Arte e fede / Nel volume di Fabio Grippaldi su Santa Venera un altro tassello per la riscoperta della storia e dell’identità acesi

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Domenica 20 dicembre ha avuto luogo nella Basilica Cattedrale di Acireale la conferenza di presentazione del volume “Santa Tutelar Padrona – l’Iconografia acese di Santa Venera” di Fabio Francesco Grippaldi. Un catalogo realizzato a suggello della mostra sull’iconografia di Santa Venera, organizzata dal Museo Diocesano di Acireale nell’anno 2019: un originale ed inedito itinerario di fede e di arte raffigurante Santa Venera, Vergine e Martire, che ha offerto ai visitatori un’interessante rassegna di opere provenienti dalle chiese della diocesi acese e da alcune collezioni private.

L’evento è stato presentato dal presidente della Consulta della cultura del Comune di Acireale, avv. Salvo Leotta, il quale ha ricordato che la presentazione del volume costituisce l’esito di un “lavoro a più mani e a più voci, che ha intercettato, a partire dalla mostra del 2019, la cooperazione tra diversi soggetti e che ha costituito un esempio di metodo di lavoro; uno straordinario contributo per la comunità, al fine di far conoscere il culto a Santa Venera e rinsaldare il legame tra la Santa e la città in un momento in cui c’è bisogno di occasioni di questo tipo per fare memoria e ricostruire l’identità cittadina”.

Dopo i saluti del parroco don Mario Fresta che, in qualità di cappellano della reale cappella di Santa Venera, si è complimentato per quest’altra iniziativa culturale che aiuta a comprendere ancora meglio l’importanza nella storia del culto cittadino alla Santa attraverso l’elemento iconografico, ha preso la parola il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, il quale ha elogiato quest’ulteriore tappa di un cammino che non si ferma e fa ben sperare perché, “al di là della diffusione di una pia devozione, serva a fermentare la nostra società e la città attraverso iniziative che sappiano intercettare i nuovi linguaggi che il mondo (soprattutto giovanile) richiede”.

Il vicario generale della diocesi di Acireale e direttore del Museo diocesano, mons. Giovanni Mammino, nel presentare il libro, ne ha anzitutto evidenziato l’indubbio valore perché “si pone come il punto culminante di un cammino che ha visto grande slancio, condivisione di ideali, convergenza di impegno e di forze”.

“La mostra, tenutasi presso il museo diocesano dal 12 luglio al 14 novembre 2019 (iniziativa incoraggiata e sostenuta dal vescovo di Acireale), ha permesso di ripercorrere per sommi capi la storiografia relativa a Santa Venera e al suo culto in Acireale e ricostruire l’iconografia acese della Santa (di puro stampo controriformistico), che dal sec. XVII giunge ai nostri giorni. Oltre al percorso iconografico, l’obiettivo di fondo della mostra era quello di fare riscoprire e riappropriare la città e la diocesi della sua “Santa tutelar padrona”.
Il qualificato percorso iconografico è stato realizzato grazie alle scelte effettuate con competenza, passione e grande devozione dal curatore della mostra, Fabio Grippaldi. Possiamo ben dire che questo straordinario evento ha lasciato un segno: la pubblicazione che oggi presentiamo e che costituisce il primo volume di una collana (“I taccuini del museo diocesano”), il cui intento è quello di annotare nuove scoperte e tracciare percorsi di ricerca”.

L’autore del volume, dott. Fabio Grippaldi è, quindi, intervento per aggiungere ed evidenziare delle note personali: “Quest’opera non è semplicemente un saggio di storia locale, è il frutto dell’amore che nutro per la mia città, la mia diocesi e la nostra amatissima Santa Venera. È la naturale conseguenza di quella mostra, che è stato uno straordinario lavoro di equipe, di un gruppo di appassionati che hanno prestato con grande generosità il loro tempo e le loro competenze. Questo volume lo abbiamo fortemente voluto perché restasse una traccia visibile di quell’evento e di un progetto che è stato possibile concretizzare grazie a tutti coloro che hanno dato il loro prezioso contribuito. La speranza è che questo volume sia un ulteriore tassello che oggi inseriamo per la storia di questa città, un regalo di Natale per gli acesi, affinché riconoscano sempre più la loro straordinaria identità”.

Guido Leonardi

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