Diocesi / Il gioioso “eccomi” di don Rosario Di Bartolo, ordinato sacerdote da mons. Raspanti ad Acireale

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Il canto ‘Nostra gloria è la Croce di Cristo’, nel giorno della festa dell’Esaltazione della Santa Croce’, ha introdotto, la sera di lunedì 14 settembre, nella Basilica Cattedrale ‘Maria Ss. Annunziata’ di Acireale, la solenne celebrazione liturgica in occasione dell’ordinazione sacerdotale del diacono Rosario Di Bartolo, con  i canti animati dalla corale parrocchiale.
Il solenne rito è stato presieduto dal vescovo mons. Antonino Raspanti, alla presenza del vicario generale della diocesi mons. Giovanni Mammino, di alcuni presbiteri diocesani e della comunità del Seminario Vescovile di Acireale. Don Rosario ha svolto tutti i ministeri, finanche all’Ordine minore del Diaconato, proprio in Cattedrale, ove nel tempo ha anche ricoperto numerosi incarichi: catechista, componente di gruppi di Azione Cattolica e del coro parrocchiale.

Il sacerdote deve conformare la propria vita in tutto e per tutto alla regalità di Cristo Signore ed è quanto è avvenuto nel diacono Rosario, il quale da ragazzino ha avvertito la chiamata del Signore ed ora, dopo avervi entusiasticamente aderito, ha ribadito il proprio convinto ‘Eccomi’ di piena accettazione del progetto divino su di Lui. E’ il rettore del Seminario, sac. Marco Catalano a presentare il candidato al vescovo e a confermarne l’idoneità ad essere sacerdote, attestata dalle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e quanti nel tempo ne hanno curato la formazione.
Nell’omelia alla pericope evangelica, il vescovo sottolineava come il popolo eletto da Dio inizialmente non gustasse appieno il mutamento spirituale e se dapprima aveva accettato con entusiasmo di dirigersi verso la terra promessa, nel deserto, poi, scambia la presenza di Dio per assenza. Dio, invece, è sempre presente accanto all’uomo, lo guida e lo accompagna. Il presbitero fa in ogni momento esperienza di quel Dio che ha tanto amato il mondo da dare il Suo Figlio Unigenito. Modellandosi su Cristo, che ogni istante si fa guida imprescindibile del Suo popolo, il sacerdote è chiamato a pascere il gregge che è affidato alle sue cure spirituali.
A conclusione dell’omelia, hanno avuto inizio i riti dell’ordinazione, nei quali l’ordinando viene dapprima interrogato sulla propria volontà di essere sacerdote, fedele testimone di Cristo Signore, Sommo Sacerdote. Egli è chiamato anche ad esprimere la propria promessa di filiale rispetto ed obbedienza al suo vescovo. Attraverso il gesto della silenziosa imposizione delle mani da parte del vescovo e dei sacerdoti presenti, si invoca sull’ordinando che Dio, che ha su di lui iniziato la Sua opera, la porti ora a compimento, mediante l’azione vivificante dello Spirito Santo. Di seguito, la preghiera di ordinazione e la consegna degli abiti sacerdotali e delle offerte per il sacrificio eucaristico che, da oggi, il neo ordinato potrà celebrare, così conformando pienamente la propria vita a Cristo, Supremo Pastore.
Prima della benedizione conclusiva del rito, don Rosario riceveva una targa ricordo dal sindaco di Acireale ing. Stefano Alì ed esprimeva i propri ringraziamenti al vescovo ed a quanti, in primis i genitori ed i parenti, i confratelli nel sacerdozio ed i superiori del Seminario, che sono stati presenti al rito di ordinazione: questi ultimi, unitamente ai superiori degli Istituti ‘San Paolo’ di Catania e ‘San Tommaso’, hanno curato la sua formazione teologica. Ringraziamenti anche alla comunità della Cattedrale, con il parroco sac. can. Mario Fresta, ed al parroco emerito sac. can. Roberto Strano, che nel 2009 lo accolse in parrocchia, ed ancora alle comunità parrocchiali di Santa Maria La Stella e di ‘Sant’Isidoro Agricola’ in Giarre, ove don Rosario ha svolto alcuni periodi di tirocinio pastorale. Un pensiero, infine, alle comunità parrocchiali di Macchia di Giarre e di Tagliaborse che, unitamente al parroco sac. can. Alfio Privitera, lo accoglieranno a giorni come nuovo vicario parrocchiale.
Nando Costarelli

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