Acireale, Urbanize 2011: writers e skaters in cerca di libertà d’espressione

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Spazi liberi, adeguati e sicuri in cui praticare sport ed esprimere la propria creatività. Queste sono le richieste emerse dai giovani artisti e sportivi che hanno partecipato alla manifestazione Urbanize 2011, tenutasi  al Palazzetto dello Sport di Acireale e promossa dalla Consulta Giovanile. I writers e gli skaters  che hanno aderito all’iniziativa si sono esibiti nelle loro specialità, seppur riscontrando notevoli problemi logistici. “L’apposito campo adibito alle esibizione di skateboard” era circondato da automobili in sosta e fornito di rampe poco professionali. I writers, a cui è stato fornito lo stretto necessario, hanno dovuto portarsi da casa le scale o utilizzare rischiosi sostegni come delle comuni sedie.

Chiediamo a Paolo Pennisi, vicepresidente della Consulta, notizie sull’evento e sulle prossime iniziative: Con Urbanize quale messaggio si vuole veicolare?

P.P.“Urbanize non solo da la possibilità di esprimersi ma anche di far vedere come il writing può essere un lavoro, prendendo esempio dagli ospiti come Antonio Anc che ha ottenuto dal Comune di Catania spazi da rivalutare artisticamente.  Inoltre vorremmo che venisse realizzato uno skate-park per permettere ai giovani acesi di praticare questo sport in sicurezza. Molti, infatti, utilizzano panchine, ringhiere, piuttosto che usufruire di quello che si trova a Catania, invece realizzarlo nella nostra città comporterebbe una spesa irrisoria che si aggira sui 6.000€ e le rampe che dovrebbero essere posizionate sono non permanenti, quindi facilmente rimovibili ”.

E per i giovani acesi che si aspettano un altro genere di iniziative? P.P.”La Consulta ha vinto un bando che ci ha permesso di realizzare per dicembre una sala prove e registrazione per tutti i giovani sita in Via Sciarelle. Tutti i giovani potranno usufruirne ad un prezzo sociale e penso che anche la gestione sarà affidata ai giovani. Valutiamo tutte le proposte concrete perché siamo un tramite fra i giovani e le istituzioni”. Questo ruolo di tramite è sottolineato dal ventisettenne Antonio Anc, writer catanese, vincitore di numerosi contest, che non si sente agevolato nell’espressione della sua creatività dalle istituzioni: “Purtroppo oggi ad Urbanize non possiamo trasmettere i messaggi che vogliamo perché ci hanno imposto, non la Consulta ma qualche politico che ha sovvenzionato l’acquisto di questi spray, la tematica dello sport. Noi abbiamo molto da esprimere e rappresentare lo sport sminuisce il nostro lavoro”.

La Voce ti da la possibilità di esprimerti liberamente; cosa avresti voluto rappresentare?

A.A.” Tra i tanti problemi direi l’inquinamento, la raccolta differenziata, lo smaltimento dei rifiuti, la corruzione della politica. Basta leggere i giornali per trarre ispirazione. Cerchiamo con il disegno di formare il cittadino perché la gente dovrebbe essere educata al rispetto reciproco, di ogni forma d’espressione e non si dovrebbero dare giudizi affrettati su chi siamo e cosa facciamo”.

Chi è il writer? A.A.: Il writer è colui che dipinge illegalmente sui muri, sui treni, anche se oggi molti scendono a compromessi dipingendo sui muri solo dove hanno l’autorizzazione, legalmente. Il writer legalizzato non fa più writing ma diventa diventa decorazione, commissione non retribuita, aerosol art”. 

Se si volesse praticare quest’arte in modo legale dove si potrebbe farlo? A.A.” Ho parlato con l’amministrazione catanese, ma strumentalizzano ogni proposta per farsi pubblicità e portare acqua al proprio mulino. Si dovrebbero indire dei bandi di concorso per assegnare delle zone della città a dei writer”.

I giovani che vogliono diventare writers dove possono imparare quest’arte? A.A.: “I writers nascono per strada, non ci sono corsi da seguire e se ci fossero, la professione in sé perderebbe di valore e di autenticità. Si impara per strada, rischiando con gli amici, appropriandosi di spazi pubblici ed esprimendosi. Partecipando a vari contest italiani, come Write 4gold che si tiene ad Ostia e il Meeting of styles di Mestre si possono mettere a confronto le maestrie. E lì che ho notato non solo la differenza di mentalità e di stile fra i disegni del sud e quelli del nord italia, ma anche fra quelli italiani e quelli internazionali”. 

I pregiudizi possono fare spazio alla consapevolezza  anche in Sicilia? Se si, come? A.A.” Purtroppo qui c’è la mentalità di accontentare il ragazzino con uno spazio ridotto, tematica imposta, e quattro spray. Bisogna capire prima di tutto che noi siamo professionisti che hanno acquisito un certo stile, riconoscibile e particolare. Dietro ogni disegno c’è lo studio di anni. Basterebbe prendere consapevolezza di questo per cambiare le cose, ricordarsi che i writers non fanno politica e non vogliono farne. Ci basta poterci esprimere”.  Ci auguriamo che Urbanize non rimanga solo una manifestazione isolata e male organizzata, e che le proposte di cambiamento, per quanto criptate, possano emergere comunque.

Chiara Principato

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