“E il polline di Dio… di Dio il sorriso“, ovvero quando la musica incontra la poesia. E’ questo il titolo del concerto di beneficenza che ha avuto luogo nella Basilica di San Sebastiano ad Acireale.
Il concerto, voluto da don Orazio Barbarino, è stato la conclusione di un percorso che, grazie alla beneficenza degli acesi, ha raccolto la cifra esatta, l’ultima parte, per acquistare un’ambulanza per la Misericordia di Acireale.
Lo spettacolo di ben tre ore, ha riscosso un enorme successo seguito da un pubblico numeroso che ha riempito ogni posto della Basilica. L’evento ideato da Antonio Trovato si è snodato in un dialogo con Fabrizio De André ed ha cercato di ripercorrere il viaggio artistico-esistenziale e di spiritualità dell’artista durante la sua vita.
Dori Ghezzi in videocollegamento
Nello spettacolo, allestito anche per gli 85 anni dalla nascita del cantautore, sono state eseguite 24 canzoni del suo repertorio dedicate agli ultimi e agli emarginati. Ha aperto la serata in videocollegamento Dori Ghezzi, moglie del cantautore e presidente della Fondazione De Andrè, che ha toccato particolarmente il folto pubblico presente.
Il concerto ha visto come protagonisti “Quelli che non“, una tribute band che si ispira al cantautore genovese. Poi un coro acese di bambini “Voci dell’arcobaleno“ di Giusi Nicotra e il coro polifonico “Tabla armonica ensemble“ composto da 30 elementi e diretto da Giuliana Sanfilippo.

Hanno commentato i testi delle canzoni i sacerdoti Orazio Barbarino e Vittorio Rocca. A coadiuvarli gli insegnanti Barbara Condorelli e Sebastiano Pennisi che hanno letto delle riflessioni sulle tematiche della serata. Cioè la donna Maria di Nazareth, la ricerca di Dio, a confronto con Gesù di Nazareth, dalla parte dei vinti e dell’amore.
Alcuni pezzi sono stati recitati dall’attore regista Antonio Castro. La serata è stata ideata e diretta da Antonio Trovato, il quale ha proposto delle dichiarazioni di De André sugli argomenti del concerto.
L’intervento del vescovo Raspanti

Lo spettacolo si è chiuso con l’intervento del vescovo di Acireale monsignor Antonino Raspanti che ha esternato profonde riflessioni, soffermandosi sull’opera e la figura di Fabrizio De Andrè.
Raspanti ha definito la figura del cantante e le sue canzoni di protesta e, anche, la volontà di reinterpretare i capisaldi delle Religioni e del costume di quell’epoca nel nostro paese.
Tutto rivisitato secondo modalità originali. Sicuramente tra questi ci sono il cristianesimo ed alcuni suoi punti cruciali.

Presentatrice della serata Federica Leonardi che ha espresso un pensiero sull’evento. ”È stato per me un vero onore poter condurre una serata così significativa, dedicata a Fabrizio De André, artista senza tempo e voce degli ultimi.
Abbiamo vissuto un momento di condivisione e riflessione, reso ancora più speciale dalla causa che lo ha ispirato. La raccolta fondi per un’ambulanza è un gesto concreto di solidarietà e attenzione verso gli altri.
Guidare la serata per un fine così importante è stato un privilegio che ricorderò con gratitudine”.
Un’ambulanza per la Misericordia / Un viaggio che sembrava impossibile

Abbiamo chiesto anche ad Antonio Trovato, ideatore dell’evento, di esprimere il proprio pensiero. “Abbiamo vissuto una serata all’insegna dell’amicizia, grazie alle straordinarie canzoni che Fabrizio De Andrè ha dedicato a Cristo e agli emarginati.
Un evento in direzione ostinata e contraria che ha raccontato la mano che illumina le stelle e le vicende degli ultimi che trovano una goccia di splendore. Perché dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fiori.
Un sentito ringraziamento a quanti si sono impegnati nella realizzazione di questo spettacolo, alla band, ai cori, ai relatori, al Vescovo della diocesi di Acireale. Ai tanti amici che hanno collaborato alla vendita dei biglietti e agli sponsor.
Infine un grazie infinito a don Orazio Barbarino che con le sue innumerevoli iniziative è riuscito a completare la raccolta fondi per l’acquisto di un’ambulanza per la Misericordia. Questo partecipato concerto di beneficenza è stato la degna conclusione di questo viaggio. Perché niente è impossibile”.
Mariella Di Mauro
