Intervista / Il prof. Alfonso Sciacca sugli affreschi da restaurare della Cattedrale: “Le opere dei Filocamo importante patrimonio artistico della città”

0
66

Sulla utilità, e forse anche sulla necessità, del restauro degli otto affreschi che abbelliscono il presbiterio della Cattedrale di Acireale, abbiamo intervistato il prof. Alfonso Sciacca, ex preside studioso, esperto e critico d’arte.

Quando i messinesi fratelli Antonio, Paolo e Gaetano Filocamo iniziano i lavori degli affreschi nella chiesa dell’Annunziata?
Nel 1711 e ci sono alcune considerazioni da fare. La prima, e la più importante, riguarda i rapporti tra la nostra città e Messina: rapporti commerciali, politici e culturali, che, di certo giovarono alla crescita della nostra Acireale, liberandola dal suo isolamento.

Il pittore acese Paolo Vasta entra in contatto con i Filocamo?
Paolo Vasta era adolescente: è da credere che egli già avvertisse i segni di una innata vocazione alla pittura, alla quale avrebbe dedicato tutta la vita. E grande, immaginiamo, fu la sua meraviglia nel vedere le impalcature elevarsi nella chiesa maggiore della sua città, e questi pittori intenti ad affrescare. Le fonti dell’epoca (Candido Carpinato e il Leonardo Gambino) ci dicono che i Filocamo portarono con sé, al loro rientro a Messina dopo un triennio circa di permanenza ad Aci, il Vasta già di diciassette anni. E noi siamo convinti che ciò avvenne per un duplice motivo: la voglia del Vasta di apprendere l’arte dell’affresco e la stima dei Filocamo nei confronti di questo giovane, amante dell’arte, con buone capacità di riuscita.
Quale importanza ha la vita d’arte dei fratelli Filocamo?
Avevano studiato a Roma alla scuola del grande Maratta, accademico esponente del Manierismo romano. Avendo essi aperto a Messina uno studio “del disegno e del nudo”, deve essere loro attribuito il merito di avere formato i giovani pittori che in terra sicula avrebbero interpretato, sia pure in modo diverso, la maniera del Maratta. Qualche studioso inserisce tra i seguaci anche il Vasta. Nella storia dell’arte acese, le opere dei Filocamo hanno un’importanza assai significativa, a causa dei frequenti terremoti che hanno devastato Messina, per cui la maggior parte della loro produzione è andata perduta.

Quale è stato l’apporto di novità artistiche dei Filocamo a Messina?
I Filocamo rappresentavano il nuovo anche a Messina: le loro opere segnano una sorta di crinale tra il passato e il presente. Un nuovo modo di approcciarsi all’arte, di rivelarne la portata sociale, di lasciarsi alle spalle quella ieratica ed aristocratica iconografia, per assumere forme più adeguate alla sensibilità popolare. L’architettura interna al disegno è giocata sull’incrocio delle diagonali con l’intento di realizzare un vivace movimento che investe perfino i personaggi. Nella Cattedrale acese, l’affresco più importante è quello che copre la navata del presbiterio, la Gloria di Maria. Molti critici, ed in particolare il Barbera, insistono sulla “tessitura luministica di grande efficacia nella resa dei valori atmosferici”, in grado di “animare le figure di un fluido e lievitante pittoricismo”.

Nella storia della pittura acese, tale intervento dei Filocamo quale novità apporta?
E’ un momento di transizione assai importante per la nostra città. Giacinto Platania era morto da qualche decennio e non si vedeva chi avrebbe saputo seguire le sue orme nell’arte pittorica. Per quanto apprezzata, l’arte del Platania apparteneva decisamente al passato. Non c’erano, d’altronde, maestri all’altezza della fama del Platania.

Sappiamo del restauro delle opere dei Filocamo, avvenuto solo nella navata del presbiterio; quando?
Il Raciti Romeo afferma che nel 1886 il pittore Giuseppe Spina e figlio avevano avuto l’incarico di restaurare le opere dei Filocamo. Non è chiaro se Spina avesse provveduto al restauro di tutte le opere o solo di alcune.                                                                                                                                                            Considera attuabile l’eccellente proposta di don Mario Fresta di raccogliere offerte per restaurare gli affreschi dei Filocamo nel presbiterio della Cattedrale?
Non possiamo che plaudire a questa iniziativa. A distanza di tanto tempo si tornerà a parlare in città dei fratelli Filocamo, ed in particolare di Antonio, e sarà un’occasione propizia per metterne in evidenza il ruolo ed il significato.

                                                                                                                   Anna Bella    

 

 

Print Friendly, PDF & Email