cazzullo spiega di aver sempre cercato di raccontare l’Italia e la sua identità, attraverso saggi storici sul Risorgimento, il fascismo, le guerre mondiali, Dante e l’Impero Romano. Con “Il Dio dei nostri padri”, ha voluto spingersi ancora più indietro, fino alle radici culturali e spirituali dell’Occidente: la Bibbia.

Per Cazzullo, la Bibbia è un testo sacro e universale, fondamentale per ebraismo, cristianesimo e in parte anche per l’Islam. Ne sottolinea l’impatto culturale, evidenziando come molti nomi comuni (da Maria a Elisabetta, da Davide a Noemi) derivino da essa. Ma è anche un’opera letteraria straordinaria, scritta in maniera “divina”, a partire dalle prime frasi della Genesi. Secondo il giornalista, la Bibbia racconta storie che parlano ancora oggi di noi: ognuno può ritrovarsi in Caino o in Abele, in Davide che sfida Golia, nelle sfide morali ed esistenziali dei personaggi biblici. È un testo che ha ispirato non solo la religione, ma anche l’arte, la letteratura, la pittura e l’immaginario collettivo.

Una motivazione personale

Aldo Cazzullo racconta che l’idea di scrivere un libro sulla Bibbia è nata in un momento di grande dolore personale: la malattia e la morte del padre Lorenzo. In quel periodo difficile, ha sentito il bisogno di rileggere il testo sacro, che aveva sempre considerato da agnostico con distanza intellettuale, ma mai davvero affrontato nella sua profondità umana e spirituale. Seduto al capezzale del padre, ha cominciato a trovare nella Bibbia non solo conforto, ma anche nuove domande e nuove risposte. È lì che è iniziato un cambiamento interiore: da semplice osservatore è diventato cercatore di senso.

Un momento particolarmente toccante che Cazzullo condivide è legato agli ultimi mesi del padre. Poco prima di morire, il padre Lorenzo gli raccontò di aver vissuto un’esperienza premorte. Lo fece con straordinaria lucidità, dicendogli di aver finalmente trovato risposta alla domanda che per anni aveva accompagnato entrambi: “C’è un aldilà?”. 

Cazzullo non si definisce più agnostico. La rilettura della Bibbia, il confronto con i suoi personaggi, le domande sul bene e sul male, sul dolore e sulla giustizia, unite a quell’esperienza intima con il padre, lo hanno avvicinato a una fede consapevole, non dogmatica ma viva. La Bibbia, da testo storico e culturale, è diventata per lui una bussola interiore. Scriverne è stato anche un modo per accompagnare l’ultimo tratto di vita del padre e, allo stesso tempo, iniziare un nuovo cammino.

Il momento più toccante della Bibbia 

Uno dei momenti più toccanti del dialogo tra uomo e Dio nella Bibbia si trova nella celebre scena in cui Abramo intercede per Sodoma. Cazzullo ne evidenzia la portata profondamente umana e teologica: Abramo, consapevole della propria fragilità — “sono polvere e cenere”, dice — osa comunque rivolgersi a Dio, quasi a negoziare con Lui. Inizia con cinquanta giusti, poi scende a quaranta, trenta, venti… fino a chiedere: “E se ce ne fossero solo dieci?”. E Dio, ogni volta, accetta. Promette che non distruggerà la città, pur di salvare quei pochi giusti. Ma quei dieci non ci sono, e la città sarà distrutta.

Nonostante l’esito tragico, ciò che resta emblematico è il fatto che Dio accetti il confronto. L’uomo non solo può rivolgersi a Lui, ma può persino interloquire, porre domande, mettere in discussione. È un Dio che non si chiude nell’inaccessibilità del divino, ma che entra in relazione, si lascia toccare dalla voce dell’uomo. Questo passaggio, sottolinea Cazzullo, ci racconta molto del volto del Dio biblico: non solo un Dio che giudica, ma anche un Dio che ascolta. E la forza di Abramo sta proprio nel coraggio di interrogare la giustizia divina, nell’idea che essa non possa ridursi a una cieca punizione, ma debba sempre contenere un principio di misericordia.

Acireale / Dio non è una bandiera: la riflessione di Aldo Cazzullo tra Bibbia, guerra e libertà

Il giornalista e scrittore Aldo Cazzullo invita a riflettere sull’attualità della Bibbia, in particolare del libro di Giobbe. Giobbe è la figura di chi soffre, si interroga e protesta, senza trovare risposte rassicuranti. È un uomo che grida a Dio e proprio per questo viene ascoltato. In un tempo segnato da guerre e strumentalizzazioni religiose, Cazzullo denuncia l’uso del nome di Dio come giustificazione per soprusi e occupazioni. Dice: “Quando Dio diventa un vessillo, siamo di fronte a una bestemmia”. Fa un riferimento esplicito al conflitto israelo-palestinese, dove i testi sacri vengono spesso piegati a logiche politiche.Acireale Aldo Cazzullo

Cazzullo richiama anche le parole di Gad Lerner. Lerner mette in guardia contro una lettura esclusiva dell’“elezione” ebraica. Essere popolo eletto non è un privilegio, ma una responsabilità. L’ebraismo autentico, spiega, si fonda sull’etica, non sul nazionalismo. Durante una visita a Hebron, città simbolo della divisione, Cazzullo ha visto come la religione possa diventare un ostacolo alla convivenza. Ci sono simboli sacri contesi, luoghi blindati, e eroi biblici come Sansone trasformati in icone di violenza.

Ma la Bibbia offre anche un’altra via. Quella di una fede aperta al mistero, che non cerca il dominio ma l’ascolto. “Dio libera — conclude Cazzullo — non impone identità chiuse, non ha bisogno di nemici. La Bibbia, letta bene, non costruisce muri: li abbatte”.

Acireale / Le donne nella Bibbia secondo Aldo Cazzullo 

Nel suo intervento, Aldo Cazzullo riflette sul ruolo della donna nella Bibbia, sottolineando come accanto a pagine intrise di misoginia emergano figure femminili forti e decisive. Le donne non sono solo madri o mogli, ma protagoniste di svolte storiche, capaci di agire con coraggio e fede. Tra queste, Cazzullo cita Sarah, Ruth, Susanna, ma soprattutto Giuditta, sua figura preferita: una vedova apparentemente fragile che, con astuzia, seduce Oloferne, comandante nemico, lo ubriaca e lo decapita, salvando il suo popolo. Una storia che ha ispirato anche Artemisia Gentileschi, la quale si è autoritratta nei panni di Giuditta, dando a Oloferne i tratti del suo stupratore, Agostino Tassi, trasformando l’arte in atto di denuncia e riscatto.

Altra figura centrale è Susanna, vittima di un tentativo di violenza da parte di due anziani potenti che, respinti, la accusano falsamente. Condannata ingiustamente, viene salvata da Daniele, che con intelligenza smaschera i colpevoli. Cazzullo paragona Susanna a Franca Viola, la giovane siciliana che negli anni Sessanta rifiutò di sposare il suo violentatore, opponendosi a una legge che considerava lo stupro un’offesa alla morale e non alla persona. Come Susanna, Franca Viola diventa simbolo di coraggio e cambiamento.

Cazzullo conclude affermando che la violenza sulle donne non è un problema femminile, ma maschile: sono gli uomini a dover cambiare, imparando a rispettare la libertà femminile in tutte le sue forme — di amare, vestirsi e Vivere. Le donne, oggi come ieri, devono sentirsi libere di denunciare e reagire. La Bibbia, letta con occhi nuovi, può ancora offrire modelli di resistenza e dignità.

Il ruolo di Aldo Cazzullo per la città di Acireale 

In conclusione, la presenza di Aldo Cazzullo ad Acireale è stata un’occasione importante. Ha stimolato la riflessione sull’attualità e sul ruolo della Bibbia. Non solo come testo religioso, ma come base culturale e storica della nostra civiltà. Cazzullo ha saputo avvicinare il pubblico a un testo complesso e ricco di significati. Ha offerto una lettura moderna che ne evidenzia attualità e profondità.

Non si è limitato a presentare un libro. Ha proposto un percorso di riscoperta delle radici comuni della cultura, spesso dimenticate o fraintese ed ha invitato a leggere la Bibbia come un testo vivo, capace di abbattere muri e costruire ponti tra popoli e tradizioni diverse. Il suo contributo si inserisce in un dialogo più ampio. È fondamentale per capire il presente e costruire un futuro di pace, rispetto e convivenza. Infatti, la sua presenza ha arricchito la comunità locale. Ha confermato il valore della cultura come strumento di inclusione e crescita collettiva.

Giorgia Fichera