Acireale / Forte e convinto impegno per la legalità

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Legalità. È la parola-chiave di questi ultimi due giorni ad Acireale, dopo la bomba carta lanciata contro l’auto della moglie del sindaco, Roberto Barbagallo, e la testa di capretto con un proiettile conficcato trovata davanti alla casa del deputato regionale Nicola D’Agostino. Due azioni intimidatorie commesse nella stessa notte tra giovedì e venerdì scorsi. Legalità, la parola “cardine” utilizzata durante l’assemblea cittadina organizzata dal comitato “CambiAmo Acireale”, svoltasi sabato mattina al Palazzo del Turismo, nel cortile perché la sala non avrebbe potuto accogliere tutti i presenti, con lo scopo di dimostrare solidarietà alle vittime e appoggiare la loro azione amministrativa nel segno, appunto, della legalità.

20150404_115108 (FILEminimizer)Non c’era il primo cittadino, impegnato ad espletare gli atti di legalità conseguenti al secondo atto indimidatorio subito in meno di due mesi. Roberto Barbagallo, contemporaneamente ascoltato presso il Comando provinciale dei carabineri, ha voluto esprimere con un messaggio la sua gratitudine a tutti i partecipanti e comunicare di avere nominato, in quanto soggetto offeso, quale suo difensore l’avvocato Enzo Mellia e che, nel momento in cui sarà possibile, il Comune di Acireale si costituirà parte civile nel processo.

Sono intervenuti per esprimere solidarietà a Roberto Barbagallo, a Nicola D’Agostino e alle loro famiglie: il comandante della Polizia Municipale di Acireale Antonino Molino, il segretario dell’Associazione forense acese Giovanni Battiato, il deputato regionale Angela Foti, il deputato nazionale Andrea Vecchio, il vice direttore provinciale di Confcommercio Francesco Sorbello, il segretario generale del Comune di Acireale Giovanni Spinella e Maurizio Musumeci del circolo acese del Pd. Particolarmente sentiti gli interventi di Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, di Marco Sinatra, sindaco di Vizzini, Santo Caruso, sindaco di Aci Sant’Antonio e Ascenzio Maesano, sindaco di Aci Catena. Era presente anche il sindaco di San Giovanni la Punta Andrea Barbaro Messina.

A partecipare sono stati molti cittadini, rappresentanti delle forze dell’ordine di categorie produttive e gruppi professionali, sindaci, esponenti  politici (tra i quali il comandante della Polizia municipale, Antonino Molino, il segretario dell’Associazione forense acese, Giovanni Battiato, il deputato regionale Angela Foti, il deputato nazionale Andrea Vecchio, il vice direttore provinciale di Confcommercio, Francesco Sorbello, il segretario generale del Comune di Acireale, Giovanni Spinella, Maurizio Musumeci del circolo acese del Pd, Enzo Bianco presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, Marco Sinatra sindaco di Vizzini, Santo Caruso sindaco di Aci Sant’Antonio, Ascenzio Maesano sindaco di Aci Catena e Andrea Barbaro Messina sindaco di San Giovanni la Punta.

Ha introdotto l’assemblea il portavoce di “CambiAmo Acireale”, Marcello Bonaventura, con un breve discorso in cui ha sottolineato l’importanza di “realizzare la legalità in ogni campo, nelle piccole e nelle grandi cose, come superare le resistenze che si registrano tra i venditori ambulanti, tra i parcheggiatori abusivi”.

Angela Foti, deputato regionale
Angela Foti, deputato regionale

Il deputato regionale Angela Foti ha espresso la volontà da parte di “Stefano Ardito e Giorgio Ciaccio, membri della commissione antimafia, che si sono resi disponibili a ricevere il sindaco Barbagallo, perché questi due atti che hanno interessato lui e l’onorevole D’Agostino, sono segnali che non vanno sottovalutati. Dobbiamo collaborare tutti”.

Andrea Vecchio, deputato nazionale
Andrea Vecchio, deputato nazionale

“Da bambini tutti giocavamo – ha detto Andrea Vecchio – quando tagliavamo la corda della lucertola, quest’ultima scappava via, mentre ad essa sarebbe poi ricresciuta la coda, quella tagliata continuava a muoversi per un bel po’ perché aveva ancora un po’ di vitalità. Questo sta succedendo ad Acireale. La coda che si sta cercando di tagliare sta dando gli ultimi contraccolpi. I protagonisti di questi due atti sono dei balordi che si sono visti contrastare i loro piccoli centri di potere. Ogni nostra piccola azione, però, tendente a difendere un qualsiasi nostro presunto diritto che – ai loro occhi – ci siamo arrogati di avere, prevaricando gli altri, è un atto di mafia. Bisogna non essere quindi succubi di chi ci impone determinate cose, dobbiamo avere la libertà di affermare le cose nelle quali crediamo. Una città si salva e cresce se ci sono queste condizioni che devono essere attuate dal primo e anche dall’ultimo cittadino. Tutta la città deve reagire a queste azioni”.

Francesco Sorbello, vice direttore di Confcommercio
Francesco Sorbello, vice direttore di Confcommercio

Come Confcommercio, il vice direttore provinciale, Francesco Sorbello, ha lanciato un messaggio “a mandanti ed esecutori di questi barbari atti: sosterremo con forza l’azione di legalità che deve sempre essere presente in ogni momento della vita civile, amministrativa e politica di questa Città. Noi di Confcommercio e i commercianti di Acireale siamo i mandanti delle azioni positive di questa amministrazione comunale nella lotta all’abusivismo”.

Enzo Bianco, presidente dell' Anci e sindaco di Catania
Enzo Bianco, presidente dell’ Anci e sindaco di Catania

E’ intervenuto anche il presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni d’Italia) e anche sindaco di Catania, Enzo Bianco, “portando i saluti di tutti gli 8105 sindaci d’Italia e dirvi da presidente del Consiglio nazionale dell’Anci e a nome del presidente dell’Anci, Piero Fassino, che questa mattina di Sabato Santo siamo qui idealmente tutti insieme. In ogni città d’Italia ogni giorno ci sono azioni di violenze e intimidazioni nei confronti dei sindaci che si trovano esposti in prima linea a rappresentare lo Stato anche quando lo Stato non c’è più in modo adeguato. Se pensavano d’intimidire il sindaco Barbagallo o l’onorevole D’Agostino sappiano che avranno pane per i loro denti e che a loro fianco scenderà tutta Acireale, senza differenze di colore politico, per sancire il principio fondamentale che nella legalità noi vogliamo riportare sviluppo nelle nostre città e io sono al vostro fianco per questa battaglia”.

Intervento dell on. D'Agostino
Intervento dell on. D’Agostino

Al termine dell’assemblea è intervenuto l’onorevole Nicola D’Agostino, che ha riaffermato con forza, fra gli applausi: “La cultura dell’illegalità ci abitua a sopportare e questo nel tempo ha fatto sì che molte cose venissero date per scontate e tutto fosse possibile, a volte in nome di un supposto sviluppo economico, che invece è arretratezza culturale ed economica. Se vogliamo cambiare, dobbiamo cambiare i nostri piccoli comportamenti sbagliati, che sembra non c’entrino con quanto accaduto in questi giorni, ma c’entrano. Queste cose avvengono non perché sono scoppiate improvvisamente, ma perché ci sono, ci sono sempre state e forse tutti le abbiamo sempre tollerate e nascoste. Applicare la trasparenza, la legalità nelle piccole cose significa distruggere la cultura mafiosa, che è un insieme d’interessi, il governo di tante piccole irregolarità che sono alimentate e alimentano il circuito delinquenziale e che io credo abbia portato agli atti che oggi sono alla ribalta della cronaca. E’ chiaro che questa è una reazione a delle cose buone che sono state fatte, ma noi non possiamo che continuare con estrema determinazione su questa strada, non è ammissibile questo livello d’imbarbarimento, questi atti ci fanno arrabbiare e il messaggio deve essere deciso e chiaro per tutti: l’unico sviluppo si fa nella legalità e questo è l’unico sviluppo possibile all’interno e all’esterno del Comune”.

Il sindaco Roberto Barbagallo, assente perché contemporaneamente ascoltato presso il Comando provinciale dei Carabineri, ha voluto esprimere con un messaggio la sua gratitudine a tutti i partecipanti e comunicare di avere nominato, in quanto soggetto offeso, quale suo difensore l’avvocato Enzo Mellia e che nel momento in cui saranno individuati i responsabili il Comune di Acireale si costituirà parte civile nel processo.

Sono intervenuti per esprimere solidarietà a Roberto Barbagallo, a Nicola D’Agostino e alle loro famiglie: il comandante della Polizia Municipale di Acireale Antonino Molino, il segretario dell’Associazione forense acese Giovanni Battiato, il deputato regionale Angela Foti, il deputato nazionale Andrea Vecchio, il vice direttore provinciale di Confcommercio Francesco Sorbello, il segretario generale del Comune di Acireale Giovanni Spinella e Maurizio Musumeci del circolo acese del Pd. Particolarmente sentiti gli interventi di Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, di Marco Sinatra, sindaco di Vizzini, Santo Caruso, sindaco di Aci Sant’Antonio e Ascenzio Maesano, sindaco di Aci Catena. Era presente anche il sindaco di San Giovanni la Punta Andrea Barbaro Messina.

Ileana Bella

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