Acireale / Il sindaco dà il benevenuto ai 58 volontari del servizio civile

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sindaco Barbagallo accoglie i volontari del Servizio civile

Il 30 giugno, ad Acireale, 58 giovani hanno iniziato il Servizio civile universale, nell’ambito dell’attività legata agli uffici comunali. Il primo giorno di un anno dedicato a questo importante percorso di crescita. Una sorta di tirocinio, sebbene quasi la maggior parte dei ragazzi non lavoreranno nell’amministrazione, che fa comprendere le dinamiche lavorative. E sicuramente aiuta a prendere maggiore consapevolezza di sé e acquisire responsabilità. Proprio la mattina di lunedì 30 giugno, nella sala stampa “Vito Finocchiaro” del Palazzo di città, il sindaco Roberto Barbagallo ha accolto i ragazzi del servizio civile universale che parteciperanno al progetto “Reti per lo Sviluppo Locale”.

“Vi vedo numerosi e sapete qual è il vostro compito– ha affermato con fin troppa schiettezza Barbagallo. – Il servizio civile non deve essere un parcheggio, ma un modo di rendersi produttivi socialmente. Non è un lavoro ovviamente, ma pur sempre un’esperienza formativa da prendere con serietà”.sindaco Barbagallo accoglie i volontari del Servizio civile

Acireale, il Servizio civile universale, un’esperienza da inserire nel curriculum

A seguire le parole di incoraggiamento del vicesindaco Valentina Pulvirenti: “Oggi entrerete nel mondo degli uffici e dell’amministrazione comunali: un passo in più verso la società. Quasi tutti voi siete studenti universitari, ed è bene che continuate a realizzare i vostri progetti e ambizioni. Affiancherete gli impiegati comunali nelle loro mansioni. Non avrete compiti tali da richiedere grandi responsabilità, poiché non ne avete le competenze. Ma  potrete scrivere due righe in più nel curriculum che vi darà punteggio nei concorsi pubblici. In bocca al lupo!”.

“Quest’esperienza vi farà crescere umanamente, un percorso che richiede maturità– ha concluso il presidente dell’area amministrativa del comune Antonino Molino. – Non sarà il lavoro della vostra vita, ma fare il lavoro che si ama significa non sentire la fatica e produrre bene. Che sia un’esperienza di formazione e di avviamento al mondo del lavoro”.

Finite le prediche istituzionali, abbiamo raccolto le parole di Francesca Seminara, studentessa ventiquattrenne di giurisprudenza, che fra poche ore inizierà il servizio civile universale.giovani del servizio civile universale

Francesca, il luogo dove opererai ha attinenza con i tuoi studi in legge?

Sicuramente! L’associazione “Informa giovani” di Capo Mulini dove sono destinata, fa parte delle reti inclusive e chi vuole intraprendere la carriera giuridica e di magistrato non può restare insensibile.

Dunque, avendo davanti un futuro giudice, in cosa consiste il progetto?

Questo non lo so, sono curiosa di sapere nei dettagli, ma rifacendomi al principio di dovere di solidarietà sociale dell’articolo due della Costituzione, penso sia un mio dovere.

A quanto pare hai le idee molto chiare…

Non sarei qui sennò.

La risposta è sempre pronta, d’altronde non studieresti legge!!

Sì, ma, come detto prima, non basta la professionalità, ci vuole amore per il proprio lavoro.

E anche per il servizio civile?

L’idea mi entusiasma parecchio, sarò capace senza alcun dubbio. Anche se sarà un anno impegnativo.

                                                                                                  Giosuè Consoli