Il caldo e il suo impatto sulla salute mentale

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Samarkand sunset (20 May 2016 or before). Original public domain image from Wikimedia Commons

L’esposizione al caldo può avere un impatto negativo sulla nostra salute, non solo fisica, ma anche mentale. Anche se di quest’ultimo aspetto si parla ancora troppo poco. Le nostre estati si fanno sempre più calde e le temperature andranno sempre più ad aumentare per via del cambiamento climatico. E’ risaputo che le alte temperature causino diversi problemi fisiologici al corpo umano. Delle recenti ricerche stimano un incremento del 10% delle visite al Pronto Soccorso nelle giornate in cui le temperature raggiungono o superano il 5% dell’intervallo di temperatura normale per una determinata località.

Fra questi arrivi in ospedale, diversi sono legati ad abuso di sostanze, disturbi dell’umore e d’ansia, schizofrenia e demenza, come affermato da uno studio newyorkese.
Si parla però molto poco dell’impatto delle ondate di calore sulla salute mentale. Eppure anche un’analisi molto approfondita realizzata su oltre 50 articoli scientifici dedicati all’argomento e  pubblicata sulla rivista Environment International, riconosce l’associazione fra esposizione al caldo e disagi mentali.

Il caldo e il suo impatto sulla salute mentale / Gli effetti sul cervello

Il cervello è un organo e per funzionare bene deve mantenersi entro valori di temperature ottimali (la sua condizione ideale è un ambiente con temperatura compresa tra i 19 e i 23°). In estate però il rischio è quello di intensi sbalzi termici che possono causare improvvisi mal di testa, vertigini, stanchezza. Le funzioni cognitive vengono ridotte perché il glucosio viene utilizzato in gran parte per mantenere bassa la temperatura corporea. Così, in carenza energetica, il cervello usa scorciatoie per valutare la realtà, commettendo anche diversi errori, e le capacità logiche e di ragionamento diminuiscono.

Uno studio che ha coinvolto 44 studenti di Boston durante un’ondata di calore nel 2016, ha mostrato dei risultati particolarmente interessanti da questo punto di vista. Sono stati formati due gruppi e a tutti i partecipanti è stato chiesto di svolgere dei test cognitivi. Il gruppo collocato nella stanza senza aria condizionata ha raggiunto risultati peggiori del 13% rispetto al gruppo che si trovava nell’aula con il climatizzatore.
Il caldo, in combinazione con un’ elevata umidità, può avere effetti piuttosto negativi, agendo sui sistemi neuroendocrini. Da una parte, viene stimolata l’attività del glutammato, neurotrasmettitore che ha una potente azione eccitante sui circuiti cerebrali, dall’altra viene diminuita quella del Gaba il mediatore chimico che ci rende tranquilli e rilassati.

La serotonina, sostanza chimica del cervello che tiene sotto controllo l’aggressività, viene influenzata ugualmente dalle elevate temperature, tant’è che aumentano i comportamenti aggressivi, impulsivi e violenti. Secondo una stima entro il 2090 atti criminosi e di violenza potrebbero crescere del 5% a livello globale per ragioni “climatiche”.

Il caldo e il suo impatto sulla salute mentale / Malessere psicologico

Il Guardian cita uno studio del Regno Unito pubblicato nel 2007. Questo aveva messo in luce un incremento del 3,8% dei tassi di suicidio per ogni aumento di 1°C della temperatura media superiore a 18°C.
Tendono ad aumentare anche gli episodi maniacali nelle persone affette da disturbo bipolare, come  riportato da uno studio del 2021 pubblicato sull’European Journal of Psychiatry. Anche i sintomi di ansia e depressione vanno a peggiorare in base alle condizioni climatiche. Le persone affette da disagi mentali pregressi possono trovarsi quindi in ulteriore difficoltà nel corso della stagione estiva.

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Anche i farmaci da loro assunti possono aumentare il rischio di morte dovuta al caldo. Gli antipsicotici, per esempio, possono sopprimere la sete, causare disidratazione e ridurre la sudorazione favorendo i colpi di calore. Inoltre, il caldo eccessivo, influenza anche altri aspetti importanti della routine quotidiana come il sonno e l’appetito. Questo va anche a inficiare le prestazioni – come quelle lavorative – e danneggia la capacità di concentrazione.

Le giornate calde possono anche esacerbare la cosiddetta “eco-ansia”, termine nuovo che si riferisce al disagio correlato alla crisi climatica globale. Nel Regno Unito, il 60% dei giovani intervistati ha espresso una forte preoccupazione per i cambiamenti climatici; più del 45% degli intervistati ha affermato che i sentimenti riguardo una possibile catasfrofe ambientale influenzano la loro vita quotidiana.

Il caldo e il suo impatto sulla salute mentale / Quali soluzioni?

‍In queste situazioni si possono adottare diversi comportamenti: uscire solamente se è strettamente necessario, e con il capo coperto, per evitare di surriscaldarsi. Dal punto di vista alimentare è essenziale seguire una dieta leggera che permetta di reintegrare i liquidi con minestre fredde, molta frutta e verdura, e bere molta acqua fresca, non ghiacciata.
Torna utile, in questa condizione di affaticamento, cercare di fare un piano degli impegni giornalieri senza però sovraccaricarsi di cose da fare oltre le proprie possibilità fisiche e mentali. E’ importante attenzionare la disidratazione, che ha conseguenza non solo sul piano fisico, ma anche su quello psico emotivo. E’ bene, poi, evitare di assumere in eccessive quantità alimenti eccitanti (caffè, alcol, nicotina) perchè se da un lato possono aiutare a migliorare le performance, dall’altro aumentano l’ansia e il nervosismo.

A livello relazionale è auspicabile non affrontare situazioni conflittuali in questo periodo e cercare di valutare con attenzione le conseguenze delle proprie espressioni aggressive. In generale, conviene avere cura del non esporsi per quanto possibile ad ulteriori agenti stressanti ma anzi creare le condizioni per il rilassamento: la respirazione diaframmatica, il training autogeno, ma anche trascorrere del tempo in luoghi naturali, come il mare, possono essere d’aiuto.

      Maria Maddalena La Ferla

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