Nei giorni di mercoledì 1 novembre, Solennità di Tutti i Santi, e giovedì 2 novembre, Commemorazione di tutti i fedeli defunti, il vescovo Antonino Raspanti, mantenendo viva la lunga tradizione acese, si è recato al cimitero comunale di Acireale per raccogliersi in preghiera in suffragio dei defunti e indicare il Vangelo come via alla santità, che nasce in questa vita e si compie pienamente nell’eternità.
La presenza del presule al camposanto – si legge in una nota illustrativa dell’Ufficio Comunicazioni sociali della diocesi – è stata, come di consueto, occasione di preghiera, memoria e speranza, sottolineando come nella comunione dei santi la Chiesa resti unita tra cielo e terra.
In particolare, domenica 2 novembre 2025, in occasione della Commemorazione dei Fedeli Defunti, nel cimitero comunale si è vissuto un momento di intensa preghiera e di memoria corale. Vi hanno preso parte autorità civili, militari e religiose.
Erano presenti il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, il presidente del Consiglio comunale Michele Greco, il viceprefetto vicario Giovanna Longhi e la giunta comunale. Hanno inoltre partecipato rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delegazioni di associazioni d’arma e di volontariato cittadine.
Commemorazione dei defunti / L’omelia di mons.Raspanti
La cerimonia commemorativa è stata aperta dalla Santa Messa presieduta dal vescovo Raspanti nella chiesa centrale del cimitero. Il vescovo ha onorato la memoria dei defunti, pregando in suffragio e affidando le anime dei cari estinti alla misericordia di Dio. Con lui don Giuseppe D’Aquino, nuovo cappellano del cimitero, che ha accompagnato la preghiera comunitaria.
Durante l’omelia, mons. Raspanti ha ricordato: «Quando pensiamo alla fine, alla morte, nella fede cristiana abbiamo una prospettiva davvero unica. Non è una fine, ma un’apertura verso qualcosa di nuovo. Il camposanto non è solo un luogo di tristezza e di dolore, ma anche un luogo di speranza. Loro stanno lì, addormentati, nell’attesa della resurrezione».
Il presule ha poi aggiunto: «Se ci allontaniamo dalla dottrina del passaggio verso l’aldilà, rischiamo di avere una visione limitata alla terra, senza speranza. E questo può acuire la paura della morte, fino a rimuoverla del tutto. Oggi tendiamo a non parlarne più, lasciando che siano i media a farlo in modo macabro o spettacolare. Il cristianesimo, invece, ci offre una visione realistica: riconosce la morte, ma annuncia la speranza della resurrezione».
Il cimitero come luogo di riflessione e di speranza
Soffermandosi infine sull’importanza del cimitero come luogo di memoria e di speranza, il vescovo ha sottolineato: «Il cimitero non è solo il posto dove piangere i defunti, ma è anche uno spazio per riflettere sulla vita, sulla morte e sulla speranza che ci è stata donata. È come un campo seminato, che un giorno fiorirà di nuovo: questa è la speranza che ci offre la fede cristiana».
La celebrazione è proseguita con un corteo che, dalla chiesa, ha raggiunto il Sacrario dei Caduti in guerra. Qui il sindaco Barbagallo ha deposto una corona d’alloro in onore dei caduti, mentre il vescovo Raspanti ha benedetto le tombe delle vittime acesi delle due guerre mondiali, rinnovando il sentimento di riconoscenza e gratitudine verso quanti hanno donato la vita per la pace e la libertà.
Alla celebrazione hanno preso parte numerosi cittadini, rappresentanti delle istituzioni e membri delle forze dell’ordine, in un clima di commozione e di preghiera condivisa.
