Intervista / Roberta Rigano, madrina d’eccezione al Carnevale di Acireale

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L’acese Roberta Rigano, classe 1990, sarà la madrina del “Più bel Carnevale di Sicilia” di Acireale. Abbiamo avuto modo di conoscerla e di intervistarla.

Come nasce la tua passione per la recitazione?

Era il 1995 quando, grazie a mio padre, da sempre grande amante della musica, scoprì questo magico mondo. Mi esibì a soli quattro anni ad un festival canoro acese, che aveva luogo proprio durante il Carnevale, chiamato “L’ora del dilettante”. Cantai per la prima volta “Nel blu dipinto di blu”, di Modugno. Durante gli anni del liceo classico, scoprì e nutrì il amore per la letteratura e la parola, facevo parte del coro gospel del liceo e partecipavo alle produzioni teatrali della scuola con entusiasmo. Cominciai ad amare la letteratura greca, i versi. Come di consuetudine, nelle ultime settimane di scuola, ci si recava a Siracusa a vedere le tragedie greche.

Una delle più memorabili per me fu la rappresentazione della “Medea” di Euripide, dove Medea stessa veniva interpretata da Elisabetta Pozzi, attrice e donna meravigliosa. Ad un certo punto, una coreuta rimase impigliata con la veste ad uno scalino. Io ero seduta esattamente lì e l’aiutai. L’attrice, senza uscire dalla parte e con tutta la nonchalance del mondo, dopo avermi ringraziato con uno sguardo, continuò a fluttuare verso la scena continuando a dar vita alla magia del teatro. Sembrava quasi eterea, appartenente ad una dimensione ultraterrena. Capì che volevo a tutti i costi far parte di quel mondo anch’io.

Come comincia la tua formazione?roberta rigano

Mi diplomai al Gulli e Pennisi nel 2009, non avevo molti punti di riferimento ed ero molto sprovveduta ai tempi. Ma queste, sono cose, che si capiscono solo a posteriori. Il mio sogno era entrare al “Piccolo Teatro di Milano”. Ma, le selezioni erano durissime e le audizioni d’ammissione si svolgevano solo ogni tre anni. Tra me e me, pensavo, è impossibile. Purtroppo e per fortuna le imprese ardue sono sempre state le mie “pCi “devo provare! Dovevo aspettare i tre anni per poter provare, così subito dopo il diploma decisi di iscrivermi alla facoltà di “Lingue e culture straniere” a Catania.

Parallelamente, facevo teatro a Cannizzaro presso i laboratori di Gabriella Saitta, ex allieva della scuola di Gigi Proietti. L’anno successivo andai a Roma per entrare nella scuola di Pino Insegno, con l’insegnante Annabella Cerliani, anche lei braccio destro dell’attore romano. Venni presa e feci un anno. La formazione avuta durante quell’anno era molto diversa da quello che volevo fare in quel momento. Iniziai dei corsi dizione e feci anche doppiaggio. Fu un’esperienza formativa importante che mi arricchì molto.

Da Acireale a Milano: Come giunge Roberta Rigano all’esperienza del “Teatro Piccolo”?

Nel settembre del 2010 Partimmo in 1500 candidati per poi rimanere in cento. Non avevo un piano B. Tutte le mie energie, tutta la mia forza e la mia caparbietà erano finalizzate a farmi ammettere al “Piccolo Teatro di Milano”. Venni scelta e quindi presa tra i venticinque.  Li ricordo come tre anni intensi, ero totalmente devota al fare del mio meglio ed a migliorarmi sempre di più. Fu un percorso che durò, per l’appunto, fino al 2014 ed una volta diplomata cominciai a divergere dal teatro. A Milano iniziai a fare anche moltissimi spot pubblicitari. Presi una direzione più video che teatrale. Successivamente, mi spostai a Roma, per incentrare la mia formazione più sul cinema e sulla televisione.

Ho avuto modo di fare varie esperienze, avendo la fortuna di iniziare nel 2018 con un set catanese per il film diretto da Daniele Vicari “Prima che la notte”, poi “Don Matteo”, “Un Passo dal Cielo” per Rai1, poi nel 2019, diretto da Rocky Tognazzi, “L’Amore Strappato” per Mediaset. Ed è stato proprio tramite casting italiani che ho avuto modo di interfacciarmi in contesti internazionali.

Roberta Rigano, puoi raccontarci della serie Netflix che hai girato?

Si, certo. Questo progetto si è concluso nel settembre scorso. La serie è tratta dall’omonimo libro best seller di Tembi Locke “From Scratch”. È una storia d’amore fra una donna americana ed uno chef siciliano, due mondi, due culture e due mentalità che si incontrano. La protagonista è la meravigliosa Zoe Saldana, accanto a lei Eugenio Mastrandrea e a completare la famiglia sicula la catanese Lucia Sardo ed il palermitano Paride Benassai, che interpretano i miei genitori. È stato un onore condividere la scena con Zoe Saldana, un colosso della recitazione internazionale. Ed è in sfide del genere che si riconosce il proprio valore.

Maggiori soddisfazione?

Essermi trovata a recitare accanto a Zoe Saldana è stato decisamente emozionante per me. Ci trovavamo ai Raleigh Studios, tra gli studios più storici di Hollywood ed era la prima scena da girare insieme. Non avevo mai condiviso la scena con una star del suo calibro, mi sentivo febbricitante, in preda all’eccitazione ed al timore, allo stesso tempo. È stato meraviglioso, lei con straordinaria umiltà mi ha fatto sentire davvero sua “sorella”, vivendo intensamente con me la scena, capendo profondamente cosa rappresentava quel momento per me.

Puoi svelarci un tuo sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe riportare alla luce una vita teatrale nella mia città, Acireale. Uno dei miei desideri è quello di riuscire a prendere in gestione uno dei bellissimi teatri che abbiamo, ormai chiusi da decenni, e creare di nuovo una realtà teatrale florida, una possibilità di scambio e crescita culturale. Se potessi sceglierei di riportare in auge il “Teatro Bellini” in via Romeo o il “Teatro Maugeri”. Sarebbe un sogno ricreare un circuito teatrale ad Acireale e ridare a questi luoghi il valore che meritano. Le mie radici sono qui.

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Roberta Rigano, come ci si sente ad essere la madrina del Carnevale di Acireale nella sua edizione del 2022?

Sono onoratissima. Nonostante io sia cittadina del mondo, le mie radici sono molto salde. Acireale è la mia casa. È la terra, che ha forgiato il mio carattere, il mio essere donna e il mio amore per l’arte. Ho sempre amato il nostro Carnevale: ne vado fiera. Acireale ha tantissimo da offrire con il suo potenziale territoriale ed artistico, spero che questo possa essere il Carnevale della ripartenza e della rivalutazione.

                                                                                                Giorgia Fichera

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