Acireale e Maletto accomunate da Santa Venera

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Acireale e Maletto accomunati dal culto a Santa Venera. Giovedì 22 luglio ha avuto inizio in Cattedrale il solenne triduo in preparazione ai festeggiamenti in onore di Santa Venera. La Santa, vergine e martire, patrona della città e della diocesi di Acireale. La celebrazione eucaristica vespertina è stata presieduta da mons. Sergio Aumenta della diocesi di Asti e concelebrata dal rev. don Salvatore Paolo Cucè, arciprete-parroco di Maletto. Hanno partecipato la comunità parrocchiale dei SS.Cuori di Gesù e Maria di Maletto, la locale confraternita di Sant’Antonio di Padova ed una rappresentanza istituzionale, con a capo il vicesindaco avv. Giuseppe Spatafora.

La partecipazione della comunità parrocchiale di Maletto

L’invito espresso dal parroco della Cattedrale acese, don Mario Fresta, unitamente alla Deputazione della Reale Cappella di S.Venera, alla comunità dei fedeli di questo piccolo centro del versante settentrionale dell’Etna, ricadente nel territorio dell’arcidiocesi di Catania, non è stato casuale. “Maletto si unisce ai festeggiamenti in onore di Santa Venera. Perché le radici della sua storia religiosa sono legate a questa Santa, vergine, martire e apostola del Signore” ha spiegato don Cucè.

A ricordo dell’evento la parrocchia acese ha voluto fare dono alla comunità malettese di una reliquia della Patrona, perché possa rivivere e riprendersi questo culto a Santa Venera, che si è perduto negli ultimi secoli. “Accomunati dalla comune fede e devozione verso la Vergine e Martire – ha  detto don Fresta nel suo messaggio di saluto –  doneremo una reliquia di Santa Venera affinchè possa crescere sempre più mediante la fede in Cristo la devozione e il culto alla nostra celeste Patrona nella città di Maletto”.

Maletto e l’antica, comune devozione a Santa Venera

Al termine della S.Messa lo storico locale Giorgio Michele Luca ha relazionato sull’antico culto a Santa Venera. Culto oggi scomparso, ma che è stato all’origine della storia e delle vicende religiose del paese di Maletto. A Maletto ancora oggi si conservano il toponimo di una contrada (S.Venera), sita a circa due km dall’abitato, ove esisteva una chiesa dedicata appunto a Santa Venera (chiamata alla greca “Parasceven”). “Attraverso le ricerche storiche, iniziate oltre quarant’anni fa, ed indagando i documenti e le fonti bibliografiche, siamo giunti alla conclusione che le origini stesse dell’abitato di Maletto sono legale al culto di Santa Venera”. L’esistenza del casale e della chiesa, infatti, sono attestate in un documento del 1178, con cui il vescovo di Messina Nicolò concedeva al neo istituito monastero benedettino di Santa Maria di Maniace trentatrè chiese oltre a terreni, mulini, masserie ricadenti in quattordici casali.

Acireale e Maletto accomunati dal culto a Santa Venera

Casale e chiesa di Santa Venera, quindi, erano preesistenti, come confermato da ritrovamenti archeologici attestanti la presenza di un insediamento di epoca bizantina (secc. VIII-IX sec.). Nel 1535 il casale venne abbandonato su ordine di Carlo V. Gli abitanti si trasferirono a Maletto, portando con sé la devozione a Santa Venera, che si trasmise nel nuovo abitato. La cronaca del cappuccino acese Anselmo Grassi conferma per la metà del secolo successivo quanto appena detto. Per quasi due secoli continuò il culto e l’antica chiesa fu oggetto di pellegrinaggi. Successivamente decadde perché venne soppiantato da altre devozioni fino ad essere quasi dimenticato. Questa serata, quindi, con la donazione della reliquia, vuole rappresentare un momento di ripresa per ravvivare il culto di Santa Venera a Maletto. Come ha evidenziato pure il vicesindaco Spatafora nel suo intervento di saluto.

Guido Leonardi

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